Di Valentina Portoghese
A Bari la primavera ha un sapore speciale perché rappresenta il mese del nostro santo patrono “San Nicola”. In occasione dell’anniversario della traslazione delle reliquie del santo (1087 D.C.), la città ospita la tre giorni (7,8,9 maggio) di celebrazione per il santo patrono, organizzata dal Comune di Bari con l’Ati Doc Servizi soc. coop., Pooya srl e Password, sotto la direzione artistica del dott. Raffaello Fusaro che ha curato “la dimensione terrena” e la rievocazione storica tra le vie del centro.
Mentre “la dimensione aerea”, che ha visto i 20 giovani ballerini della compagnia ResExtensa sospesi in aria danzare, è stata curata dalla coreografa Elisa Barucchieri, già conosciuta ed apprezzata per le sue idee innovative che coniugano passato e futuro, il pubblico di questa nuova edizione, immerso nell’anno 1000, ha visto partire il corteo del 7 maggio da piazza Federico di Svevia. Poi ha attraversato via San Francesco d’Assisi, piazza Garibaldi, corso Vittorio Emanuele II, largo IV Novembre, lungomare Imperatore Augusto, largo Papa Urbano II fino alla basilica di San Nicola, osservando durante il lungo percorso una serie di quadri in movimento di riferimento per il culto nicolaiano. In un Medioevo rievocato e immaginario fra marinai, gozzi, cavalieri e figuranti in costume, timpanisti e sbandieratori.
In scena i miracoli di San Nicola e la traslazione delle ossa del Santo, ovvero il primo arrivo nella città delle reliquie di San Nicola. Le ossa di San Nicola, infatti come la storia ci racconta, riposarono a Myra per circa 750 anni prima di essere portate in Puglia per mano dei 62 marinai che giungeranno alla chiesa di San Michele, dove l’Abate Elia deporrà lo scrigno, in attesa della costruzione della Basilica. Entrando nel dettaglio in questa rivocazione storica si sono susseguiti 3 quadri messi in scena da attori, danzatori, insieme ai figuranti in costume storico, adulti e bambini, che hanno interagito con la scena e il pubblico raccontando le gesta del santo con dei messaggi precisi.
Il primo quadro porta il titolo “I ragazzi cretesi”. La prima azione scenica nel Corteo narra una leggenda poco conosciuta che vi raccontiamo: un venerdì santo, mentre i fedeli erano in preghiera, tre ragazzi cretesi andarono in spiaggia a giocare. Si unirono ad un ragazzo più grande e salirono su una barca. Un’onda li travolse; i ragazzi invocarono San Nicola che apparve visibile solo a loro, li fece addormentare. Al risveglio, rientrarono in porto sani e salvi per la felicità dei genitori disperati dopo aver assistito alla scena dell’onda. Il quadro si ispira a uno dei miracoli San Nicola, albero maestro della nostra esistenza, ci trae fuori dai naufragi della vita, e raddrizza le vele della nostra esistenza ponendoci in salvo.
Il secondo quadro porta il titolo “il miracolo delle tre fanciulle”. Simboleggia la condizione comune in cui versa la donna di ogni tempo. Il dono, la solidarietà, il rispetto verso le donne sono i temi di questa scena: si narra che un giorno tre fanciulle di tre diverse origini e colore di pelle; pronte dal padre ad essere indotte alla prostituzione per procacciarsi la dote vengono liberate da tale schiavitù grazie ad un giovane San Nicola che lancia all’interno della loro abitazione sacchetti contenenti monete o polvere d’oro liberandole dalle catene della condizione di schiavitù. Come molti avranno notato il simbolo di tale miracolo è rappresentato oggi da quelle tre sfere di diversa altezza che il santo porta in mano.
Il terzo ed ultimo quadro si intitola “Il quadro della pace”. La scena non racconta miracoli o leggende, ma la fondazione del culto nicolaiano ovvero il momento della Traslazione delle reliquie del Santo, evocando soltanto l’evento storico del 9 maggio, nel porto della città, dove i sessantadue marinai, di ritorno dalla spedizione a Myra, vennero accolti dalla folla in festa e dove nacque la disputa su chi dovesse custodire le reliquie del Santo, conservate in un forziere dei marinai. Si narra che i soldati armati e i cittadini baresi male armati si scontrarono aspramente mietendo due morti e molti feriti. Fu L’Abate Elia che intervenendo proclamò Nicola il protettore della città e di tutto il popolo, ristabilendo e la pace in suo onore.
Vi abbiamo raccontato in breve le gesta dell’unico santo morto di vecchiaia a 70 anni e non martire come molti, che iniziarono proprio dal mare e si estesero in modo globale; da allora la storia del santo è stata tramandata nei tempi infondendo un messaggio di pace ed attraendo gente da tutto il mondo che ogni anno puntualmente si da appuntamento in una Bari che diventa sempre più internazionale e che ci auguriamo possa sempre farsi conoscere in meglio da ogni punto di vista. Finalmente in prima assoluta, lo spettacolo è stato narrato simultaneamente nella Lingua Italiana dei Segni e con audiodescrizione rendendo l’evento veramente inclusivo. La redazione di Quinto Potere sempre attenta all’aspetto umano, augura Buon San Nicola ad ognuno di voi; questo spettacolo ha portato con sé il messaggio di un abbraccio e di unione globale, in un mondo ancora troppo diviso e dove ogni cittadino del mondo è il solo responsabile della compassione speranza e rispetto per l’essere umano. Vi lasciamo una serie di scatti per far vivere un po’ il momento a chi è lontano dalla Puglia da tempo, a chi vorrebbe vederla o magari tornarci e ai più curiosi.