Torniamo a parlare del grosso problema relativo alla mancanza di barelle nei pronto soccorso, una situazione che inevitabilmente crea disagi alla ambulanze del 118, costrette ad aspettare per ore la restituzione della barella per tornare ad essere operativi sul territorio. Lo facciamo tramite Francesco Balducci, responsabile Nursind Sanità Pubblica, con una nota inviata al dg del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, al dg Asl Bari, Antonio Sanguedolce, all’assessore alla Salute della Regione Puglia, Rocco Palese, e al direttore del Dipartimento Salute, Vito Montanaro.
“In più occasioni abbiamo segnalato le molteplici criticità relative a disfunzioni del SEUS 118 (Servizio di Emergenza Urgenza Sanitaria), sottolineando come, molto spesso, le inefficienze del sistema finiscono per ripercuotersi pesantemente sulla qualità delle condizioni di lavoro degli stessi operatori addetti. Proprio in questi giorni – sottolinea Balducci – è tornata d’attualità una nota datata 26 ottobre 2021, a firma della dottoressa Anna Maria Natola, con la quale viene ribadito agli equipaggi che allontanarsi dai Pronto Soccorso in condizioni di non operatività del mezzo può avere implicazioni medico-legali, complica il recupero dei presidi dei quali è difficile mantenere la tracciabilità all’interno dei Pronto Soccorso e allunga i tempi di ritorno alla pronta operatività. Il passaggio paradossalmente è l’autodenuncia di un sistema inefficiente che, non solo rende disagevole il lavoro degli operatori ma, addirittura, tenta di additarli a responsabili di disservizi che possono avere implicazioni medico-legali”.
“Considerando la qualità e la quantità del lavoro prestato da sempre, ma in particolare negli ultimi due anni, da parte del personale del 118, riteniamo il contenuto della nota alquanto inopportuno. Inoltre – continua Balducci -, in relazione alla nota è appena il caso di ricordare che è a cura del sistema fornire i mezzi e i presidi necessari alla funzionalità del servizio 118 e non il contrario”.
“Se le barelle sono poche, evidentemente bisogna predisporre che nei Pronto Soccorso ve ne siano a sufficienza per evitare l’inutile stazionamento, anche per ore, delle ambulanze e dei loro equipaggi in attesa della loro riconsegna. Ci viene riferito di ambulanze bloccate per molte ore e degli inevitabili disservizi che a cascata si ripercuotono sul territorio: postazioni scoperte, ritardi nell’arrivo dei soccorsi, e tutto quanto ne consegue. Ci chiediamo se chi si allontana dal mezzo non operativo (anche per rifocillarsi o per bisogni fisiologici) rischia implicazioni medico-legali, chi è a capo del sistema, le cui inefficienze determinano il disservizio, cosa rischia?”.
“Chiediamo quindi di voler predisporre con estrema sollecitudine quanto necessario ad evitare l’inutile stazionamento delle ambulanze presso i vari Pronto Soccorso della Città Metropolitana, lasciando pericolosamente sguarnito il territorio” conclude il responsabile Nursind.