L’Asl di Lecce nella bufera. Il direttore generale Rodolfo Rollo, accusato di corruzione nell’inchiesta della Gdf su Sanità e Favori, ha ufficializzato le sue dimissioni assieme a Luigino Sergio, l’amministratore unico di Sanità Service che non compare però tra gli indagati nell’inchiesta. Una scelta quella di Rollo “per poter assicurare una serena gestione della Struttura che per evitare complicazioni alle sue condizioni di salute”. La Giunta regionale, riunita oggi, ha preso atto delle dimissioni del direttore generale Rodolfo Rollo e ha nominato con decorrenza immediata commissario straordinario della Asl Lecce il dott. Stefano Rossi.
E spuntano retroscena nell’inchiesta che vede coinvolto in prima fila l’ex senatore ed ex assessore ai Servizi Sociali, Salvatore Ruggeri. “Totò” avrebbe beneficiato del piacere di costosi regali in cambio di favori come casse di spumante Berluchi, frutti di mare, aragoste e pesce pregiato. Ma non solo. Secondo la tesi della Procura della Repubblica di Lecce, che ieri lo ha messo ai domiciliari con l’accusa di corruzione, una 36enne avrebbe recepito la richiesta di prestazioni sessuali fattale dall’ex parlamentare con la promessa di migliorare la sua posizione lavorativa. La donna, indagata a piede libero, sarebbe stata ricevuta, grazie all’interessamento di Ruggeri, dal direttore generale dell’Asl di Lecce, Rodolfo Rollo. Per questo e altri aiuti Totò Ruggeri avrebbe ottenuto anche le prestazioni sessuali promesse.
Il reato di traffico di influenze illecite viene contestato invece a Mario Romano, Antonio Greco e Luigi Tolento. Greco, per conto del consigliere regionale Mario Romano, avrebbe avvicinato persone disponibili a sborsare denaro per ottenere il superamento di concorsi pubblici. Greco avrebbe agito sfruttando e vantando relazioni con impiegati nella pubblica amministrazione e ricompensandole con dazioni di denaro. In particolare 7.000 euro sarebbero stati consegnati a Tolento per il superamento del concorso in Sanità Service che aveva bandito 159 incarichi, la prima tranche di 1.500 euro sarebbe stata versata a dicembre 2019.
Coinvolta nell’inchiesta anche suor Margherita Bramato, legale rappresentante dell’ente ecclesiastico Panico di Tricase. La 72enne, come si legge nelle carte, si sarebbe dimostrata interessata ad implementare i finanziamenti pubblici tramite una collaborazione con l’Asl di Lecce, assicurandosi prima il sostegno in Regione e poi quello di Rollo. La suora avrebbe così assunto a tempo pieno il figlio del direttore affidandogli l’incarico di dirigente professionale ingegnere nell’ospedale di Tricase.