Pedopornografia, maxi operazione in Italia: 4 arresti e 15 indagati. In manette anche 27enne di Foggia

Vasta operazione nazionale della Polizia di Stato contro lo sfruttamento sessuale dei minori online, coordinata dalla procura di di Napoli: 4 persone sono state arrestate e 15 indagate per detenzione di ingente materiale pedopornografico.

Sequestrati numerosi wallet di criptovalute e dispositivi informatici con decine di migliaia di files illegali.

Tra gli arrestati un disoccupato 27enne di Foggia, un informatico 49enne di Biella, un operaio di 22 anni di Caserta e un massaggiatore 36enni di Pesaro Urbino.

Tra gli indagati di età tra 22 e 67 anni un operaio, alcuni impiegati e professionisti, e un esercente la professione forense.

Sventata truffa a Gravina, tentano di rubare soldi e gioielli ad anziana: arrestati due napoletani dopo fuga

Nella giornata di sabato 29 marzo la Polizia di Stato, a Gravina in Puglia, ha tratto in arresto due persone originarie di Napoli che avrebbero tentato di truffare una donna anziana.

I due devono rispondere dei reati di tentata truffa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gravina in Puglia, in collaborazione con gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, sono riusciti a sventare un tentativo di truffa nei confronti di un’anziana donna che vive da sola in casa.

Prima una chiamata sul telefono fisso della vittima a cui vengono richiesti denaro ed oggetti preziosi per “liberare” un parente, arrestato dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale, e risarcire altre persone coinvolte nel finto sinistro.

Subito dopo, a bordo di un’auto, a casa della vittima si presenta un falso avvocato con l’intento di impossessarsi di quanto racimolato dalla persona anziana e fuggire via.

Questa volta, all’arrivo dei due presunti truffatori presso l’abitazione dell’anziana, è intervenuta la Polizia di Stato che, dopo un tentativo di fuga ed un breve inseguimento, ha fermato e tratto in arresto i due giovani che, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari.

L’autista della vettura è stato anche sanzionato per guida senza patente. È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure pre-cautelari, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Tentati omicidi, mafia e droga. A Noicattaro scacco ai clan Misceo e Annoscia: 22 arresti e 69 indagati – I NOMI

Sono in totale 69 gli indagati dell’inchiesta che ha portato all’arresto nella notte di 22 persone, ritenute affiliate ai clan Misceo e Annoscia nel territorio di Noicattaro. Le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, due tentati omicidi (di cui uno duplice nel quale rimasero feriti Luca Belfiore e Luciano Saponaro, ritenuti vicini al clan Misceo) produzione, detenzione e traffico di stupefacenti, detenzione di armi, accesso indebito a dispositivi di comunicazione da parte di detenuti, trasferimento fraudolento di valori.

In totale sono 69 i capi d’imputazione: 1 associazione mafiosa (a carico di 18 indagati); 2 associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti (una a carico di 31 indagati, l’altra a carico di 14 indagati); 2 tentati omicidi, di cui 1 duplice (a carico di 13 indagati); 48 delitti in tema di stupefacenti (a carico di 42 indagati); 2 delitti in materia di armi (a carico di 8 indagati); 9 delitti di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti (a carico di 11 indagati); 2 delitti vari di trasferimento fraudolento di valori (a carico di 4 indagati); 1 delitto di resistenza a pubblico ufficiale (a carico di 1 indagato). Nei confronti di 12 persone, gravemente indiziate del reato di traffico e detenzione di stupefacenti, è stata avanzata richiesta di ordinanza cautelare personale, il gip deciderà dopo l’interrogatorio preventivo.

Secondo quanto ricostruito la base operativa del clan Misceo era situata a Noicattaro, da qui le attività illecite si estendevano a Gioia del Colle, Triggiano, Capurso, Bari, Fasano. Quella decisionale nel carcere di Secondigliano a Napoli. Secondo quanto ricostruito dalle indagini, il clanMisceo hanno aveva “ingaggiato una sorta di sfida armata con il rivale clan Annoscia, operativo nello stesso territorio, per l’illecita occupazione di un alloggio di edilizia popolare, resosi disponibile a seguito della morte del legittimo assegnatario, e per il controllo delle piazze di spaccio, sfociata in un tentato duplice omicidio il 3 marzo del 2021 nella piazza principale della città”. La pace tra i clan sarebbe stata sancita da Giovanni Palermiti, figlio del boss Eugenio del quartiere Japigia di Bari. Dalle indagini sono emersi inoltre investimenti della criminalità nelle attività commerciali e sono state contestate due intestazioni fittizie di società.

