“Bullismo di Stato” al Teatro Petruzzelli, sipario. La farsa sulla proprietà e agibilità del politeama barese è all’ultimo atto e non mancano i clamorosi colpi di scena. Come da noi annunciato il 5 gennaio scorso, il Petruzzelli non ha l’agibilità, ma stando a quanto dichiarato da Pompeo Colacicco, direttore della Ripartizione Edilizia e Urbanistica Privata del Comune di Bari, c’è di più: dal 2009, terminati i chiacchierati lavori di restauro, non risulta mai presentata istanza per ottenere l’indispensabile agibilità.
E se questo non fosse già abbastanza grave per testare l’affidabilità delle dichiarazioni pubbliche rilasciate negli anni, arriva la mazzata finale. Ad affondare il colpo è un altro dirigente comunale, l’avvocato Giuseppe Ceglie, a detta del quale il Petruzzelli non è stato mai incluso nell’elenco dei beni demaniali comunali dopo che l’Agenzia delle Entrate, sentita l’Avvocatura dello Stato, ha ritenuto insufficiente la delibera comunale n. 33 del 12/6/2010 come titolo per la trascrizione.
Un terrificante uno-due assestato senza tema di smentita. Il Comune di Bari dunque ha sempre saputo di non essere il proprietario dello storico teatro Petruzzelli e sapeva anche che non avrebbe potuto avere l’agibilità. Le risposte dei burocrati comunali stravolgono completamente la storia raccontata finora in ogni sede dai rappresentanti istituzionali che si sono alternati negli anni. Una storia venduta all’opinione pubblica innalzando il vessillo del bene pubblico a tutti i costi prevalente sulla proprietà privata, anche in barba alle leggi e alle regole che ogni comune cittadino e commerciante deve rispettare.
I cittadini baresi sono stati esposti a un possibile danno erariale di svariati milioni di euro. E non è detto che in questo modo, ricorrendo alla sentenza di Appello, gli eredi avrebbero la prova provata di essere sempre stati i proprietari del Petruzzelli, potendo così avanzare ulteriori richieste economiche. A tirare giù la maschera sono stati gli stessi dirigenti comunali, rispondendo alle legittime richieste avanzate dalla famiglia Messeni Nemagna, alla quale il Comune aveva intimato l’accatastamento e il pagamento dell’Imu calcolata, mancando il nuovo accatastamento, sulle rendite catastali ante incendio.
La famiglia – lo ricordiamo – in nome del bene di tutti, dal 2009 è stata estromessa dall’uso del Politeama e persino dall’accesso all’edificio. Nessuno può negare la felicità di aver visto il Petruzzelli tornare al suo splendore, alla fruibilità del pubblico, ma alla luce di quanto è emerso in passato e continua a emergere in queste ore ci chiediamo a quale prezzo e con quali rischi.
Allo stato attuale, in presenza di possibili infortuni – con la speranza che non accada mai nulla di grave – questa delicata situazione espone tutti a responsabilità risarcitoria aggravata rispetto a maestranze, artisti e utenti. La certificazione di agibilità urbanistica, infatti, non è sostituibile dall’autorizzazione della Commissione Provinciale di vigilanza sugli spettacoli, perché non è ricompresa nella stessa. E cosa succederebbe nel malaugurato caso di un altro incendio come quello che ha distrutto il Politeama la prima dolorosissima volta? Potrebbe venir meno la garanzia assicurativa.
Pare che la famiglia Messeni Nemagna lo scorso 21 marzo abbia inviato una lettera al Comune di Bari (proprietario?) e alla Fondazione con cui declina qualunque responsabilità nel caso di ogni evenienza. Il trenino di Capodanno è stata l’immagine plastica della strafottenza in spregio al rispetto delle regole, evidentemente non solo legate al Covid.
I DIRIGENTI TOLGONO LA MASCHERA ALLA POLITICA
ACCATASTAMENTO – “Per quanto di competenza e in relazione a quanto in atti, si rappresenta che l’immobile “Teatro Petruzzelli” non è stato incluso nell’elenco dei beni demaniali comunali dopo la delibera del Consiglio Comunale n. 33 del 12.6.2010. La trascrizione della deliberazione di Consiglio Comunale n.33/2010 (atto propedeutico all’inserimento del teatro nell’elenco dei beni demaniali comunali) non si è perfezionata in quanto l’Agenzia delle Entrate – Servizio Pubblicità Immobiliare, sentita l’Avvocatura dello Stato ha espresso parere negativo alla trascrizione stessa: la delibera comunale non costituisce titolo idoneo per la trascrizione in quanto non previsto dagli articoli 2657 e 2645 del codice civile”, firmato il Direttore di Ripartizione, avvocato Giuseppe Ceglie.
AGIBILITA’ – “Con riferimento all’oggetto ed in riscontro alla Vostra nota prot. n. 72746 del 07/03/c.a., si comunica che – per quanto rientrante nella competenza di questo ufficio – dall’esame degli atti, relativamente alle unità teatrali di cui all’oggetto (teatro Petruzzelli ndr.), non risultano presentate istanze di agibilità”, firmato il Direttore della Ripartizione, ingegner Pompeo Colacicco.