Marco Bronzini, consigliere metropolitano delegato alla programmazione ed edilizia scolastica, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Repubblica per fare il punto sulle polemiche sorte a inizio anno scolastico che hanno riguardato il grande caldo percepito nelle aule e il sovraffollamento in classe. Gli studenti di alcune scuole superiori baresi hanno protestato a gran voce, ultimi in ordine cronologico quelli del Marco Polo dopo il caso del Marconi-Hack, del Fermi e dello Scacchi.
“Sul tema caldo bisogna distinguere due aspetti. Il primo è quello legato all’eventuale presenza di un numero di studenti in aula superiore a quello che i metri quadri della stanza consentono. E questo non è competenza della Città metropolitana – le sue parole -. È una responsabilità del dirigente scolastico. Se ritiene di avere, in seguito a una relazione del proprio responsabile della sicurezza, un numero di studenti superiore a quello che l’ambiente può ospitare, deve chiederci di intervenire. E in tal caso non potremmo che abbattere tramezzi per far stare gli studenti più larghi. Nessun dirigente mi ha mai posto il problema. Noi al momento non abbiamo competenze per un monitoraggio, a meno che non ci sia una denuncia. E la denuncia è una cosa, la polemica è un’altra”.
“Il secondo punto riguarda invece come intervenire per ridurre le temperature. I condizionatori da un punto di vista della cultura energetica sono gli ultimi da prendere in considerazione, perché andremmo a incrementare l’inquinamento. Quello che bisogna fare è efficientare gli edifici. Ed è uno dei temi dell’edilizia scolastica sui quali abbiamo competenze – ha aggiunto -. Quindi niente condizionatori, sia per l’inquinamento sia perché comunque non avrei le risorse economiche per installarli e per la gestione successiva”.