Fra gli arrestati c’è Giuseppe Misceo, ritenuto capo dell’associazione, che dal carcere di Napoli avrebbe continuato a impartire ordini al clan mediante l’utilizzo illegale di cellulari. Ecco i nomi delle persone arrestate riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno:

1. AMORUSO Giuseppe, alias “colpo in canna”
2. ANELLI Domenico, alias “Bombolo”
3. ANNOSCIA Giuseppe, alias “Schpidd”
4. BARBETTA Pietro, alias “Petruc Nghmmiridd”
5. BELFIORE Luca
6. CICCARELLI Ruggero, alias “il lupo”
7. CORALLO Vincenzo, alias “U Uannà”
8. FANELLI Antonio, alias “Tony”
9. FANELLI Salvatore
10. GAGLIARDI Nicola
11. GRIMALDI Emanuele, alias “Lillino il sorgo”
12. MARINO Francesco, alias “Checco u’ buc”
13. MIGLIETTA Egidio
14. MINCUZZI Michele, alias “nasone”
15. MISCEO Giuseppe, alias “il fantasma”
16. PATRUNO Antonio, alias “il pagliaccio o Gianni Celeste”
17. PATRUNO Giuseppe, alias “crocchetta o panzerotto”
18. PATRUNO Giuseppe, alias “u’Zal”
19. PATRUNO Massimo Emiliano
20. PATRUNO Tommaso Francesco
21. RUBINO Alessandro
22. SAPONARO Luciano, alias “u pesciaiuol”

Tentato omicidio, associazione a delinquere, armi e droga. Scacco ai clan Misceo e Annoscia: 22 arresti a Noicattaro

Blitz nella notte del Gico della Guardia di Finanza, eseguite 22 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute affiliate ai clan Misceo e Annoscia nel territorio di Noicattaro.

I reati contestati a vario titolo dalla Dda di Bari sono quelli di associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, porto d’armi, trasferimento fraudolento di valori.

Fra i destinatari del provvedimento anche Giuseppe Misceo, ritenuto capo dell’associazione, che dal carcere di Napoli avrebbe continuato a impartire ordini al clan.

Accertato anche il frequente utilizzo di telefonini all’interno del carcere. Fra le contestazioni un duplice tentato omicidio avvenuto a Noicattaro il 3 marzo del 2021. A riportarlo è TgNorba.

Esplosivo, armi e droga nel casolare usato da un evaso: tre arresti nel Foggiano. Tra loro anche una donna

Un ingente quantitativo di materiale esplosivo, insieme ad armi, munizioni e droga, è stato sequestrato in un casolare nelle campagne di Stornara, in provincia di Foggia, durante le ricerche di una persona evasa dagli arresti domiciliari nell’ottobre 2024, già in custodia cautelare perché ritenuta responsabile del reato di rapina.

Tre persone sono state arrestate in flagranza di reato per detenzione illegale di armi ed esplosivi, detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio ed evasione dagli arresti domiciliari.

Individuato il casolare dove l’uomo evaso si nascondeva, i militari hanno dapprima bloccato una persona che si stava allontanando, anche in questo caso si tratta di un evaso dai domiciliari.

Fatta irruzione nello stabile, la persona ricercata è stata assicurata alla giustizia insieme a una donna. Durante la perquisizione sono stati sequestrati esplosivo, una pistola clandestina, con serbatoio e munizionamento e oltre cento grammi di hashish e marijuana, pronti per essere spacciati.

Sul posto sono intervenuti anche gli artificieri del comando provinciale di Bari che hanno confermato l’elevata pericolosità dell’esplosivo, provvedendo alla sua distruzione.

Picchia con mazza da baseball, calci e pugni chi investì la sorella: due arresti a Barletta. In manette anche la vittima

A distanza di dieci giorni dal pestaggio di un 48enne colpito in strada a Barletta con una mazza da baseball e poi con calci e pugni al volto e alla testa, la polizia ha arrestato aggressore e vittima: il primo è finito in carcere per tentato omicidio premeditato, il secondo ai domiciliari per omissione di soccorso.

L’aggressore il 3 marzo scorso si sarebbe vendicato del fatto che il 48enne, il giorno prima, all’uscita di una discoteca, avrebbe investito sua sorella e un’amica, fuggendo senza prestare soccorso. Dopo averle colpite – secondo quanto ricostruito dal quotidiano – avrebbe aperto lo sportello della macchina per pochi secondi per poi ripartire ad alta velocità.

Ma a mezzogiorno del 3 marzo, circa 12 ore dopo l’investimento, mentre stava passeggiando nella centrale corso Vittorio Emanuele, è stato colpito alla testa con una mazza da baseball che per la violenza dei colpi si è rotta. Il pestaggio, ripreso dalle telecamere di videosorveglianza della zona, è stato fermato dall’intervento di passanti e dipendenti dei negozi vicini.

