“L’Usppi Puglia e l’Usppi Aziendale Asl/Ba denuncia ancora una volta che i pronto soccorso degli Ospedali Di Venere e San Paolo sono al collasso, se dovessero andar via per mobilità d’urgenza, due unità mediche, una dal Di Venere e l’altra dal San Paolo, per coprire il P.S. di Corato, i due pronto soccorso andrebbero in tilt dal 1° giugno. Una vergogna per la città di Bari!”.
Inizia così il duro comunicato arrivato in redazione dal sindacato Usppi Puglia. “Il dg Sanguedolce deve revocare le due mobilità perché non è accettabile che il personale medico faccia più di 11 ore continuative di lavoro, è contro legge – continua -. Il sistema sanitario regionale pugliese continua a presentare problematiche in alcuni casi già presenti prima del Covid-19 ma aggravate dagli esiti di ormai quasi 30 difficili mesi. La quarta ondata è una vera e propria esplosione dei contagi e una nuova crescente pressione sulle strutture sanitarie e ospedaliere. Questa situazione ha reso ancor più critica quella già al limite del personale operante in sanità. “Una pandemia sicuramente di forte impatto. A questa bagarre deve far fronte un personale stremato e disilluso, nonché insufficiente nei pronto soccorso del Di Venere e San Paolo è ora di dire basta a queste scelte clientelari e indecorose all’immagine dell’Asl di Bari.
“Apesare su una situazione già insostenibile, si stanno sommando positività e quarantene di diversi operatori sanitari, o congedi per figli minori risultati positivi – si legge nel comunicato -. Una situazione che sta deflagrando giorno per giorno nei numeri e rendendo estremamente complessa la predisposizione dei turni di lavoro già massacranti. L’Usppi Puglia parla anche della difficoltà di reperire Medici e Infermieri presso la Medicina Generale, la Chirurgia e il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Di Venere”di Bari, stessa carenza ai Pirenei di Altamura e San Giacomo di Monopoli, situazione che non può essere affrontata continuando a pesare sul personale in servizio e abbassando i costi a scapito dell’assistenza”.
L’Usppi Puglia chiede l’assunzione di nuovo personale medico e del comparto. “Si è al limite del collasso, bisogna stabilizzare il personale precario necessario senza ostacolare la qualità e accessibilità dei servizi offerti alle persone che devono essere la cifra su cui misurare tutte le prestazioni essenziali, sia quelle esistenti che di prossima definizione, che il sistema pubblico deve erogare a garanzia dell’universale esigibilità di diritti sociali fondamentali”. Nelle prossime ore il sindacato incontrerà il dg Sanguedolce con una delegazione di medici e infermieri per cercare una soluzione “idonea atta a dare dignità lavorativa ai medici e infermieri che da troppi mesi sono sull’orlo del collasso con turni massacranti”