Torniamo ad occuparci della storia di Grazia. Dopo aver aspettato 10 anni, è riuscita ad ottenere dal 4 ottobre una casa popolare ed è stata travolta da un sentimento di felicità dopo aver firmato il decreto di assegnazione. Nell’abitazione però non può entrarci perché è stata occupata abusivamente. Grazia è stata minacciata di morte dagli abusivi. Anche il nostro blitz a Casamassima, precisamente in via Adelfia 26/A, è stato scandito da parolacce, minacce e altro. Ma non è finita lì.
Antonio ha ricevuto una chiamata surreale. Dall’altra parte del telefono l’interlocutore, un parente “molto stretto” degli abusivi, fa una carrellata di teorie fuori da ogni logica, cercando di girare la frittata e facendo passare noi dalla parte del torto. Come se occupare una casa abusivamente fosse una cosa regolare, una prassi, e soprattutto una situazione tale da chiudere gli occhi. Chi pensa alla povera Grazia, sotto sfratto e a rischio tra pochi giorni di finire per strada con due figli disabili? Durante la telefonata sono diverse le minacce rivolte ad Antonio. “Se si trova una persona fuori di testa, in quel momento, tu vai a finire al cimitero. Tanto stesso vai a finire al cimitero”. E ancora: “Se hai intenzione di tornare, c’è già chi ha intenzione di aspettarti Antonio”, “Tu immagini se ti presenti di qua”. Per il parente stretto non sono minacce, ma avvertimenti.