Tangenti per appalti truccati, Sannicandro a processo ma Emiliano lo rimette al vertice dell’Asset: c’è il decreto

Elio Sannicandro torna alla guida dell’Asset dopo essere stato rinviato a giudizio una settimana fa nell’ambito dell’inchiesta su presunti episodi di corruzione messi in atto dagli imprenditori Di Carlo, con l’obiettivo di essere agevolati e di ottenere appalti per la mitigazione del rischio idrogeologico. Le accuse nei confronti di Sannicandro sono quelle di corruzione e turbativa d’asta per aver intascato tangenti per 60mila euro, ma il gip ha revocato l’interdizione per un anno dai pubblici uffici.

Emiliano non ha perso tempo e, visto il rapporto di fiducia, ha firmato il 15 luglio un decreto per riposizionarlo al vertice dell’Agenzia regionale strategica per lo sviluppo. Il 24 luglio ci sarà un evento pubblico e a rappresentare l’Asset ci sarà proprio Sannicandro che non potrà al momento occuparsi della gestione degli appalti, assegnata al dirigente Vito Antonio Lomoro. Sannicandro si occuperà solo di strategia e programmazione. “Verrà assolto”, le parole del governatore della Regione Puglia davanti alla commissione parlamentare Antimafia. Emiliano è stato categorico. La revoca della sua sospensione fa uscire di scena Salvatore Refolo, che era stato nominato commissario dell’Asset.

Tangenti per appalti truccati, rinviato a giudizio l’ex dg Asset Sannicandro: a processo altre 11 persone – I NOMI

Elio Sannicandro, ex direttore generale dell’Asset ed ex commissario per l’emergenza idrogeologica della Puglia, è stato rinviato a giudizio nell’ambito dell’inchiesta su presunti episodi di corruzione messi in atto dagli imprenditori Di Carlo, con l’obiettivo di essere agevolati e di ottenere appalti per la mitigazione del rischio idrogeologico. Le accuse nei confronti di Sannicandro sono quelle di corruzione e turbativa d’asta. Il gip ha inoltre revocato a Sannicandro l’interdizione per un anno dai pubblici uffici.

A processo anche Antonio Di Carlo e la figlia Carmelisa, il giornalista e dipendente Coni Sergio Schiavone, che avrebbe fatto da intermediario con Sannicandro), i funzionari della Regione Leonardo Panettieri e Michele Tamborra, i responsabili degli Uffici tecnici di Ordona e Orsara Michele Campanella e Rocco Rossi, gli imprenditori Antonio Ferrara e Bruno Gregoretti, della Antonio Ferrara srl e Adriatiche strada Astra, l’ingegnere Donato Coppolella.

Roberto Polieri, altro dirigente regionale, ha chiesto di essere giudicato con il rito abbreviato come riportato da Repubblica. L’udienza è in programma a novembre. La società Fratelli Di Carlo srl è stata invece individuata come responsabile amministrativo del reato di corruzione. L’accusa ipotizza che Sannicandro abbia ricevuto da Di Carlo circa 60mila euro. “Siamo certi pertanto – spiega il suo avvocato Michele Laforgia – che il processo acclarerà la definitiva estraneità dell’ingegnere Sannicandro da qualsiasi ipotesi di reato”.

Tangenti per appalti truccati, l’ex dg Asset Sannicandro a processo: la Regione Puglia si è costituita parte civile

Nell’inchiesta della Procura di Bari, assieme ad altre 11 persone, c’è anche Elio Sannicandro, l’ex direttore generale dell’Asset Puglia interdetto per un anno dai pubblici uffici, accusato di aver ricevuto “denaro in più occasioni” per un totale di 60mila euro dall’imprenditore Antonio Di Carlo in cambio dell’assegnazione di appalti.

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La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per Elio Sannicandro, l’ex direttore generale dell’Asset Puglia interdetto per un anno dai pubblici uffici. Sannicandro è rimasto coinvolto, con altre 11 persone, in un’inchiesta della Procura di Bari su presunte tangenti per l’affidamento di alcuni appalti. Il processo partirà il 23 aprile.

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