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Sandrino, l’arresto e il pericolo inquinamento alle prossime elezioni di Bari: incastrato da un suo collaboratore

4 Aprile 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere
4 Aprile 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere

“Occorre anche prevenire il rischio che tali iniziative possano degenerare e tradursi in altri e più gravi analoghi contegni in vista di futuri contesti elettorali e non solo”. Questa era la preoccupazione degli inquirenti intorno alla figura di Alessandro Cataldo, marito dell’ex assessore ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, ed ideatore del partito Sud al Centro, in merito alle imminenti elezioni amministrative a Bari.  Nelle carte viene sottolineato il suo “tenore e il numero delle precedenti condanne irrevocabili: quattro per truffa, nonché turbativa del possesso di immobili, per le quali ha riportato condanne a pene detentive anche pari a tre anni, oltre il carico pendente per reati in materia fallimentare”.

“Sandrino” è finito questa mattina agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta aperta per corruzione relative alle elezioni nei Comuni di Grumo e Triggiano. Nelle carte (le richieste di arresto della Procura di Bari risalgono a luglio 2023) la personalità di Cataldo viene considerata “assolutamente sintomatica di proclività delinquenziale per come descritta negli stessi messaggi scambiati tra i vari interlocutori del De Francesco”.

È stato proprio Armando Defrancesco, il consigliere circoscrizionale di Bari, finito anche lui domiciliari, e fino al 2021 socio di Cataldo in una società di formazione, a far finire nei guai Cataldo e la Maurodinoia. Come? Svelando il metodo “Sandrino” ad un sottufficiale della Finanza, il maresciallo Gerardo Leone. Non sapeva di essere registrato e raccontò nel febbraio 2021 il modus operandi del duo per truccare elezioni comunali e regionali, definendo Cataldo “capo di un’associazione a delinquere” e specificando come la moglie, epoca era consigliera comunale di Bari, era consapevole della macchina e che i voti confluivano anche nelle sue preferenze. Poco tempo dopo lo stesso De Francesco fu ascoltato dal Nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza ma ritrattò le sue dichiarazioni, accusando anche il maresciallo della Finanza di aver architettato tutto. Le indagini hanno però accertato la verità dei fatti.