Gravina, imprenditore pianifica con boss agguato allo zio: 6500 euro per scaricare un caricatore. Tre arresti – VIDEO

Un imprenditore di Gravina in Puglia, motivato da un desiderio di rivalsa nei confronti dello zio – ritenuto colpevole di condotte aggressive verso alcuni membri della famiglia nell’ambito di dissidi per motivi ereditari e di vicinato – si è accordato con un esponente di spicco della criminalità organizzata locale, pianificando un’azione intimidatoria mirata a colpire l’auto della vittima con diversi colpi di arma da fuoco.

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Omicidio Ivan Lopez a San Girolamo, la mamma in aula: “Era tranquillo e non aveva nemici”

“Ivan era tranquillo, non aveva nemici. Il fratello Francesco ha fatto qualche sbaglio, mai avrei immaginato che questo potesse ripercuotersi su di lui”. Sono queste le parole della mamma di Ivan Lopez, il 31enne vicino al clan Strisciuglio raggiunto da 5 colpi di pistola il 29 settembre 2021 sul lungomare di San Girolamo mentre tornava a casa a bordo di un monopattino.

Nel processo sono imputati Davide Lepore, ex vicino di casa della vittima, e Giovanni Didonna per con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato dalla premeditazione e dal metodo mafioso. Il primo è accusato di essere l’ideatore e l’esecutore materiale del delitto, il secondo di aver partecipato rubando l’auto usata per l’agguato. L’omicidio, secondo il pm, sarebbe avvenuto per vendicare le estorsioni subite da Lepore, gestore di alcune autorimesse, dai fratelli Lopez. La mamma, come suo figlio Francesco diventato collaboratore di giustizia, si trova in una località protetta. “Davide Lepore non venne al funerale, il giorno dopo lui e la sua famiglia cambiarono casa”, ha aggiunto la donna che ha parlato anche della nipote Antonella, la 19enne uccisa per errore il 22 settembre scorso in una discoteca di Molfetta.

Ferito in un agguato nel 2016 a Japigia, Nicola Girone “dimentica” tutto e salva chi ha sparato: “Non l’ho visto”

Ha detto di non aver visto chi aveva sparato e di aver pensato, in un primo momento, di essere stato colpito per sbaglio. E solo successivamente ha capito che quei colpi erano diretti a lui, probabilmente per le frasi che diceva in giro, nel quartiere Japigia di Bari, sulla madre e sul padre di Filippo Mineccia, ritenuto esponente di rilievo del clan Palermiti, ora in carcere per gravi vicende di mafia (tra cui l’omicidio di Walter Rafaschieri del 2018, per il quale Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio, è stato condannato all’ergastolo).

Nicola Girone, per qualche mese compagno della madre di Mineccia, è stato ascoltato ieri in tribunale a Bari. Per la Dda, nel 2016 sarebbe stato raggiunto da almeno cinque colpi di pistola che lo ferirono a una coscia e a un fianco, ferite per le quali rimase a lungo in ospedale. Ma nell’agguato rimase ferito al piede anche un altro uomo.

Girone per sua stessa ammissione avrebbe fatto commenti poco eleganti nei confronti della madre di Mineccia e dell’ex marito della donna. E questo, secondo gli inquirenti, avrebbe scatenato la reazione dello stesso Mineccia, che non avrebbe tollerato l’affronto e avrebbe reagito ferendo Girone. L’agguato avvenne il 24 febbraio 2016 davanti a un chiosco di via Caduti Partigiani, nel quartiere Japigia, in cui la vittima si era recata per bere una birra.

Agguato nel Leccese, gambizzato mentre rientra a casa: 33enne in ospedale

Un uomo di 33 anni è stato ferito ieri a una gamba da un colpo di pistola mentre era nei pressi della sua abitazione a Casalabate, marina di Trepuzzi-Squinzano, in provincia di Lecce.

L’uomo, che ha piccoli precedenti, è stato occorso dal personale sanitario del 118 e trasportato all’ospedale Vito Fazzi in codice giallo. Ad agire sarebbero state due persone a bordo di un motorino che poi sono fuggite. Sono intervenuti i carabinieri.

Foggia, agguato a un 49enne ai domiciliari: feriti zio e nipote. Indagano i Carabinieri

Un 49enne agli arresti domiciliari a Foggia è rimasto ferito in un agguato ieri sera nella sua abitazione in cui, al momento della sparatoria, si trovava anche suo zio, di 69 anni, ferito anche lui dai numerosi colpi di pistola esplosi.

Zio e nipote non sarebbero in pericolo di vita. I carabinieri stanno indagando per ricostruire la dinamica dell’accaduto. Dalle prime informazioni i due uomini sarebbero stati colpiti sull’uscio dell’abitazione. A chiamare i carabinieri sono stati alcuni cittadini spaventati dal rumore dei colpi di pistola.

Omicidio a Molfetta, Lopez e il fidanzato rifugiati al Bahia: ipotesi agguato dopo rissa in un altro locale

Antonella Lopez e il fidanzato si erano rifugiati al Bahia Beach di Molfetta dopo essere rimasti coinvolti in una rissa avvenuta poco prima della sparatoria in un altro locale a pochi chilometri dal luogo in cui la 19enne ha perso al vita.

Sono stati almeno 6 i colpi di pistola esplosi, uno dei quali è stato letale per la giovane Lopez. L’ipotesi di un agguato è la più accreditata dagli inquirenti. Sui social sono decine i messaggi di cordoglio da parte di parenti, amici e conoscenti della vittima.

Agguato a Massafra, colpito alla milza e all’addome da proiettile: grave 22enne

Agguato questa mattina alle prime luci dell’alba a Massafra dove un giovani di origini pakistane è stato colpito alla milza e all’addome da almeno un proiettile. Sull’accaduto indagano i Carabinieri, il 22enne è stato trasportato d’urgenza al Santissima Annunziata di Taranto dove è stato sottoposto ad un intervento per l’asportazione della milza. Non sarebbe in pericolo di vita, la prognosi resta riservata.