L’aggressore, che mentre colpiva avrebbe minacciato di morte il 48enne, prima di fuggire si sarebbe impossessato del telefono cellulare della vittima (per questo risponde anche del reato di rapina), per poi allontanarsi, contromano, a bordo della sua auto.

Nascondiglio di droga a Bitritto, arrestati 4 giovani: tra loro una ragazza di 29 anni. Cocaina nascosta nel calzino

Nella decorsa serata, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto, a Bitritto (Ba), 4 giovani ragazzi, ritenuti responsabili del reato di detenzione di sostanza stupefacente, al fine di spaccio; trattasi, in dettaglio, di un ragazzo barese di 28 anni, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, di un 25enne di Modugno, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, di un 30enne di Cellamare, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e, infine, di una donna, 29enne residente a Bitritto, con precedenti di polizia per truffa.

Gli accertamenti espletati, infatti, hanno consentito di appurare come i predetti avessero impiantato, all’interno di una abitazione sita nel Comune di Bitritto, un vero e proprio nascondiglio, ove occultare, segretamente, ingenti quantità di cocaina e procedere, altresì, al confezionamento delle dosi.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misure pre-cautelare, seguirà il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

L’operazione in argomento trae origine dall’azione di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, svolta dalla Squadra Mobile di Bari nell’hinterland barese. In dettaglio, personale della sezione Contrasto al Crimine Diffuso, dopo aver notato uno dei quattro arrestati, noto agli agenti, uscire con fare sospetto da una abitazione sita a Bitritto, lo ha sottoposto a controllo di polizia, ottenendo un riscontro positivo; infatti, sono state rinvenute, occultate in un calzino, 55 dosi di cocaina.

In seguito, la perquisizione è stata estesa anche all’abitazione dalla quale era stato visto uscire pochi istanti prima l’arrestato, il cui esito è stato positivo; infatti, all’interno della casa, ove erano presenti gli altri tre arrestati, è stata rinvenuta ulteriore sostanza stupefacente, del tipo cocaina, oltre a materiale utile al confezionamento delle dosi e bilancini di precisione. Parte della sostanza stupefacente era stata abilmente occultata nel bagno di casa, precisamente all’interno di un vano ricavato dietro una mattonella, ancorata a sua volta al muro, attraverso l’uso di calamite. Complessivamente, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 323 grammi di cocaina, i tre uomini condotti presso il carcere di Bari, mentre la donna è finita ai dom

Cocaina purissima in pietra, blitz a Capurso: arrestati due 30enni. In manette anche pregiudicato a Japigia

Nelle scorse ore, la Polizia di Stato di Bari, in due distinte operazioni di contrasto alla illecita commercializzazione di sostanze stupefacenti, ha tratto in arresto tre soggetti, rispettivamente di 34, 35 e 48 anni. Sono accusati dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

Nella serata del 25 febbraio, durante un servizio specifico nella cittadina di Capurso, il personale della sezione “Falchi” della Squadra Mobile della Questura di Bari ha notato i due uomini scendere da un’autovettura e fare ingresso in un’abitazione. Insospettiti dall’atteggiamento dei due, gli investigatori della Polizia di Stato hanno deciso di appostarsi nei pressi dell’autovettura in attesa del loro ritorno.

Quindi, mentre i due, uno con precedenti penali e l’altro incensurato, erano in procinto di rientrare sul mezzo, venivano bloccati a bordo dell’utilitaria, in direzione della SS100. Perquisiti, sono stati trovati in possesso di tre grossi involucri con all’interno cocaina purissima in pietra, ancora da confezionare per essere spacciata, pari ad un peso complessivo di 770 grammi, oltre alla somma di 1350 euro, ritenuta provento dell’attività illecita e, pertanto, tratti in arresto.

Nel pomeriggio del 27 febbraio, ancora durante un’operazione antidroga, gli agenti dei “Falchi” eseguivano una perquisizione domiciliare nei confronti di un pregiudicato di 48 anni, dimorante nel quartiere Japigia e già sottoposto alla detenzione domiciliare per altri reati. L’atto di polizia giudiziaria dava esito positivo, infatti venivano sequestrati altri 75 grammi di cocaina, una parte in pietra e un’altra suddivisa già in dosi.

In entrambi i casi, i tre soggetti arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Bari. È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure pre-cautelari odierne, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa.

