Stabilizzazione degli infermieri assunti durante l’emergenza Covid. È questo ciò che chiede il Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche che da anni lotta affinché alla professione vengano riconosciuti i diritti fino ad ora calpestati.
“Importante mettere a terra il piano nazionale di resilienza che preveda un aumento del personale infermieristico per l’assistenza territoriale, fondamentale per congestionare il lavoro nei pronto soccorso. Finalmente – spiega Andrea Bottega, segretario nazionale Nursind durante l’incontro a Bari per le stabilizzazioni – dopo 20 anni è cambiato il contratto collettivo nazionale per le professioni infermieristiche. Sono state riviste le classificazioni delle varie figure del comprato sanità, con la possibilità di carriera fino ad ora non prevista nel comparto infermieristico e inoltre vi sarà una valorizzazione economica in base al ruolo che l’infermiere svolge nella sua attività”.
Stabilizzazione che in Puglia ha avuto una battuta d’arresto. “La Regione – precisa Francesco Balducci, segretario territoriale Nursind, durante l’incontro sulle stabilizzazioni a Bari – aveva da subito manifestato l’interesse a procedere con le assunzioni con stabilizzazione e scorrimento di graduatorie, poi ci sono stati problemi di comunicazione tra assessorato e le varie direzioni generali, tanto da spingere l’Assessore al provvedimento di stop forzato in modo da armonizzare le modalità di assunzione. Noi siamo stati sul pezzo sia da ottobre del 2021 affinché venisse fatta revisione quotazioni organiche prevedendone l’aumento”.