Il regista Haggis arrestato per violenza: vittima confidò abusi e tornò da lui per tre volte

Per tre volte la presunta vittima degli abusi sessuali del regista premio Oscar Paul Haggis si sarebbe allontanata da lui, confidando le presunte violenze subìte a un medico, a una farmacista e anche a diversi amici, e tutte le volte sarebbe poi tornata dal regista.

È uno dei particolari contenuti negli atti giudiziari della magistratura brindisina che ieri ha confermato gli arresti domiciliari per Haggis, detenuto in una masseria a Ostuni da domenica scorsa.

Dopo essersi fatta medicare in ospedale la prima delle tre giornate nelle quali lo sceneggiatore canadese avrebbe abusato di lei in un b&b della ‘Città bianca’, dove doveva partecipare ad un festival di cinema, la donna, una inglese 28enne, ha riferito nella denuncia di aver deciso “di scrivere e far leggere al medico due bigliettini in cui raccontava gli abusi” ma poi li avrebbe “cestinati per timore che giungesse Haggis”.

Il medico, letti i biglietti, le avrebbe chiesto – stando sempre al racconto della presunta vittima – “se si sentisse sicura a rientrare in struttura con l’uomo e lei, trovandosi da sola in Italia e quindi non sentendosi sufficientemente protetta, minimizzava l’accaduto nella speranza, tra l’altro, che Haggis iniziasse davvero una relazione amorosa con lei”.

Bari, abusa per 8 anni delle figlie dell’ex compagna: 52enne condannato a 6 anni e 8 mesi

Il Tribunale di Bari ha condannato, con rito abbreviato, ad una pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione un 52enne ritenuto responsabile di violenza sessuale aggravata continuata e corruzione di minorenne.

L’uomo avrebbe abusato dal 2010 al 2018 delle due figlie dell’ex compagna con cui conviveva, fin da quando le due sorelle avevano rispettivamente 8 e 11 anni. Arrestato nel 2018, prima in carcere e poi agli arresti domiciliari, dovrà anche risarcire le costituite parti civili, le due presunte vittime degli abusi e i loro genitori, per 100 mila euro.

A pena espiata il 52enne sarà sottoposto anche alla misura di sicurezza del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati da minori e del divieto di svolgere lavori che prevedano contatto abituale con minori.