Grande successo come ogni anno per la Sagra dell’Uva di Rutigliano, giunta alla sua 58esima edizione che si è tenuta sabato 8 e domenica 9 ottobre 2022. Si tratta di una delle sagre più celebri di Puglia: dopo due edizioni celebrate tra restrizioni e divieti a causa della pandemia, c’è stato finalmente il grande ritorno. L’uva da tavola è la produzione di eccellenza di Rutigliano e il motore dell’economia del sudest barese. Tanti “forestieri” si sono recati appositamente a Rutigliano per non perdersi l’appuntamento, anche noi di Quinto Potere, armati di grappoli, siamo andati in giro per raccogliere le voci dei tanti protagonisti. L’uva piace ai tutti consumatori, con o senza noccioli, nessuno escluso.
La Sagra dell’Uva di Rutigliano permette di viaggiare nel tempo. Dal passato grazie alla mostra pomologica, con tutte le tipologie di uva coltivata fino agli anni Ottanta nella nostra Regione, conservate presso il CRSA – Centro di Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” di Locorotondo, che racconta come il prodotto è cambiato e si è trasformato nel corso degli anni a causa delle esigenze di mercato e dei diversi molti di produzione, al presente e al futuro con i problemi di stretta attualità che hanno come protagonisti i tanti agricoltori baresi.
“Siamo qui per celebrare il prodotto e il nostro territorio, abbiamo la necessità di continuare una storia che dura da 58 anni – spiega il sindaco di Rutigliano, Giuseppe Valenzano -. Il percorso continuerà, con un progetto diverso che deve coinvolgere amministrazione, governo regionale, nazionale, produttori e commercianti. Ognuno, con le proprie competenze e possibilità, deve dare il proprio contribuito alla causa. Abbiamo iniziato a parlare con gli altri Comuni, il progetto di una sagra dell’Uva che coinvolta anche altri paesi oltre Rutigliano è in cantiere”.
“Il problema è del sistema, abbiamo assistito ad un aumento dei prezzi della materia prima e ad una speculazione vergognosa che ho denunciato a tutti i livelli. Lo speculatore merita di essere stanato e pagare le conseguenze – commenta l’assessore all’agricoltura della Regione Puglia, Donato Pentassuglia -. Se il costo per famiglia è decuplicato, sappiamo qual è l’impatto per l’azienda. Va assunta la responsabilità di lavorare insieme, guai lo scaricabarile. Sappiamo cosa chiedere al nuovo Governo”.
“Nel settore dell’uva da tavola vogliamo vedere gli effetti e le risultanze del prodotto e i risultati versati in questo momento su questo preciso settore – aggiunge Pinuccio Valenzano del comitato degli agricoltori -. Non è assistenzialismo che chiediamo, ma un contributo economico che vada a sopperire al mancato introito per sostenere l’azienda e continuare a produrre nella prossima annata”.