Vito Lorusso, l’ex primario di Oncologia dell’Istituto Tumori Giovanni Paolo II di Bari, arrestato a luglio con le accuse di concussione e peculato dopo essere stato arrestato in flagranza dalla Polizia per aver intascato 200 euro da un paziente con la promessa di saltare le liste d’attesa, è tornato libero dal 23 dicembre. Si trovava agli arresti domiciliari, la misura cautelare è stata attenuata e si è passati così dalla detenzione all’obbligo di firma. L’inchiesta è da ritenersi chiusa, la Procura gli contesta una decina di episodi di peculato, truffa aggravata, concussione e accesso abusivo al sistema informatico in un periodo compreso tra il 2017 e il 2023.
Sono circa 23 i pazienti coinvolti e affetti da patologiche oncologiche, Lorusso avrebbe intascato tra i 100 e i 150 euro per ogni visita e per ogni somministrazione di chemio (prestazioni gratuite per i malati). L’ex primario avrebbe anche effettuato 9 visite domiciliari a pagamento (fino a 200 euro come retribuzione) nonostante avesse un contratto di esclusività con l’Oncologico di Bari. Va ricordato che l’Istituto ha prima sospeso il primario e poi lo ha licenziato. Lorusso resta coinvolto in un altro procedimento penale, in cui si contesta a lui e a infermieri (alcuni sospesi e altri ex dipendenti dell’Oncologico) di aver rubato farmaci e altri presidi sanitari per svolgere attività privata in nero.