“Nessuna fuga in avanti. Nessuna azione di protagonismo di cui non abbiamo bisogno né tantomeno una azione di sgarbo nei confronti delle altre organizzazioni sindacali”. Così la Fials Cisal sulla revoca dello sciopero da parte dei lavoratori della Fondazione Petruzzelli iscritti alla organizzazione sindacale. Il motivo è legato all’ottenimento da parte del sindacato di un tavolo tecnico con la Fondazione per cercare di risolvere i problemi territoriali che affliggono tutti i lavoratori del teatro cittadino. Un comportamento che non è andato giù alle altre organizzazioni sindacali. “Siamo fortemente rammaricati della scelta di bypassare il confronto con i lavoratori e procedere ad una iniziativa che non trova alcuna condivisione democratica e partecipata”.
Come sottolinea La Fials-Cisal, la fondazione Petruzzelli è la Cenerentola di tutte le fondazioni italiani per il trattamento economico e normativo riservato ai lavoratori. “Tra tutte le Fondazioni italiane, la nostra vanta il primato dei salari più bassi, forza lavoro sotto organico, mancanza di accordi aziendali, orari di lavoro assurdi per prove e spettacoli e tanto altro. Tutti problemi territoriali che di certo devono essere risolti all’interno della Fondazione e che vanno di pari passo con lo sciopero nazionale indetto per il mancato rinnovo del contratto”.
“Abbiamo aderito allo sciopero e, con l’avvicinarsi della data, nel rispetto delle 48 ore di tempo, abbiamo informato doverosamente le istituzioni e la Fondazione Petruzzelli, così come previsto in questi casi. Abbiamo così ottenuto un accordo con la Fondazione per aprire un tavolo tecnico in cui si tratteranno i problemi di tutti i lavoratori della Fondazione. Ottenendo quello che volevamo la Fials-Cisal ha ritirato lo sciopero, ma in caso non si riuscisse a trovare una intesa tornerà lo stato di agitazione. Tale tavolo, come è giusto sottolineare, non esclude la partecipazione della nostra organizzazione sindacale agli scioperi indetti dalla Segreteria Nazionale per le prime di ogni opera in programma”.
“Restiamo meravigliati dalla meraviglia delle altre organizzazioni sul nostro operato anche perché vogliamo risolvere i problemi di tutti i lavoratori della Fondazione, non soldo dei nostri iscritti. Con questo non abbiamo voluto convincere nessuno ma semplicemente spiegare la consecutio dei passi da compiere quando si indice uno sciopero. Abbiamo una gran voglia di assistere al meglio i lavoratori bandendo ogni inutile e sterile polemica”.