Sono stati stanziati ieri dalla Giunta regionale 1,3 milioni di euro per la somministrazione dei vaccini anti influenzali nelle farmacie convenzionate, nell’ambito dell’accordo regionale sulla “Farmacia dei servizi” tra Regione Puglia, Federfarma Puglia, Assofarm e Consulta Regionale degli Ordini dei Farmacisti per la campagna vaccinale 2024-25. Il coinvolgimento delle farmacie di comunità nell’ambito della campagna vaccinale antinfluenzale 2024-2025 concorrerà a incrementare il livello di copertura vaccinale nella Regione Puglia, potendo contare su una rete di presidi sanitari capillarmente diffusa su tutto il territorio regionale e sul supporto della rete dei Distributori Intermedi per le attività di logistica. Le Asl provvederanno a fornire i vaccini necessari.
“In Consiglio regionale ha vinto il senso del dovere. Approvate tre norme importantissime per una Puglia all’avanguardia. Si tratta della norma per dare operatività a 406 prestazioni sanitarie previste nei LEA (livelli essenziali di assistenza, ndr) del 2017 e purtroppo sempre rinviati dai vari governi nazionali, compreso l’ultimo, nonostante dal 2017 le Regioni ricevano regolarmente i soldi per erogarle; della norma sullo screening per la displasia delle anche, così da intervenire precocemente ed evitare artrosi precoci e gravi problemi alla deambulazione; della norma per l’avvio del procedimento di realizzazione di 6 nuovi Centri pubblici per la presa in carico e la cura degli affetti dal disturbo dello spettro autistico”.
Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati, aggiungendo che “queste norme sono state approvate con la condivisione e il parere favorevole del presidente Emiliano, e il voto unanime di tutti i colleghi di maggioranza e di opposizione. E per questo sono veramente grato a tutti”.
Con riferimento “ai nuovi LEA – spiega – il nuovo nomenclatore attivato oggi dal Consiglio regionale provvede al necessario e atteso aggiornamento del nomenclatore disciplinato dal decreto ministeriale 22 luglio 1996, includendo prestazioni tecnologicamente avanzate ed eliminando quelle ormai obsolete. Vengono introdotte numerose procedure diagnostiche e terapeutiche che nel 1996 avevano carattere quasi ‘sperimentale’ oppure erano eseguibili in sicurezza solo in regime di ricovero, ma che oggi sono entrate nella pratica clinica corrente e possono essere erogate in ambito ambulatoriale”.
Nel dettaglio, puntualizza Amati, “individua chiaramente tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita (PMA) che saranno erogate a carico del Servizio sanitario nazionale (fino ad oggi erogate solo in regime di ricovero); rivede profondamente l’elenco delle prestazioni di genetica e, per ogni singola prestazione, fa riferimento ad un elenco puntuale di patologie per le quali è necessaria l’indagine su un determinato numero di geni; introduce la consulenza genetica e prestazioni di elevatissimo contenuto tecnologico (adroterapia) o di tecnologia recente (enteroscopia con microcamera ingeribile, radioterapia stereotassica)”.