“Regolarmente convocata ieri 7 marzo 2024 dalla Prefettura di Bari, la Pegaso Security Spa non si è presentata all’incontro di mediazione. L’elusione del confronto non ha meravigliato i rappresentanti del SAVIP, abituati ormai a un’Azienda che preferisce sfuggire al corretto dialogo sindacale per rifugiarsi nella bolla del paternalismo autoritario, degli espedienti dilatori e dell’assoluta mancanza di chiarezza verso i lavoratori”. Inizia così il comunicato del segretario nazionale del sindacato SAVIP (Sindacato Autonomo Vigilanza Privata) Vincenzo del Vicario.
“Alla Prefettura è stato consegnato un lungo e articolato documento nel quale, ripercorse le tappe delle faticose relazioni con l’Istituto di vigilanza, sono state messe in luce, oltre a recenti, illegittime iniziative di penalizzazione di Rappresentanti aziendali del SAVIP, una serie numerosa di oggettive violazioni di legge e dei diritti dei lavoratori – si legge nella nota -. Chi accetterebbe di essere sistematicamente pagato in ritardo, di non ricevere insieme allo stipendio la sua busta paga, di vedersi tagliati buoni pasto e indennità accessorie, di dover far servizio con mezzi inadeguati e in condizioni d’insicurezza, di essere chiamato a rispondere, senza colpa, di danni prodotti da terzi? I lavoratori attendevano (e preferivano) che la Pegaso, prima di essere costretta a farlo davanti a un Giudice, desse al Prefetto e al SAVIP risposte su questi quesiti ma, parafrasando Alessandro Manzoni su don Abbondio, chi non ha risposte non le può certo dare”.