Quando arriviamo nel gigantesco impianto della Plastic Puglia, a Monopoli, il barone, capitano d’impresa di lungo corso è alla guida di un muletto. Sta spostando una pedana piena di tubi per l’irrigazione.
Il noto imprenditore, protagonista della nostra nuova rubrica “Il pensiero del Barone Colucci”, ha 83 anni e seppure ne dimostri molti meno, sulle sue spalle pesano 70 anni di lavoro. “Un po’ per il periodo delle vacanze, un po’ per il premio di cittadinanza (il reddito di cittadinanza) – spiega – non riusciamo a trovare personale”.
Non serve essere esperti, seppure è preferibile. Il fatto grave è la mancanza di candidature tra i giovani, nonostante una regolare assunzione, come previsto dal contratto nazionale del settore delle materie plastiche e una paga base regolarmente retribuita intorno ai 1.500 euro.
Il barone non si lascia andare a giudizi e ramanzine, la sua etichetta è la concretezza. “Mi esprimo coi fatti – aggiunge l’imprenditore, titolare della Plastic Puglia – cerchiamo personale da parare regolarmente e non lo troviamo, seppure siamo noti per gli incentivi che diamo oltre la busta paga, come il premio destinato ai dipendenti che fanno figli”.
Non c’è giorno senza un po’ di pepe sulla polemica relativa al reddito di cittadinanza, non sulla sua generale utilità, quanto per gli abusi che ne derivano e la svogliatezza che il sussidio genera in alcuni percettori o familiari di percettori.