Truffe agli anziani, ultra 90enne di Ostuni intuisce il raggiro e fa arrestare 45enne napoletano

Non ha creduto alla telefonata di un presunto incidente del figlio, intuendo subito alla possibilità di un raggiro, chiedendo l’intervento della polizia.  La prontezza di un’anziana ultra novantenne di Ostuni ha evitato la truffa ed ha permesso l’arresto di un 45enne, originario della provincia di Napoli.

L’uomo, secondo quanto ricostruito dalla polizia, si era già presentato in casa della donna, dopo la telefonata di un complice che si era un finto carabiniere, per riscuotere gioielli e contanti.

Giunto nei pressi dell’abitazione l’indagato si è ritrovato i poliziotti allertati dall’anziana che aveva chiesto aiuto ad una vicina.

Dopo la convalida dell’arresto nei confronti del 45enne è stato disposta la misura dell’obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono in corso gli accertamenti per identificare gli eventuali complici del presunto truffatore.

Bari, sorpresi in via Capruzzi con due coltelli: arrestata coppia di giovanissimi. Volevano vendicare una lite in famiglia

Una coppia di giovani è stata fermata dalla Polizia Locale di Bari per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere. I due giovanissimi, lui di 19 anni e lei di 16, sono stati trovati in possesso di due coltelli (uno a serramanico e l’altro da cucina) mentre si dirigevano con atteggiamento sospetto verso un condominio di via Capruzzi.

Secondo quanto ricostruito, i due erano pronti a vendicare una precedente lite in famiglia. Entrambi sono stati segnalati e denunciati alle autorità, per la 16enne è stato informato il Tribunale per i Minorenni.

Sventata truffa a Gravina, tentano di rubare soldi e gioielli ad anziana: arrestati due napoletani dopo fuga

Nella giornata di sabato 29 marzo la Polizia di Stato, a Gravina in Puglia, ha tratto in arresto due persone originarie di Napoli che avrebbero tentato di truffare una donna anziana.

I due devono rispondere dei reati di tentata truffa aggravata e resistenza a pubblico ufficiale. Accertamenti compiuti nella fase delle indagini preliminari, che necessitano della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa.

I poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gravina in Puglia, in collaborazione con gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Bari, sono riusciti a sventare un tentativo di truffa nei confronti di un’anziana donna che vive da sola in casa.

Prima una chiamata sul telefono fisso della vittima a cui vengono richiesti denaro ed oggetti preziosi per “liberare” un parente, arrestato dopo essere stato coinvolto in un incidente stradale, e risarcire altre persone coinvolte nel finto sinistro.

Subito dopo, a bordo di un’auto, a casa della vittima si presenta un falso avvocato con l’intento di impossessarsi di quanto racimolato dalla persona anziana e fuggire via.

Questa volta, all’arrivo dei due presunti truffatori presso l’abitazione dell’anziana, è intervenuta la Polizia di Stato che, dopo un tentativo di fuga ed un breve inseguimento, ha fermato e tratto in arresto i due giovani che, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Bari.

L’autista della vettura è stato anche sanzionato per guida senza patente. È importante sottolineare che i procedimenti si trovano nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misure pre-cautelari, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.

Bari, svaligia 10 negozi e 2 appartamenti: arrestato ladro acrobatico di 35 anni. Incastrato dai tatuaggi – VIDEO

Nel pomeriggio del 20 marzo i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP di Bari su analoga richiesta della locale Procura della Repubblica, a carico di un 35enne barese, ritenuto responsabile (fatte salve le valutazioni successive con il contributo della difesa) di 10 furti in esercizi commerciali e 2 furti in abitazione (di cui 1 tentato) commessi tra i mesi di agosto e ottobre 2024.

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L’identificazione del reo è stata possibile grazie all’analisi approfondita delle immagini di sorveglianza, grazie alle quali i militari hanno riconosciuto singoli particolari del volto e del corpo (come la presenza di alcuni tatuaggi), e individuato alcuni indumenti indossati durante i furti, successivamente rinvenuti presso la sua abitazione.

La visione delle video-registrazioni, unita alle denunce sporte dai vari esercenti, ha consentito inoltre di accertare il modus operandi dell’indagato, che selezionava i luoghi di interesse in base al sistema di chiusura delle saracinesche, preferendo quelle dotate di serrature laterali e prive del gruppo di fissaggio centrale, così da poterle divellere ed alzare con la sola forza delle braccia.

Gli elementi raccolti dai Carabinieri del Nucleo Operativo hanno permesso di delineare un solido quadro probatorio a carico dell’autore dei furti, che si trova ora ristretto presso il carcere di Bari.

È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione delle misura cautelare seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.

Estorsioni, furti e rapine. Almeno 20 episodi in due anni: quattro 17enni arrestati a Barletta

Quattro ragazzi di 17 anni sono stati arrestati a Barletta dalla Polizia con le accuse di rapina, lesioni e furto aggravato. Avrebbero compiuto negli ultimi anni furti, rapine, danneggiato auto e chiesto soldi ai titolari di attività commerciali.