Pedopornografia online, maxi operazione in 56 città: 34 arresti (anche in Puglia). Perquisizioni a Bari

Il fenomeno della pedopornografia online è “in crescita” e lo si “deve contrastare, e noi lo contrastiamo”, ma “naturalmente sarebbe necessario prevedere delle misure più incisive di carattere restrittivo nei confronti delle persone che fanno questo ignobile commercio”. Lo ha detto il procuratore di Catania, Francesco Curcio, a margine della conferenza stampa sull’operazione ‘Hello’ della Polizia postale di Catania, una delle più vaste del genere mai compiute in Italia, sfociata in 34 arresti e in oltre 110 perquisizioni eseguite in 56 città italiane.

Le vittime avevano dai tre anni in su. L’indagine ha svelato la presenza di chat pedopornografiche all’interno di un social network, non tra i più diffusi. “Alcune di queste – ha rivelato il procuratore Curcio – erano frequentate da persone che avevano nick name come ‘niño con animales’ e ‘niño primeros da zero a sei anni’. “L’indagine – ha spiegato il magistrato – tratta fatti enormemente gravi con migliaia di bambini che resteranno segnati da questi abusi”.

“La Polizia postale di Catania ha aperto un vaso di Pandora, confermando che nel web si cercano di occultare metastasi che girano all’impazzata”, ha detto ancora il procuratore. Molti degli indagati pensavano di potere ‘godere dell’anonimato’ della rete. “Ci sono vittime in tutto il mondo – ha sottolineato Curcio – e tenteremo di individuale per dare loro il sostegno necessario”.

Due degli arrestati, oltre a detenere migliaia di file pedopornografici, avevano immagini e video autoprodotti con abusi sessuali su minori, vittime che sono state già identificate dalla Polizia postale di Catania che ha avviato e condotto le indagini anche sotto copertura, riuscendo a guadagnarsi la fiducia di alcuni dei frequentatori che sono riusciti poi a identificare.

L’indagine, ha consentito alla Polizia postale di individuare diversi gruppi dediti allo scambio di materiale pornografico minorile, con bambini abusati in età infantile ed episodi di zooerastia con vittime minori. L’identificazione degli utenti, che scambiavano immagini e video di pornografia minorile, ha richiesto un lungo lavoro, anche con approfondimenti investigativi all’estero disposti dalla Procura etnea. La gran parte degli indagati faceva ricorso a sofisticati sistemi di crittografia e all’archiviazione in cloud.

Gli arrestati, tutti maschi di età compresa fra 21 e 59 anni, accusati di sfruttamento sessuale dei minori online, risiedono nelle province di Catania, Siracusa, Agrigento, Napoli, Pescara, Foggia, Roma, Latina, Milano, Brescia, Firenze, Reggio Calabria, Cosenza, Pordenone, Lecce, Viterbo, Avellino, Barletta-Andria- Trani, Frosinone, Varese, Vicenza, Cagliari.

Le perquisizioni sono state eseguite nelle città di Agrigento, Arezzo, Avellino, Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Catania, Chieti, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Foggia, Frosinone, Genova, Latina, Lecce, Livorno, Mantova, Massa Carrara, Messina, Milano, Modena, Monza Brianza, Napoli, Oristano, Palermo, Parma, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Pordenone, Potenza, Ragusa, Ravenna, Reggio Calabria, Rimini, Roma, Salerno, Savona, Siracusa, Sondrio, Sud Sardegna, Taranto, Torino, Trapani, Treviso, Varese, Verona, Vicenza e Viterbo.

Bari, nel furgone la pistola rubata a casa di un uomo delle Forze dell’Ordine: arrestati due 40enni

I Carabinieri del Nucleo Radiomobile del Comando Provinciale di Bari hanno tratto in arresto in flagranza per detenzione illegale e porto di arma da sparo da guerra e di munizionamento e ricettazione in concorso due italiani: S.N., quarantaseienne, con precedenti di polizia e L.D., quarantenne, incensurato.

Gli operanti, nel primo pomeriggio di sabato 22 febbraio, mentre transitavano in via F. Zippitelli di Bari, decidevano di sottoporre a controllo stradale un furgone, con a bordo i due uomini. All’esito delle perquisizioni personali e veicolare, veniva rinvenuta, nel vano centrale portaoggetti, una pistola semiautomatica marca “Beretta” cal. 9×19, con il caricatore inserito contenente 11 cartucce, più un ulteriore colpo in canna, stessa tipologia di arma in dotazione alle Forze di Polizia.

I successivi approfondimenti hanno permesso infatti di accertare come la stessa fosse stata rubata, nel settembre 2020 in provincia di Lecce, presso l’abitazione di un appartenente alle Forze di Polizia in servizio in quella provincia.

Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a loro carico è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare della custodia in carcere. Il G.I.P. del Tribunale di Bari ha convalidato l’arresto e, accogliendo la richiesta, ha disposto la sottoposizione dei due arrestati alla citata misura cautelare.

Gli indagati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’eventuale colpevolezza degli indagati, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.