“Sono stanco di fare questa vita. Ho due figli ed una bambina che non ho visto crescere”. Arcangelo Telegrafo, giovane boss del quartiere San Paolo di Bari, ha deciso di collaborare con la giustizia dopo essere stato arrestato e ha iniziato a rivelare informazioni importanti sugli ambienti della malavita barese nei primi interrogatori che si sono tenuti dinanzi ai pm antimafia.
“Angioletto” ha parlato della vita in carcere, di come questa ti renda più duro e anche più importante nella scalata all’interno del clan e di come sia riuscito a gestire gli affari anche da lì addirittura in videochiamata con gli affiliati del suo clan, ma non solo.
Ha parlato anche di armi e di vari depositi di arsenale, delle gerarchie nel clan Strisciuglio e nei vari quartiere del capoluogo pugliese, dello spaccio nelle discoteche della Puglia e di alcune recenti episodi di sangue, facendo 200 nomi di affiliati e “contigui” di tutti i gruppi criminali nel capoluogo.