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Strage in via D’Amelio, Bari ricorda Paolo Borsellino e la sua scorta. Emiliano: “Puglia impegnata nella lotta contro la mafia”

19 Luglio 2023
– Autore: Eleonora Francklin
19 Luglio 2023
– Autore: Eleonora Francklin

Oggi, nel 31° anniversario della strage di via D’Amelio (19 luglio 1992), in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, l’amministrazione comunale ha reso omaggio alle vittime con la deposizione di corone (d’alloro e di fiori) nei luoghi della città dedicati al ricordo dei martiri di questo tragico evento che ha segnato, al contempo, il risveglio della coscienza civile in tutto il Paese.

Alle ore 9 l’assessora Carla Palone ha deposto una corona d’alloro presso il toponimo di viale Falcone e Borsellino; alle ore 9.30 l’assessora Francesca Bottalico, alla presenza del procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi, ha deposto una corona di fiori presso il murales situato in via Falcone e Borsellino sul muro perimetrale delle Casermette; alle ore 9.45 l’assessora Paola Romano, alla presenza del questore di Bari Giovanni Signer, ha deposto una corona d’alloro presso il giardino Emanuela Loi, in largo 2 Giugno (tra via della Resistenza e via della Costituente). Si ricorda inoltre che alle ore 16.59, ora esatta della strage, il sindaco Antonio Decaro deporrà una corona di fiori sulla facciata esterna di Palazzo di Città alla presenza delle autorità civili e militari.

“Abbiamo imparato in questi anni che per la lotta alla mafia non servono proclami o moralismi. Bensì ogni giorno, con coraggio, serve condurre la battaglia per affermare i diritti dei più deboli e affermare la legalità con fatti concreti, che anche la politica deve compiere. La Regione Puglia è impegnata ogni giorno con atti concreti nella costruzione di un tessuto civile, sociale ed economico fondato sulla legalità, sulla giustizia, sull’impegno, sulla solidarietà e sulla responsabilità. Lo fa attraverso la Fondazione “Stefano Fumarulo” e attraverso i tanti progetti di antimafia sociale messi in campo in tutti questi anni. Nel giorno dell’anniversario della morte di Paolo Borsellino e dei suoi agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, sentiamo ancor di più il dovere di continuare a praticare la memoria come impegno civico, come forza rigeneratrice, come dovere per costruire nei fatti il cambiamento che desideriamo”. Lo dichiara il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.

“Trentuno anni fa, a quest’ora, moriva un giudice con la sua scorta – ha detto il sindaco Decaro -. Morivano sei cittadini italiani, cinque uomini e una donna. Morivano sei persone che avevano scelto di mettere la propria vita al servizio del nostro Paese. Trentuno anni fa, in via d’Amelio, moriva un pezzo dello Stato. Ma da quel sacrifico, forse, fu proprio il senso dello Stato a rinascere. È stato l’intero Paese, da nord a sud, a vedere in quell’ennesimo attentato, a poche settimane dalla strage di Capaci, uno sfregio inaccettabile. Ma soprattutto forse, in quel momento, tutti quanti sentimmo di doverci ribellare, tutti ci sentimmo siciliani, consapevoli che saremmo stati complici di quelle morti se non avessimo sollevato la testa e gridato basta. Così, per la prima volta, grazie al sacrificio di Paolo Borsellino, di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e degli agenti delle scorte, l’Italia reagì alla violenza mafiosa. A noi, oggi, il dovere di ricordare e di continuare a seguire il loro esempio sapendo che ognuno di noi, ogni giorno, può sollevare la testa e dire basta di fronte a situazioni di soprusi o illegalità”.

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