Corruzione per Regionali e Comunali, chiesto il processo per Maurodinoia e Cataldo: 18 imputati – TUTTI I NOMI

La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per l’ex assessora regionale Anita Maurodinoia, il marito Alessandro Cataldo e altre 16 persone coinvolte nell’inchiesta sulle due presunte associazioni per delinquere finalizzate alla corruzione elettorale che avrebbero alterato l’esito delle elezioni amministrative nel Comune di Grumo Appula e della Regione Puglia (del 20 e 21 settembre 2020) e nel Comune di Triggiano (del 3 e 4 ottobre 2021).

L’udienza preliminare si aprirà il 3 luglio prossimo davanti alla gup Susanna De Felice. A capo delle due associazioni ci sarebbe stato ‘Sandrino’ Cataldo, fondatore del movimento politico (ora sciolto) ‘Sud al centro’.

Maurodinoia si dimise nell’aprile scorso dall’incarico e dal Pd dopo l’arresto del marito e di altri indagati. Secondo l’accusa, Cataldo sarebbe stato promotore del sistema che avrebbe procacciato voti a pagamento nelle diverse tornate elettorali.

L’ex assessora, soprannominata ‘Lady preferenze’ fu eletta nel consiglio comunale di Bari, nel 2019, nel movimento politico fondato dal marito con oltre 6mila voti. L’anno dopo, candidata alle Regionali con il Pd, di preferenze ne ottenne quasi 20mila.

Gli altri imputati sono Giuseppe Calisi, 68 anni, di Bari, Giulio Di Giacomo, 46 anni, di Canosa, Giuseppe Fiore, 42 anni, di Grumo, Gaetana Lanotte, 55 anni, di Bari, Giovanni Lavacca, 36 anni, di Grumo, Nicola Giovanni Nitti, 53 anni, di Triggiano, Alberto Leo Perrelli, 32 anni, di Bari, Piergiorgio Andrea Perrelli, 27 anni, di Bari, Vito Perrelli, 65 anni, di Triggiano, Gianleonardo Pesole, 36 anni, di Triggiano, Caterina Pulieri, 37 anni, di Grumo, Giuseppe Siciliari, 71 anni, di Bari, Michele Spano, 38 anni, di Grumo.

Il Pd chiude le porte, Maurodinoia: “Sottoposta ad una quarantena. Passo in opposizione ma grata ad Emiliano”

Anita Maurodinoia ha lasciato il Pd. La consigliera regionale, che ha perso l’incarico di assessore regionali ai Trasporti dopo l’indagine per corruzione elettorale nell’inchiesta che vede al centro il marito, Sandrino Cataldo, ha comunicato nella giornata di ieri la sua decisione. La Maurodinoia passa all’opposizione, anche per volontà dello stesso partito che ha bocciato una sua eventuale ricandidatura.

“Passo in opposizione non a un governo che, con orgoglio e capacità, ho contribuito a costruire (come le opere realizzate dimostrano e che alcuni, bontà loro, mi riconoscono), né tantomeno a un presidente al quale sarò sempre grata per la sua umanità e fiducia. Quindi, all’opposizione, con la coscienza pulita, con il coraggio delle proprie idee, delle proprie scelte e con la libertà di votare anche a favore di provvedimenti proposti da chiunque, ma che siano nell’interesse dei pugliesi. Senza pregiudizi. Ma, tutto al più, come il buon senso insegna, in serena ed ottimista attesa di giudizi”, le parole riportate in una nota.

“Non ho esitato un attimo, quando sono stata coinvolta come indagata nella vicenda giudiziaria dello scorso anno a rassegnare volontariamente e con effetto immediato le dimissioni da assessore regionale, pur ritenendomi estranea ai fatti contestati. Scelta sostenuta sia per fiducia nella Magistratura, sia per evitare ombre e difficoltà al Presidente Emiliano e al partito in cui sono stata eletta – ha aggiunto -. A volte è più difficile restare che andarsene soprattutto quando in determinate situazioni, invece di aspettarti un ambiente solidale, ti ritrovi circondata da un clima asfissiante tra l’altro appesantito da veleni, ostacoli, freni ed impedimenti ammantati dalla più bieca ipocrisia. Sono stata sottoposta a una quarantena insostenibile: esclusa da incontri, riunioni, iniziative e commissioni consiliari. Un isolamento che, di fatto, conferma un giudizio che, a quanto pare, i colleghi del gruppo e del partito hanno già sentenziato, a differenza di chi, invece, per legge, deve ancora farlo”.

Voto di scambio, l’ex assessora Anita Mauridonia deposita memoria difensiva: “Io estranea al sistema”

Ha rinunciato all’interrogatorio chiesto dopo la chiusura delle indagini preliminari a suo carico, ma tramite i suoi legali (Mario Malcangi e Vittorio Manes) Anita Maurodinoia, ex assessora regionale pugliese indagata per corruzione elettorale, ha depositato una memoria difensiva in cui viene contestata “nettamente” l’ipotesi di aver partecipato a qualsiasi accordo illecito.

Pur rivendicando il suo ruolo politico attivo sul territorio, l’ex assessora ha negato di aver avuto un ruolo in combine o in patti che prevedevano soldi in cambio di voti. Sottolineando anche come lo stesso gip avesse “escluso la sussistenza indiziaria” rispetto alle contestazioni mosse nei confronti di Maurodinoia.

