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SSC Bari-Palermo, persa la partita della sicurezza: dubbi sulla squadra dei soccorsi

23 Agosto 2022
– Autore: Antonio Loconte
23 Agosto 2022
– Autore: Antonio Loconte

I mezzi e gli uomini messi in campo per assicurare la sicurezza dei 35mila spettatori, calciatori e chiunque altro fosse presente allo stadio San Nicola in occasione della prima casalinga tra Bari e Palermo pare non fossero adeguati. Alcuni dei “soccorritori”, per esempio, sarebbero stati sprovvisti dell’attestato regionale, mentre non tutti i mezzi sarebbero stati quelli previsti in questo genere di manifestazione. La polemica segue quella delle porte chiuse mentre i tifosi si accalcavano all’esterno sotto la pioggia battente. Ma quell’aspetto è stato ampiamente discusso e in parte chiarito.

Luci stellari – seppure il pubblico non è mai stato adeguatamente illuminato -, spettatori delle grandi occasioni, gara discreta. Insomma c’erano tutti gli ingredienti per una super serata sportiva. La pecca più grossa, dicevamo, è stata rappresentata dal livello di sicurezza garantita. Esiste un coefficiente, detto di Maurer, che stabilisce quanti soccorritori e mezzi siano necessari, calcolando alcuni parametri come la grandezza dell’impianto, il fatto che si tratti di un evento all’aperto o al chiuso, la rivalità tra tifoserie e via dicendo. Per avere contezza di ciò che scriviamo basta googolare, lo sport più diffuso al mondo quando si hanno difficoltà o dubbi di ogni tipo.

Secondo quanto ci è stato segnalato, il coefficiente per Bari-Palermo era medio-alto, ovvero erano necessari 20 soccorritori, un medico, 2 ambulanze di soccorso e 3 ambulanze di trasporto. In realtà erano presenti 20 soccorritori (non si sa quanti fossero in possesso dell’attestato regionale); 2 ambulanze di tipo A, ma non di soccorso; una sola ambulanza di trasporto e un medico.

Per questo genere di assistenza la società avrebbe offerto alla nuova associazione incaricata del servizio un obolo di 100 euro, stessa cifra assicurata a chi ha assicurato i soccorsi nel passato meno glorioso della serie D. È sempre stata una questione di orgoglio e non di guadagno per chiunque, va sottolineato, ma l’aspetto del cuore biancorosso non dovrebbe mai pregiudicare il rispetto delle regole. Stando a quando siamo venuti a sapere pare anche che prima del passaggio di consegne, sia stata chiesta la disponibilità di un’altra associazione, ma questa avrebbe chiesto una cifra ben più cospicua dell’offerta simbolica. Somma giudicata evidentemente eccessiva per garantire un servizio impeccabile.

Restiamo in attesa di una smentita, o nel caso non stessimo sbagliando di una spiegazione, non tanto dalla società e dall’associazione incriminata, piuttosto dalla Medicina dello Sport, che dovrebbe assicurarsi del rispetto delle questioni sanitarie. Sarebbe auspicabile che i controlli in questo settore fossero stringenti almeno quanto quelli in tema di violazione di diritti tv. Se esistono delle regole, delle leggi, coefficienti, appare doveroso rispettarli. Confidiamo nel fatto che tutto possa essere fatto nel rispetto delle norme fin dal prossimo match casalingo di campionato.