Non può frequentare il tirocinio obbligatorio in ospedale perché si è rifiutata nel 2020 di sottoporsi al vaccino anti Covid. Protagonista la 21enne Martina Mitrugno, studentessa dell’Università del Salento al terzo anno di Scienze infermieristiche. Il suo è un caso destinato a far discutere, la giovane ha sempre rifiutato di sottoporsi al vaccino e ora il suo percorso di laurea è a forte rischio.
Per i primi due anni ha sostenuto delle visite specifiche con un medico competente per ottenere l’autorizzazione a frequentare i reparti. “Negli ultimi mesi i nostri militanti di Infermieristica hanno avuto molteplici dialoghi con l’università e con la Asl di Lecce per segnalare un problema che ha del paradossale: non hai il vaccino contro il Covid? Non puoi fare tirocinio in ospedale. Ergo non puoi laurearti”, la denuncia di Gioventù Nazionale e Azione Universitaria -. Peccato che quasi ovunque nel resto d’Italia questo vaccino non sia ormai più richiesto per effettuare il tirocinio – si legge nel post – per questa controversa decisione sono arrivate richieste di chiarimento del Garante della Privacy. Un problema ancora più paradossale – osserva Azione Universitaria – se consideriamo che medici, infermieri e in generale i membri del personale sanitario sono già stati reintrodotti a lavorare nella struttura anche senza alcuna dose di vaccino già a fine 2022 e continuano a farlo tuttora”. Per poi arrivare all’attacco: “Chiediamo che nel 2024 uno studente non debba più subire il ricatto politico del vaccino anti-Covid e che si possa laureare”.
“Un infermiere che non capisce l’importanza delle vaccinazioni è bene che faccia un altro mestiere – il commento drastico di Pier Luigi Lopalco, docente di Igiene all’Università del Salento, consigliere regionale del Pd ed ex assessore alla Sanità della Regione Puglia -. Gli operatori sanitari devono essere i primi a vaccinarsi per diversi motivi: proteggere se stessi ed i pazienti. Se uno studente delle professioni sanitarie non comprende questo concetto, significa che ha studiato poco e male”.