“Si scongiuri la chiusura del Servizio di Emergenza-Urgenza a Bitonto”. Lo chiede l’ex consigliere regionale Domenico Damascelli che aggiunge: “Arriva un vero e proprio temporale estivo con la deliberazione della Giunta Regionale n.1083 del 27.07.2022, che prevede sia la chiusura dei Punti di Primo Intervento, sia lo smantellamento di postazioni del 118 o il declassamento da medicalizzate a infermieristiche”.
“È il caso di Bitonto (e non solo) – secondo quanto leggiamo nel provvedimento (inviato il 3 agosto ai direttori generali delle Asl provinciali) – dove viene cancellata la postazione del 118, eliminando l’ambulanza medicalizzata, che già nell’ultimo mese ha visto il medico a bordo ad intermittenza. Ciò significa, ad esempio, che nel caso di infarto una ambulanza medicalizzata può già somministrare sul posto una terapia trombolitica, riducendo i rischi di decesso e agevolando l’intervento all’ospedale di arrivo. Questo non sarà più possibile”.
“Nell’Area metropolitana di Bari le ambulanze Mike (con medico a bordo), dunque, passano da 15 a 8, mentre le India (solo con infermiere) saranno 7, penalizzando i Comuni di Castellana, Putignano, Noicattaro, Corato, Ruvo e Santeramo. Chiusure e declassamenti sono previste anche in altre province pugliesi”.
“Inutile che la Regione ci prenda in giro scrivendo che è un provvedimento temporaneo fino ad ottobre, perché il rischio reale è il preludio di chiusure definitive. Tra l’altro, guarda caso, queste decisioni arrivano vigliaccamente ad agosto, quando è più difficile scoprire quello che accade. Nonostante il periodo pandemico abbia fatto emergere numerose problematiche ai Punti di Primo Intervento, rallentando notevolmente gli accessi, a Bitonto da inizio anno sono stati trattati oltre tremila casi, di cui solo a luglio 578”.
“Il nostro PPI (utile a smaltire codici bianchi e verdi, sempre in gran numero), infatti, copre un territorio vasto che include oltre alla popolazione numerosa di Bitonto, le sue frazioni di Palombaio e Mariotto, anche delle città vicine come Palo del Colle, arrivando così ad un bacino di utenza di circa 80 mila persone. Con questa decisione del governo regionale, invece, si andranno ad intasare ulteriormente i Pronto Soccorso degli ospedali vicini (come il San Paolo, il Di Venere e il Policlinico), già oberati di lavoro e intasati da numerosi accessi, di cui la maggior parte di codici bianchi e verdi appunto”.
“Occorre garantire ai cittadini i Livelli Essenziali di Assistenza, per questo combatteremo con tutte le nostre forze. Non si possono smantellare 118 e Punto di Primo Intervento: occorre avere servizi sanitari funzionanti e funzionali per salvare vite umane e non va perso nemmeno un minuto” conclude.