“L’avanzamento dei lavori per il nuovo ospedale Monopoli-Fasano è in ritardo, a prescindere da ogni comunicazione edulcorata e accondiscendente. E dopo la vecchia scusa del ritardo da Covid si stanno facendo largo le scuse nuove della guerra e della difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali. Il che potrebbe pure essere vero ma alla condizione di una puntuale documentazione. Sono dunque preoccupato, anche se penso ci sia il tempo per recuperare e completare i lavori entro il 25 aprile 2023; e in questo senso alzerò la voce sempre più forte e intensificherò il monitoraggio sulla produzione ogni due settimane. Mi dispiace dover assumere il ruolo del fustigatore ma la posta in palio è la salute e dunque troppo alta per dilungarsi in inutili gentilezze”. Ad annunciarlo è il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati. “Sentire oggi un dato sulla produzione fermo al settembre scorso in termini di verifica a circa il 63,5 % delle lavorazioni, senza poter dire una parola, se non supposizioni piene di preoccupazione, sul dato alla data odierna (che dovrebbe attestarsi almeno al 72,93%), non mi sembra un gran modo di gestire un cantiere – aggiunge -. E se a questo si aggiunge la notizia, riferita dalla Direzione lavoro, di un numero di addetti sempre crescente ma insufficiente a raggiungere il fine lavori nei tempi previsti, mi pare sia arrivato il tempo di attivare tutti i rimedi previsti dal contratto, a cominciare dall’ampliamento delle ore di lavoro. Informo, infatti, che sarà considerata una grave responsabilità della stazione appaltante qualora a fronte di ulteriori ritardi non risulteranno attivate tutte le iniziative di accelerazione previste dal contratto”.
Ritardi anche per l’ospedale San Cataldo di Taranto. “Come volevasi dimostrare. Lo dissi fin dal 2015 e oggi, purtroppo, c’è da prenderne atto: l’ospedale San Cataldo di Taranto non sarà di certo pronto nel 2023, se tutto andrà bene”. Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, a margine dei lavori Commissione bilancio e programmazione. “Dieci anni, tanti quanti, più volte nel corso dei miei numerosi interventi su un tema che seguo con passione e quotidianamente, avevo preventivato e nonostante le improvvide pose di prima pietra, le presunte inaugurazioni e le promesse di date certe di apertura a cui il governo Emiliano ci ha abituati in questi anni – spiega Perrini -.. Il tutto a danno della sanità tarantina perché, nel frattempo, si sono depotenziati i centri di Martina Franca, Massafra, Grottaglie e il Moscati di Taranto in vista dell’imminente apertura del nuovo ospedale che, ad oggi, è un miraggio. Né lo stanziamento di 160 milioni di euro poteva mai essere sufficiente già solo per i lavori di base di costruzione della struttura. Per completare il San Cataldo – prosegue – occorrono non meno di 250 milioni di euro, come ho sempre detto in questi anni. Oggi, nel corso dell’audizione da me richiesta, il direttore generale dell’Asl di Taranto e i tecnici hanno chiaramente detto che i lavori non saranno completati entro giugno 2023, considerati, ad esempio, i tempi che occorreranno per la realizzazione dell’impiantistica che è propedeutica alla installazione dei macchinari e alla conseguente sistemazione degli arredi. Macchinari e arredi per i quali, inoltre, servono 105 milioni di euro per acquistarli tramite gare. Una somma di cui, a tutt’oggi, non è dato sapere quando sarà finanziata. I tarantini sono stati presi in giro – conclude Perrini – e questo è un dato di fatto di cui il presidente Emiliano e l’assessore Palese devono prendere atto, assumersi la responsabilità e, magari, trarre le conseguenze”.