Maurodinoia è indagata insieme al marito Sandro Cataldo, fondatore del movimento politico ‘Sud al centro’, e altre 16 persone, per la presunta compravendita di voti relativa alle elezioni Regionali del 2020 – in cui fu eletta con quasi 20mila voti – e alle amministrative di Grumo Appula (Bari) dello stesso anno. Per la Procura, quelle elezioni e le Comunali di Triggiano del 2021 sarebbero state inquinate dall’associazione che avrebbe avuto come capo proprio Cataldo, con la quale agli elettori sarebbero stati dati soldi e regali in cambio di voti.

L’inchiesta portò ad aprile agli arresti (ai domiciliari) anche di Cataldo e, tra gli altri, anche del sindaco di Triggiano allora in carica, Antonio Donatelli, poi sostituito da un commissario. Lo scorso ottobre la Procura ha notificato la chiusura delle indagini ai 18 indagati.

Voto di scambio per Regionali e Comunali: l’ex assessora Anita Maurodinoia chiede di essere interrogata

L’ex assessora ai Trasporti della Regione Puglia, Anita Maurodinoia, ha chiesto di essere interrogata per fornire la propria versione relativamente all’inchiesta della Procura di Bari sulla presunta compravendita di voti per le Regionali del 2020 e le amministrative di Grumo Appula (Bari) dello stesso anno. Maurodinoia è accusata di aver fatto parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale diretta e organizzata da suo marito, Sandro Cataldo, fondatore del movimento politico ‘Sud al centro’.

Cataldo fu arrestato insieme ad altre persone il 4 aprile scorso, Maurodinoia è sempre stata indagata a piede libero. Per la Procura, l’ex assessora avrebbe preso parte all’associazione «al fine di ottenere la sua elezione», scrivono i pm, «delegando al coniuge Cataldo Sandro di mantenere i rapporti con gli elettori compiacenti».

L’associazione, secondo l’accusa, avrebbe inquinato le Regionali e le comunali di Grumo Appula del 2020 e le amministrative di Triggiano (Bari) del 2021, pagando gli elettori in contanti o con regali, oppure promettendo posti di lavoro. L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato a 18 indagati – tra cui l’ex sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli – il 18 ottobre scorso.

L’impegno politico per le Comunali di Bari e il complotto “farlocco”: perché Sandrino deve restare ai domiciliari

A Cataldo non sono bastate le dimissioni da segretario del partito Sud al Centro, così come non è bastato il fatto che la moglie, Anita Mauroinoia, non sia più assessore della Regione Puglia. Sandrino ha dichiarato di essersi separato da lei anni fa e di non vivere più sotto lo stesso tetto, ma all’atto dell’esecuzione della misura cautelare, i due erano nell’abitazione coniugale di Triggiano.

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Corruzione elettorale, Cataldo nega tutto nell’interrogatorio: la difesa chiede revoca dei domiciliari

Alessandro Cataldo, marito dell’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia, finito ai domiciliari giovedì scorso e considerato il presunto ideatore del sistema di compravendita di voti utilizzato in occasione delle Regionali 2020 e delle Comunali di Bari, Grumo e Triggiano, ha respinto tutte le accuse e ha negato tutto nell’interrogatorio di garanzia che si è tenuto in giornata. 

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Corruzione elettorale, il sistema “Sandrino” e i dubbi su Laforgia: “Sapeva già dal 2021 e non denunciò”

Nelle carte degli inquirenti emerge la visita del “pentito” Defrancesco, il braccio destro di Cataldo che ha dato il via all’inchiesta, nello studio di Laforgia che in questi giorni ha duramente criticato il voto di scambio e la corruzione elettorale in vista delle imminenti elezioni a Bari. 

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Corruzione elettorale, indagata Anita Maurodinoia: l’ex assessore ai Trasporti lascia anche il Pd pugliese

Anita Maurodinoia ha rassegnato le sue dimissioni dagli organismi del Partito Democratico. Lo comunica in una breve nota il Partito Democratico pugliese. La notizia arriva pochi minuti dopo le sue dimissioni, accettate, dall’incarico di assessore ai Trasporti della Regione Puglia. Maurodinoia è indagata nell’inchiesta per voto di scambio che oggi ha portato a 10 ordinanze di custodia cautelare. Tra gli arrestati, ai domiciliari, c’è anche il marito dell’assessora, Sandro Cataldo.

L’indagine è coordinata dalla procura ordinaria e non viene contestato il voto mafioso. Secondo quanto accertato, un’associazione finalizzata alla corruzione elettorale avrebbe permesso di comprare voti, anche al prezzo di 50 euro l’uno, alle elezioni amministrative del 20 e 21 settembre 2020 nel comune di Grumo Appula, e del 3 e 4 ottobre 2021 nel comune di Triggiano, in provincia di Bari. Per quanto riguarda Grumo Appula, i fatti risalgono a settembre del 2020. In quel caso il risultato da raggiungere sarebbe stata la rielezione dell’allora assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale, Nicola Lella, oggi destinatario del provvedimento di custodia cautelare in carcere. Tra i gravi indizi di colpevolezza raccolti ci sono due fogli su cui era riportato un elenco di cittadini-elettori già ‘catalogati’ per cognome, nome, data di nascita, cellulare, e sezione elettorale: a loro doveva essere versata la somma di 50 euro quale corrispettivo per l’acquisto del voto. In corrispondenza di più nominativi era stato già trascritto un ‘ok’ per certificare l’avvenuto ritiro della somma pattuita.

“Indizi non sufficienti”, così il gip ha bloccato le intercettazioni sulla Maurodinoia: l’assessora resta indagata

Nelle richieste di proroga delle indagini però il nome della Maurodinoia, assieme a quello di Nicola Gravina (candidato nella lista Sud al centro in un Municipio), è continuato a comparire. Resta da capire quale sarà la decisione finale dei pm una volta concluse le indagini preliminari.

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