Giovanni è tornato nella casa di Quinto Potere. Elena l’ha ripulita a fondo perché le condizioni erano davvero pessime. Antonio, dopo essersi caricato un grande bustone d’immondizia e non solo, ha sbottato.
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La condanna arriva in Appello dopo l’assoluzione in primo grado. La sentenza c’è stata il 21 febbraio, 5 giorni prima del blitz che ha portato all’arresto di 135 persone, ma è stata notificata solo due giorni fa. Non viene detto tutto nel pezzo pubblicato da La Gazzetta del Mezzogiorno e per questo ci teniamo noi a farlo.
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Incontrare la gente che ci ammira e segue quotidianamente Quinto Potere è motivo d’orgoglio. La nostra community è differente.
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Giovanni sta per affrontare alcuni processi e potrebbe finire in galera. È ben cosciente dei reati commessi, ma il percorso al Serd e un lavoro potrebbero permettergli di non finire dentro. L’ironia non manca mai, Antonio e Tino trovano sempre un momento e un pretesto per strappargli un sorriso. La speranza è che Giovanni riesca a riprendere in mano la propria vita una volta per tutte e a lasciare alle spalle tutto il suo passato.
Ci siamo recati a Monopoli dove quattro cani sono stati rinchiusi da diverso tempo in gabbie situate in una vasta zona di campagna. Le condizioni in cui vivevano erano davvero allarmanti, così come quelle del loro padrone Antonio, il 52enne chi si è occupato di dar loro almeno da mangiare e bere.
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Elogi e allo stesso tempo offese e insulti, ormai abbiamo fatto l’abitudine perché bisogna fare i conti anche con gli haters. Ma non finisce qui. Perché ci sono altre persone che ad orari incredibili, in piena notte, ad esempio ti chiamano per uno scherzo telefonico.
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Non c’è nessun segno di effrazione, ma in casa ci sono ancora oggetti che non appartengono a noi e neppure a Giovanni. Quindi chi ha violato la casa di Quinto Potere sarà costretto a palesarsi, a chiamarci per avere indietro tutto ed evitare una denuncia.
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Durante la registrazione di un servizio a Sannicandro, Antonio è stato letteralmente preso d’assalto da diverse mosche ed è stato costretto a prendersi a schiaffi per liberarsene. Ci siamo interrogati sul perché della presenza massiccia delle mosche
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Antonio e Tino ogni giorno ne vedono di tutti i colori. Il giornalismo di strada ti regala incontri davvero surreali. C’è chi ha fermato i due e ha avuto da ridire sulla loro forma fisica e sui chili di troppo. Soprattutto Tino è finito nel mirino del “consigliatore criticone”. Una bella toccatina ci sta.
Per aspettare Giovanni, di rientro dal Policlinico, Antonio e Tino hanno dimenticato le quattro frecce e le luci accese della nuova redazione mobile di Quinto Potere. L’esito è stato scontato: la batteria si è scaricata.
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