Nasconde il cadavere del padre per mesi e percepisce la sua pensione: 56enne assolto per vizio totale di mente

Luigi Caracciolo, il 56enne di Corigliano d’Otranto accusato di aver nascosto per un anno e mezzo il corpo del padre 83enne morto in casa per cause naturali con l’obiettivo di continuare a riscuotere la pensione, è stato assolto per vizio totale di mente dalle accuse di occultamento di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e utilizzo indebito di carte di credito.

Il corpo era stato ritrovato in avanzato stato di decomposizione nella casa dove viveva l’anziano il 15 marzo 2023, avvolto da lenzuola e coperte e con un ventilatore accesso vicino. Il gup ha anche disposto la misura di sicurezza della libertà vigilata per due anni con ricovero presso la Crap dove si trova attualmente con l’obbligo di rispettare la terapia di cura.

“La pm Merra e l’avvocato De Cesare sono trombamici”, il giudice assolve il barese Sesta: “Non è un’offesa”

L’avvocato barese Leonardo Sesta è stato assolto dall’accusa di diffamazione nei confronti della magistrata Simona Merra, ex pm di Trani oggi in servizio al Tribunale Civile di Bari. La donna è stata travolta qualche tempo fa dallo scandalo della mancata astensione dall’inchiesta sul disastro ferroviario in Puglia nel 2016, in cui era coinvolto l’avvocato Leonardo De Cesare, legale di una degli indagati, con cui aveva un rapporto di frequentazione. La foto del bacio del piede era diventata virale sui social, tanto da finire anche sul tavolo del Consiglio superiore della magistratura.

“Il pubblico ministero non doveva essere destinataria solo di una censura, bensì doveva essere buttata fuori dalla magistratura, poiché lei e l’avvocato erano trombamici”, le parole proferite da Sesta in un evento presso la libreria Mondadori di Bisceglie. Merra ha così denunciato l’avvocato barese, ma il giudice di pace lo ha assolto. “La parola trombamico è un neologismo creato all’incirca nel 2015, che sta a significare una relazione di amicizia, che include l’intimità sessuale ma priva di implicazioni sentimentali o romantiche – si legge nelle carte -. Una parola ormai entrata nel linguaggio corrente e si è liberata di accezioni negative perché unisce al profilo sessuale la componente amicale Nel linguaggio corrente tale tipologia di rapporto, definita anche amico di letto, è priva di disvalore etico e morale”. Insomma trombamico non è una parola offensiva.

 

 

In auto con 12 grammi di cocaina, assolto ex poliziotto a Bari. I giudici: “Il fatto non costituisce reato”

Il Tribunale di Bari in composizione monocratica ha assolto dall’accusa di favoreggiamento personale, “perché il fatto non costituisce reato”, un agente di polizia. L’uomo era a processo perché trovato in possesso di poco più di 12 grammi di cocaina – di cui avrebbe ceduto una dose a una donna – e accusato di aver aiutato un uomo arrestato in flagranza per spaccio di stupefacenti a eludere le investigazioni dell’autorità. Sentito a sommarie informazioni, infatti, il poliziotto negò che l’arrestato gli avesse ceduto la cocaina poi trovata nel suo borsello all’interno della sua auto.

La Procura aveva chiesto la condanna a 8 mesi, l’imputato era difeso dall’avvocato Antonio La Scala. Il Tribunale ha riconosciuto come, nel caso specifico, si potesse applicare un’esimente: l’acquirente di modiche quantità di sostanze stupefacenti per uso personale non può essere condannato se si rifiuta di fornire alla polizia giudiziaria informazioni sulle persone da cui ha ricevuto la droga se, in concreto, queste informazioni possono determinare nei suoi confronti un grave ed inevitabile danno alla sua libertà ed al suo onore.

Il Tribunale ha riconosciuto l’esistenza del danno perché l’imputato, agente di polizia, avrebbe potuto subire gravi ripercussioni sul lavoro e sulla sua carriera. Si conclude così, dopo 7 anni, la vicenda dell’agente di polizia nel frattempo in pensione per malattia. L’uomo, nel 2018, era finito nuovamente sotto processo per truffa aggravata e falso ideologico perché, nel periodo in cui era in malattia, era stato trovato in vacanza in Albania. Anche in quel caso fu assolto (“perché il fatto non sussiste”) perché la malattia di cui era affetto, di tipo psichiatrico, non fu ritenuta incompatibile con la vacanza.