Quando il proprio lavoro non viene preso sul serio. Questo capita ai giornalisti. Lo si vede tutti i giorni in tv, quando l’inviato viene interrotto dai passanti o da quelli che si mettono dietro la telecamera per salutare. Un gesto goliardico che però compromette la concertazione e il lavoro di chi sta davanti alla telecamere per mestiere.
Capita spesso al nostro Antonio, mentre è impegnato nel raccontare una segnalazione o per portare alla luce fatti deplorevoli che accadono in città. C’è sempre qualcuno che pensa che il clacson non possa disturbarlo. Viene fatto così, senza pensare minimamente che quel rumore possa interrompere un discorso o peggio far dimenticare cosa si è detto fino al momento prima, e se accade, e voglia a ripetere solo in parte tutto ciò che è stato detto e che è scritto solo nella mente.
Per molti potrà essere la solita ramanzina di uno che si prende troppo sul serio, ma pensate se qualcuno iniziasse a suonare il clacson mentre un medico sta operando, un avvocato sta facendo la sua arringa o mentre un macellaio sta tagliando la fetta di carne, il medico sbaglierebbe l’operazione, l’avvocato rischia di mandare il suo cliente in carcere e il macellaio potrebbe perdere un dito. Insomma succederebbe l’irreparabile. Quindi pensateci prima di suonare per salutare chi in quel momento sta lavorando.