Selezione pubblica per l’assunzione a tempo indeterminato del nuovo direttore generale delle Ferrovie Apulo Lucane, solo un ammesso alla prova orale: l’attuale direttore generale e per qualche tempo contemporaneamente anche presidente Matteo Colamussi. Le prove sono in programma alle 15 del prossimo 10 gennaio nella sede legale dell’Azienda, ma la protesta di USB e Orsa non accenna a placarsi. Già nelle scorse settimane i due sindacati avevano chiesto la sospensione in autotutela della selezione.
Il sospetto del sindacato USB, manco troppo velato, è che la selezione avesse requisiti troppo stringenti, che avrebbero fatto desistere molti candidati, a cominciare dall’esperienza di 5 anni in un’azienda con 250 dipendenti nel settore ferroviario, come se le FAL non gestissero anche il trasporto su gomma. Quello ricercato dall’azienda che gestisce decine di milioni di soldi pubblici ogni anno, è un candidato che non deve saper parlare l’inglese o conoscere i rudimenti dell’informatica, almeno stando ai requisiti non richiesti, ma deve avere grandi capacità di relazionarsi coi sindacati e di negoziazione.
Eppure, solo nel 2021, le FAL dirette da Colamussi hanno accumulato una trentina di cause nei confronti dei sindacati o si singoli lavoratori con incarichi da decine di migliaia di euro complessivi ad alcuni legali esterni, pur essendoci un ufficio legale interno. Solo la USB, di cui Francesco Laterza è membro dell’esecutivo regionale lavoro privato Puglia, sta portando avanti una vertenza legale con il coinvolgimento di una cinquantina di lavoratori. Il sindacalista da tempo sta conducendo una battaglia affinché si possa arrivare a un cambio di rotta della visione aziendale e del management. Recentemente lo avevo intervistato in occasione dell’inaugurazione della nuova stazione FAL di Modugno, comunque a un solo binario al contrario di quanto previsto dal cronoprogramma dei lavori.
Questa volta insieme a Laterza abbiamo approfondito la selezione per l’assunzione a tempo indeterminato del direttore generale, con la possibilità del posto fisso dopo 9 anni di nomine politiche. Un compenso da 140mila euro a fronte dei 120mila percepiti l’anno scorso come scritto sul sito internet aziendale.