“Sciogliere il Comune di Bari è un atto da dilettanti dell’antimafia. Ma dal governo Meloni, e dal ministro Piantedosi, non possiamo aspettarci nulla di diverso. L’istituzione di una commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune di Bari è uno strumento che il ministro Piantedosi sta utilizzando al solo scopo di inquinare ancora di più la campagna elettorale, già peraltro falsata dal controllo totale delle reti televisive pubbliche da parte della maggioranza di governo”. Inizia così il post pubblicato sui social da Roberto Saviano, scrittore e giornalista italiano sottoposto ad un severo protocollo di protezione che dal 13 ottobre 2006 prevede che viva sotto scorta.
“Sciogliere il Comune di Bari, anzi solo ipotizzare di volerlo fare, è un regalo immenso ai clan baresi che, in questo modo, accrescono il loro potere di intimidazione perché possono vantare una influenza sul destino di una giunta comunale di peso – aggiunge -. Mi domando se chi è a capo del Viminale, prima di agire e di fare dichiarazioni, si fermi a riflettere sulle conseguenze. Si può parlare di scioglimento di una giunta comunale solo quando si è al cospetto di elementi che dimostrano inequivocabilmente come le azioni e le decisioni della giunta siano condizionate dalle organizzazioni criminali. Nel caso di Bari, i protagonisti eletti tra le file del centrodestra, poi entrati in maggioranza, non hanno condizionato il lavoro e l’integrità della giunta, come ha ribadito il procuratore Rossi: ‘L’amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata’. Anche per la municipalizzata infiltrata le indagini hanno chiarito come il segmento coinvolto sia circoscritto. Ma Piantedosi ha ammesso: ‘Il nostro governo ha già sciolto 15 comuni prevalentemente di centrodestra’; da qui la mia domanda al ministro: cosa vuol fare, riequilibrare? Sulla pelle dei baresi? Scegliere meglio la classe dirigente, ministro Piantedosi, sarebbe per la vostra coalizione un buon punto di partenza perché le persone coinvolte, quando si sono candidate, quindi nel segmento per cui si indaga sull’ipotesi di voto di scambio, militavano tra le vostre file”.