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Santeramo, il marito di Michelle condannato per maltrattamenti: il racconto shock delle figlie nel processo

29 Marzo 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere
29 Marzo 2024
– Autore: Redazione Quinto Potere

Il giudice Giuseppe De Salvatore ha archiviato nei giorni scorsi l’inchiesta per istigazione al suicidio, a carico di ignoti, sulla morte di Michelle Baldassarre, la 55enne igienista dentale trovata carbonizzata nelle campagne di Santeramo in Colle il 9 febbraio 2023. A luglio il pm Baldo Pisani, che ha coordinato le indagini per istigazione al suicidio a carico di ignoti, chiese l’archiviazione considerando “provata” la tesi del gesto volontario. Gli avvocati dei familiari della donna (figlie, fratello e sorelle), Michele Laforgia e Maria Pia Vigilante, hanno sostenuto come “senza quel contesto di elevatissima sofferenza fisica e soprattutto psichica quel suicidio non si sarebbe verificato”. Il riferimento è alla vita matrimoniale di Baldassarre, che a dicembre 2022 denunciò il marito, Vito Passalacqua, da allora ai domiciliari e poi condannato a 7 anni di reclusione proprio per i maltrattamenti nei confronti della donna e delle due figlie.

Le due figlie gemelle, Francesca e Donatella, hanno testimoniato durante il processo per maltrattamenti, i loro racconti sono stati ritenuti credibili e coerenti dai giudici. “Quando ero adolescente ricordo che volavano i ceffoni durante i pranzi, ci sono stati litigi per gelosia. Una volta mio padre si avventò su mia madre schiacciandole la testa sul letto e immobilizzandola, io rimasi scioccata. Lui era violento anche con noi figlie”, hanno ricostruito in coro.

“Sono molteplici le volte in cui sono stata anche io percossa con schiaffi da parte di mio padre e torturata psicologicamente con umiliazioni. Io ho cercato sempre di assecondarlo mentre il rapporto con mia sorella è stato più conflittuale”, racconta una delle due figlie. “È emerso con evidenza che anch’esse siano state vittime, sia dirette che indirette dei maltrattamenti che le hanno profondamente segnate, tanto da limitare lo sviluppo delle loro personalità in termini di equilibrio, autostima, accettazione di sè, gestione dell’ansia, rendendole incapaci di attendere alle ordinarie occupazioni di giovani donne, come gli studi. La ricostruzione non è stata in alcun modo scalfita dalle dichiarazioni difensive dell’imputato”, si legge nella sentenza del giudice.

“Sei grossa, non concluderai mai niente”, “Bestie”, “Dovevo mettere il preservativo”. Nella ricostruzione fornita sono emerse parolacce insulti di ogni tipo, in un’occasione Passalacqua ha puntato un coltello da cucina contro una delle figlie dicendo: “Ti ammazzo, ti posso togliere davanti, come ti ho messo al mondo ti posso togliere”. Frasi che a quanto pare era all’ordine del giorno. “È colpa tua se loro si comportano così perché non sei stata una buona madre”, le parole invece rivolte a Michelle.