La burocrazia ci ammazzerà tutti, lo diciamo sempre, ma può anche farci arrivare ad essere cacciati dal paese per una colpa non di certo nostra, ma per carenza di personale. È quello che potrebbe capitare a Ismael, 26enne da dieci anni in Italia dove si è creato una famiglia e ha un lavoro regolare a tempo indeterminato. Il 29 maggio gli scadeva il permesso di soggiorno e sessanta giorni prima, come richiesto, ha preso un appuntamento per il rinnovo pagando il bollettino. “Mi hanno fissato l’appuntamento per il 14 settembre. Questo mi ha concesso una proroga sul permesso di soggiorno. Purtroppo il giorno in cui avrei dovuto rinnovarlo, nonostante io sia arrivato quasi due ore prima del mio appuntamento, un addetto della Questura è uscito dicendo che non potevano evadere tutte le richieste per mancanza di personale”. Un grosso problema che ha spinto i tanti presenti a protestare. “Adesso ho ottenuto un altro appuntamento, il 29 novembre, ma non so se la proroga è comunque valida. Rischio che qualche agente zelante possa crearmi dei problemi quando invece non è colpa mia”. A Ismael il permesso di soggiorno serviva anche per conseguire delle patenti che gli servono per il lavoro. Insomma un grande e grosso problema. Noi ovviamente andremo con lui all’appuntamento, con la speranza che riesca a rinnovare la madre di tutti i documenti.