Sedato, con la febbre a 40 e l’agocannula ancora ficcato nel braccio, così Nanuccio è riuscito a dileguarsi dal Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo di Bari, dove con tanta fatica eravamo riusciti a farlo trasportare dopo essere stato deciso un trattamento sanitario obbligatorio (TSO). Secondo quando dichiarato candidamente da Gudo Quaranta, direttore della struttura e da qualche giorno anche coordinatore ad interim del Dipartimento di Emergenza-Urgenza della Asl di Bari, è qualcosa che può succedere. Secondo il direttore, in sostanza, può succedere che un paziente, tra l’altro potenzialmente pericolo per se stesso e per gli altri, portato in Pronto Soccorso per un TSO, possa calarsi dalla finestra del bagno – almeno così ha detto – nonostante i medici, gli infermieri, gli oss, la guardia giurata e due uomini della Polizia Locale.
Saremmo curiosi di sapere se il direttore generale della Asl di Bari, Antonio Sanguedolce, ha lo stesso parere in merito. Pur comprendendo il grande impegno di medici e personale sanitario, in una fase in cui il sistema pugliese non garantisce protezione e strumenti necessari per svolgere il proprio lavoro nel migliore dei modi, esistono sicuramente dei protocolli per evitare che un paziente con un TSO possa essere lasciato andare, nonostante anche la presenza di vigili urbani. Trasportato al San Paolo, Nanuccio, barcollante e con ancora l’ago cannula nel braccio, avrebbe chiesto di andare in bagno e si sarebbe calato dalla finestra. Da lì avrebbe poi raggiunto la fermata del bus numero 3 per dirigersi a Bari. Nanuccio ha viaggiato collassato nel mezzo pubblico fino a quando non è stato riconosciuto da Biagio, un nostro lettore e per coincidenza amico dei fratelli di Nanuccio. A quel punto lo ha fatto scendere dal pullman ed è stato con lui fino a quando non lo abbiamo raggiunto per riaccompagnare Nanuccio in ospedale, dove finalmente è stato effettivamente tenuto sotto controllo fino al trasferimento nel reparto di Psichiatria. Un ricovero, lo sappiamo, che certamente non risolverà i suoi problemi. La speranza è quella che nel frattempo possa essere trovata una sistemazione dignitosa.