La nipote del boss sgomberata dalla casa popolare: alta tensione fra Antonio e amministratore Arca

Abbiamo più volte cercato di ottenere una posizione ufficiale dell’Arca Puglia sulle innumerevoli storie denunciate da Quinto Potere nel corso di questi anni, senza successo. Approfittando dello sgombero a Japigia, abbiamo provato ad ottenere risposte dall’amministratore unico Pietro De Nicolo. Come prevedibile, a differenza di altri colleghi, la nostra presenza non è gradita. Ecco come è andata.

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Casa popolare occupata, 4 anni per sfrattare l’abusiva nipote del boss Palermiti a Japigia: la denuncia nel 2021

Nel corso delle operazioni, gli operai hanno montato una porta blindata che servirà a prevenire ulteriori occupazioni. La porta è installata davanti a quella d’accesso, dal lato del pianerottolo, mentre nell’appartamento è stata installata una telecamera – su un muro di fronte l’ingresso – che rileva i movimenti ed è collegata direttamente con le forze dell’ordine. In caso di effrazione, quindi, partirà un allarme che segnalerà l’intrusione.

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Bari, l’abusivo della casa popolare in centro si convince: annunciata la consegna delle chiavi

Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari di Bari e di una delle abitazioni più ambite di tutti, in pieno centro, nel quartiere Madonnella, e a pochi passi dal lungomare.

Vi abbiamo raccontato una storia che ha creato parecchio rumore come da previsioni. Un uomo, dopo aver occupato la casa, non si trova più in città e l’ha “consegnata” alla figlia imprenditrice che ci abita in sua assenza. L’abbiamo incontrata e l’abbiamo intervistata, la chiacchierata ci ha lasciati davvero senza parole.

All’indomani della pubblicazione del nostro servizio, il presidente dell’Arca De Nicolo è stato ascoltato in Comune per fare il punto sulle occupazioni abusive degli alloggi popolari a Bari. La novità più croccante è che abbiamo convinto la ragazza a cedere la casa popolare, presto saranno consegnate le chiavi dell’abitazione all’Arca e noi saremo lì pronti a documentare il tempo che passerà dalla restituzione dell’immobile ad una nuova consegna.

Bari, abusivi fermati al San Paolo ma la casa popolare viene occupata al secondo tentativo: dentro donna e bimbi

Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari, questa volta con un’altra incredibile storia. Sabato notte i Carabinieri e la Polizia municipale erano riusciti, in un primo momento, a fermare il blitz di un gruppo di persone per occupare una casa popolare situata nel quartiere San Paolo di Bari, in via Monti, e regolarmente assegnata.

È stato fermato e denunciato un 60enne, con tanto di sequestro di attrezzi da scasso, ma poco dopo l’immobile è stato comunque occupato abusivamente. All’interno ora si trova una donna con alcuni bimbi piccoli.

Sul posto sono intervenuti anche alcuni tecnici dell’Arca Puglia, per ripristinare la chiusura dell’abitazione dopo che la porta d’ingresso era stata buttata giù. Neppure l’intervento delle Forze delle Ordine è riuscito ad evitare l’inevitabile.

Il gruppo è riuscito in piena notte ad introdursi nell’abitazione, prima che venisse installata una nuova blindatura e il sistema di videosorveglianza. Domenica mattina le Forze dell’Ordine hanno trovato all’interno una donna e bimbi piccoli, per questo non è stato possibile sgomberare l’appartamento.

La donna, protagonista della vicenda, ha già una denuncia per occupazione abusiva a suo carico. Tutto è stato segnalato alla Procura di Bari e ai servizi sociali, anche perché l’appartamento è ingombrato dalle macerie e senza corrente elettrica.

Casa popolare “ricavata” nel palazzo Arca Puglia: è già stata venduta ai nuovi abusivi

Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari, rivelando un’altra storia che è destinata a creare forti polemiche. Nello stesso palazzo dell’Arca Puglia in cui abita Marilena, nel quartiere San Paolo di Bari, è stata ricavata una casa popolare. Attualmente è disabitata, ma fino a poco tempo fa era occupata da abusivi. Nonostante sulla carta l’abitazione non esiste, è stata venduta a nuovi abusivi.

Gli abusivi si prendono la sua casa popolare, donati 100 euro a Carmela: “Sindaco voglio rispetto”

Torniamo ad occuparci del filone delle case popolari e della storia di Carmela, dopo l’intervista al sindaco di Casamassima. Ricordiamo che la casa popolare a lei regolarmente assegnata è stata occupata abusivamente e non può ancora entrare.

Siamo andati a trovarla nell’abitazione in cui ora vive in affitto. Alberto ha voluto donare 100 euro nonostante non abbiamo avanzata alcuna proposta. Nel video allegato gli sviluppi della vicenda.

Gli abusivi si prendono la casa popolare di Carmela, blitz al Comune. Il Sindaco Nitti: “Scandaloso”

“Una situazione scandalosa, noi sindaci siamo tutti i giorni in guerra senza armi”. Il primo cittadino di Casamassima, l’avvocato Giuseppe Nitti, affronta la questione delle case popolari occupate abusivamente. Il caso di Carmela è emblematico di un sistema incapace di assicurare il rispetto di alcuni diritti sacrosanti.

La donna, lo ricordiamo, mamma tra l’altro di due figli disabili, il 12 novembre scorso aveva ricevuto l’assegnazione di un immobile in via Adelfia 26, ma tre giorni dopo, il giorno della consegna delle chiavi, s’era accorta che era già stato occupato abusivamente.

Abbiamo colto l’occasione per andare insieme a Carmela in cerca di altre case occupate o vuote. Il risultato della ricerca, come avete visto nel primo video della nostra inchiesta, è stato sorprendente, al netto delle pesanti minacce ricevute da alcuni abusivi in via Botticelli. Ancora sgomenti per ciò che abbiamo scoperto, siamo andati dal Sindaco a chiedere spiegazioni.

Gli abbiamo domandato anche se fosse vero, come riferitoci dalla donna che si è ficcata a casa di Carmela, che le avesse consigliato di fare i bravi qualora fosse arrivato Loconte per evitare di essere cacciati. Il Sindaco Nitti ha risposto alle nostre domande ponendo anche all’attenzione del Governo alcune considerazioni di particolare interesse. Intanto Carmela aspetta ancora che lo Stato riconosca il suo diritto all’assegnazione della casa e faccia in modo di rispettarlo.