Sono 20 gli episodi contestati. Tra questi la rapina dello scorso 3 dicembre quando i quattro avrebbero picchiato con violenza un coetaneo che era solo in casa, derubandolo di preziosi, contanti e di un monopattino elettrico.

Sfruttamento della prostituzione e riduzione in schiavitù: arrestato 49enne rumeno al porto di Bari

Venerdì scorso, a Bari, la Polizia di Stato ha arrestato un 49enne cittadino rumeno, raggiunto da sentenza della Corte di Assise di Perugia, divenuta irrevocabile il 28.03.2011, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù o in servitù, nonché allo sfruttamento della prostituzione ed alla violenza sessuale aggravata, per fatti commessi dal febbraio 2005 al settembre 2006.

In particolare l’arrestato, giunto nella mattinata di venerdì presso lo Scalo Marittimo di Bari a bordo di motonave proveniente dal porto albanese di Durazzo, è apparso ai varchi di ingresso nervoso al punto da insospettire il poliziotto impegnato nelle verifiche documentali; il successivo riscontro ha permesso di accertare la sussistenza di due provvedimenti restrittivi a suo carico:

– il primo emesso a seguito di sentenza della Corte di Assise di Perugia, in data 29.04.2010 e divenuta irrevocabile il 28.03.2011, per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla riduzione o al mantenimento in schiavitù o in servitù, nonché allo sfruttamento della prostituzione ed alla violenza sessuale aggravata, per fatti commessi dal febbraio 2005 al settembre 2006;

– Il secondo emesso a seguito di sentenza del Tribunale di Perugia del 20.09.2010, divenuta irrevocabile il 28.03.2011, per il reato di rapina in concorso.

Entrambi sono confluiti in un unico provvedimento di cumulo pena disposto dall’Ufficio Esecuzioni presso il Tribunale di Perugia in data 10.09.2014, che condanna l’uomo ad una pena residua di 14 anni, 11 mesi e 27 giorni di reclusione, nonché ad una multa di euro 1.032,00.

Al termine delle formalità di rito, il 49enne è stato associato presso la Casa Circondariale di Bari.

Picchiano poliziotti e aizzano pitbull contro di loro: arrestati due fratelli giovanissimi ad Andria

Due fratelli di Andria, di 20 e 24 anni, entrambi con diversi precedenti penali, sono finiti in carcere dopo aver aggredito due poliziotti impegnati in un controllo nella loro abitazione scattata perché il minore era agli arresti domiciliari per spaccio di droga. Le accuse per entrambi sono di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni pluriaggravate, mentre il ventenne risponde anche di evasione.

Secondo quanto ricostruito, gli agenti delle Volanti hanno raggiunto l’abitazione dei due, che si trova a ridosso del centro cittadino, e varcato l’ingresso sono stati non solo aggrediti con calci, pugni ma hanno dovuto anche tenere a bada il cane degli indagati, un pitbull, aizzato contro di loro.

I poliziotti, finiti poi in ospedale e giudicati guaribili in 10 giorni, hanno dovuto usare dello spray urticante per calmare i due: il 24enne è stato bloccato, il 20enne invece è scappato in sella a una bici elettrica. Rintracciato il giorno dopo e accompagnato in carcere avrebbe riferito al gip, durante l’udienza di convalida dell’arresto, di essere stato picchiato con i manganelli in dotazione.

Disposta quindi dalla magistratura una visita medico-legale in carcere che ha escluso – secondo quanto riferisce la polizia – ferite compatibili con uno sfollagente. Da qui, l’accusa di calunnia contenuta in un secondo provvedimento cautelare notificato all’indagato. I due fratelli sono entrambi in carcere.

Litiga in campagna per gli ortaggi e spara con fucile: 31enne arrestato dopo 15 giorni per tentato omicidio

Un uomo di 31 anni di Trinitapoli (Bat) è stato arrestato dagli agenti della squadra mobile della questura di Andria per tentato omicidio: sarebbe il responsabile del ferimento di un 42enne avvenuto lo scorso 10 marzo.

Secondo quanto emerso l’indagato, che non ha precedenti né di polizia né penali, avrebbe avuto un battibecco in campagna con la vittima, accusandola di aver rubato degli ortaggi dal suo podere.

La discussione, apparentemente terminata in pochi minuti, ha avuto uno strascico all’ora di pranzo quando il 31enne avrebbe raggiunto a casa il 42enne. Dalla strada gli avrebbe chiesto di raggiungerlo per un ulteriore chiarimento e, al no pronunciato dal balcone dalla vittima, avrebbe imbracciato un fucile a pallini ferendolo al torace.

Dopo l’agguato, il 31enne ha fatto perdere le sue tracce per poi raggiungere la questura e confessare. Ora è in carcere come richiesto dalla Procura di Foggia che ha coordinato le indagini. L’arma non è stata trovata mentre la vittima, dopo un primo ricovero nell’ospedale di Barletta è stata trasferita a Bari e ora è fuori pericolo.