Fan insultata a Barletta, il backliner di Venditti: “Non era lucido e poi la Roma aveva perso contro l’Empoli”

“Volevo tacere, ma mi tocca fare uno sforzo per spezzare una lancia a favore di Venditti”. Lo afferma in un post su Facebook Luciano Vallefuoco, backliner dei concerti di Antonello Venditti, dopo gli insulti dell’artista nei confronti di una ragazza disabile durante un concerto a Barletta.

Vallefuoco, che ha avvisato sul palco il cantante che si trattava di “una ragazza speciale” come si vede dal video, spiega che Venditti, accecato dalle luci, non aveva capito che si trattava di “una ragazza sulla sedia a rotelle affetta da un grave problema neurologico” e aveva scambiato i suoi versi “per le solite contestazioni nei suoi confronti”.

“Lo stato mentale di Antonello in quel momento era il seguente – fa sapere il tecnico -: era agitato e nervoso per due motivi: 1) credeva che qualcuno si stesse lamentando del suo modo di fare show. Per il pubblico deve cantare, deve fare il jukebox. Non può parlare! E questa cosa lo manda fuori di testa.
2) la Roma le aveva prese dall’Empoli. Direte voi: e sti cazzi? Ma ricordo che state parlando di una persona per la quale la fede calcistica è un sentimento importante. Del resto ha scritto l’inno della Roma. A ciò aggiungete la stanchezza fisica e psichica di un uomo che a 75 anni va ancora in giro per l’Italia a regalare tre ore di concerto”.

“Probabilmente lo stato emotivo in cui si trovava Antonello – spiega Vallefuoco – gli ha fatto perdere lucidità e non ha ricollegato il termine “ragazzo speciale” ai ragazzi con disabilità. Ne consegue che nella totale confusione mentale dettata dallo stress emotivo in cui era immerso gli sono sfuggite parole che solo un folle che vuole auto impalarsi potrebbe dire. Quelle del video che gira sul web, per intenderci”. “Segnatevi questa – dice ancora -: essere su di un palco alla presenza di 5000 persone e di altrettanti telefonini, non è cosa facile. È un lavoro enorme, sia in termini di spendita di energie fisiche che psichiche”.

“Antonello ha un carattere forte – sottolinea -. Talvolta è divisivo. Ma non è stupido. Non si sarebbe mai autoimpalato in quel modo. E in 8 anni che lavoro a contatto con lui le persone con disabilità sono sempre state le benvenute ai suoi concerti”.

Fan disabile rimproverata da Venditti, il papà: “Scuse accettate ma mia figlia non è una ragazza speciale”

“Antonello Venditti ci ha telefonato per scusarsi dell’accaduto, ha spiegato che non era sua intenzione offendere mia figlia e che pensava si trattasse di un contestatore nella folla. Abbiamo poi capito che si era trattato di una incomprensione, magari ingigantita dai social. Ha aggiunto che si farà perdonare”. Queste sono le parole di Ruggiero, il papà di Cinzia, la fan di 50 anni con tetraparesi spastica rimproverata dal cantautore romano durante il suo concerto a Barletta per aver “interrotto” il suo discorso.

Il video, diventato virale sui social, ha fatto parecchio discutere e in tanti hanno duramente attaccato Venditti. Poche ore dopo, attraverso una diretta Facebook, lo stesso artista si è scusato cercando di fornire la propria versione dei fatti. “Io sono dell’idea che quando una persona si accorge di aver sbagliato è giusto accettare le sue scuse. Io e mia moglie lo abbiamo accettate – le parole del papà a La Repubblica -. Alcune persone ci avevano avvisato di quanto stava accadendo, noi stavamo badando a Cinzia. Devo dire la verità, l’amarezza c’è stata nel momento in cui lo steward si è avvicinato per spiegargli la situazione e lui ha replicato come ha fatto. Lui non ha capito cosa intendeva lo steward parlando di ragazzo speciale. Ma per me non è una ragazza speciale, è mia figlia e non potrei amarla di più. Due giorni prima eravamo andati a vedere i Pooh e Cinzia si era divertita tanto. Loro l’avevano anche salutata e coinvolta, purtroppo domenica è successo questo episodio. Io non ho rancore, tutti sbagliamo sulla Terra. Lo staff di Venditti è venuto a chiedere scusa per voce della moglie. Noi abbiamo detto che accettavamo le scuse ma le avremmo preferite dal palco. A fine spettacolo tanti presenti nel pubblico sono venuti a salutarci e ringraziarci, spiegandoci che eravamo stati dei signori e che siamo una famiglia speciale”.