Oltre a Giovanni Barreca, le due persone fermate ieri dai Carabinieri con l’accusa di aver partecipato all’omicidio della moglie e dei due figli dell’uomo, sono Sabrina Fina e Massimo Carandente, due fanatici religiosi. Come per il muratore 54enne reo confesso dei delitti, le accuse sono di omicidio plurimo e soppressione di cadavere. La coppia- entrambi sono palermitani – avrebbe conosciuto Barreca durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica. Un rapporto quello tra i due fermati e l’uomo che ha alimentato l’ossessione mistica del muratore, anche lui un fanatico religioso.
Resta da chiarire la posizione di Roberto Amatulli, il barese professatosi pastore della Chiesa evangelica senza alcuna autorità che veniva spesso citato da Barreca sul suo profilo Facebook. Di Amatulli ci siamo occupati noi di Quinto Potere da diverso tempo, la storia ha fatto il giro dell’Italia tanto da arrivare anche a Le Iene. Amatulli ha pensato bene di sfruttare i social e su Tik Tok imperversano ormai da qualche tempo benedizioni, singole e di gruppo; presunte guarigioni; canti e preghiere di ogni tipo.
Sarebbero stati i due palermitani a istigare Barreca ad uccidere i familiari, la moglie Angela Salamone e i due figli di 15 e 5 anni Kevin ed Emanuel, per liberare la casa da presenze demoniache e poi a partecipare materialmente ai delitti. L’unica sopravvissuta alla strage è stata la figlia 17enne di Barreca, ora affidata a una comunità. La notte tra sabato e domenica è stato il muratore a chiamare i carabinieri. “Ho ucciso la mia famiglia – ha detto- Venite a prendermi”. Nell’abitazione dell’uomo ad Altavilla Milicia i militari hanno trovato i cadaveri dei bambini, probabilmente strangolati. Uno era legato a una catena. In un’altra stanza, sotto choc, c’era la superstite in stato confusionale. I resti della terza vittima sono stati trovati bruciati e sepolti a poca distanza dall’abitazione. Secondo i primi rilievi- ma l’autopsia darà risposte più precise- la moglie sarebbe stata assassinata giorni fa, i figli venerdì. Barreca e la superstite, dunque, sarebbero stati giorni con i cadaveri in casa. Alla coppia accusata di complicità nei delitti i carabinieri sono arrivati grazie alle analisi dei cellulari del muratore e ad alcune testimonianze.