Adelfia, si sa, è la città doppia perché nata dall’unione di due comuni, Montrone e Canneto. È la città delle due chiese, delle due scuole, dei due campanili e quindi adesso mancava anche che diventasse la città delle due feste patronali, una cattolica e una ortodossa, dedicata all’unico santo patrono: San Trifone. Tutto questo è nato quando per Adelfia, ma poi anche sui social, è apparsa la locandina della festa ortodossa in onore di San Trifone. Festa per cui il comitato feste patronali cattoliche di Adelfia ha preso immediatamente le distanze, chiedendo anche la rimozione della sacra immagine lignea dalla locandina dell’evento, poiché di proprietà della Parrocchia San Nicola di Adelfia-Montrone. “Tale immagine non ha alcun collegamento con la manifestazione” sottolinea il comitato Feste Patronali. Un evento, in programma dall’11 al 12 febbraio, che ha suscitato non poco imbarazzo nell’amministrazione comunale, la quale ha chiesto anche dei chiarimenti alla Chiesa Russa in merito al prete che ha perorato la causa della festa ortodossa. Stando a quanto appreso pare che lo stesso si fosse allontanato dalla Chiesa nel 2018 e che non si sapeva a quale patriarcato si fosse avvicinato nel frattempo. In più era arrivata una precisazione da parte del vicario generale don Enrico D’Abbicco dell’arcidiocesi Bari-Bitonto, nella quale sottolineava che “l’arcidiocesi ortodossa non è riconosciuta come canonica da nessuna chiesa ortodossa”, per questo la chiesa cattolica “non prende parte alla manifestazione nel rispetto delle libertà”. Imbarazzo che si evince anche dalle parole del sindaco di Adelfia il quale al momento, non sapendo come muoversi, ha deciso di rivolgersi alla Questura. Di tutto questo ci eravamo già occupati nel lontano 2019 quando era stato inaugurato il luogo di culto ortodosso nel nome di San Trifone, a cui capo c’è un uomo con un passato dubbio che non ha mai nascosto. Non sappiamo cosa la Questura deciderà, se il sindaco prenderà parte o no alla festa nel caso in cui si farà, ma di certo Adelfia continua ad essere la città del doppio.