Il colosso giapponese TMEIC sbarca a Bari, inaugurata l’unica sede italiana: “Obiettivo 300 milioni entro il 2030”

Sono già trenta i dipendenti di Tmeic al lavoro nella sede di Bari, unica in Italia per il colosso giapponese specializzato nella produzione di macchine elettriche rotanti e sistemi per le energie rinnovabili. Il programma prevede di arrivare a 60 nei prossimi mesi e di raggiungere le cento unità nel giro di pochi anni.

La sede è stata inaugurata questa mattina alla presenza, fra gli altri, del ceo Akira Kawaguchi, del director Tmeic Europe Domenico Gammariello, del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e dell’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci.

Fondato nel 2006 e con il suo quartier generale a Tokyo, il colosso giapponese conta 4.800 dipendenti in 15 Paesi nel mondo e ha un fatturato di oltre due miliardi di euro. La sede barese punta a raggiungere i 300 milioni entro il 2030.

“Siamo particolarmente ispirati dalla strategia ambiziosa della Regione Puglia di affermarsi come Hydrogen hub – ha spiegato Kawaguchi – Questa iniziativa punta a creare un ecosistema sostenibile dell’idrogeno, sfruttando le abbondanti ricorse energetiche rinnovabili della regione, come l’energia solare ed eolica per produrre idrogeno verde”.

Gammariello ha evidenziato che “vediamo aprirsi opportunità non solo nei nostri mercati di riferimento ma anche in nuovi settori legati alla transizione energetica, alle energie rinnovabili e all’idrogeno”.

Emiliano ha evidenziato che “sono moltissime le aziende che la Regione Puglia riesce ad attrarre, non è un caso che Bari abbia i dati sull’occupazione paragonabili a quelli di Milano, non era mai successo. Negli ultimi nove anni il Pil è aumentato di 24 miliardi, una somma che dimostra che la nostra rincorsa per uscire dalla questione meridionale è a buon punto”.

“Questa azienda – ha concluso – ha caratteristiche che ci interessano anche dal punto di vista ambientale, perché è in grado di realizzare dispositivi che servono per la produzione e distribuzione dell’idrogeno, una cosa importante in vista del progetto della Hydrogen valley e per la decarbonizzazione”.

Lutech, investimento di 55 milioni in ricerca e sviluppo per la sede di Bari: previste 100 assunzioni

Lutech, azienda leader in Italia e player europeo nei servizi digitali e nell’intelligenza artificiale, ha deciso di investire 55 milioni di euro in ricerca e sviluppo per la sede di Bari, dove sono cento le posizioni aperte che andrebbero ad aggiungersi alle 400 già in organico.

In totale l’investimento nel Sud Italia è di 70 milioni di euro. Delle persone impiegate a Bari, oltre cento sono state assunte nel 2024 e circa 270 fanno parte del team di ricerca. Con oltre il 50% di under 30, evidenzia l’azienda in una nota, l’età media dei dipendenti nel capoluogo pugliese è di 33 anni. Le bnovità sono state presentate oggi a Bari. Presenti fra gli altri il ceo del gruppo Lutech Giuseppe Di Franco e l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessandro Delli Noci.

“Con un team di quasi 400 professionisti altamente qualificati e un piano di altre cento assunzioni – ha detto Di Franco – Bari è un polo strategico per il futuro, orientato alla crescita e alla collaborazione con il mondo accademico, le aziende, le startup e le istituzioni locali”.

Proprio a Bari, in collaborazione con il Politecnico e la sua spin off DonkeyPower, Lutech sta sviluppando ‘Digital enterprise’, progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale per l’ideazione e la realizzazione di piattaforme innovative. Tra i principali driver di innovazione ci sono l’intelligenza artificiale, il gemello digitale, l’IoT, la cybersecurity e la sostenibilità. A Bari ha sede anche il centro di ricerca con un centro di eccellenza sull’intelligenza artificiale, che si occupa in particolare dell’Ai generativa.

Allo stesso tempo, sta prendendo forma un Living lab interattivo con lo scopo di consentire a clienti, startup e università partner di toccare con mano le innovazioni in fase di sviluppo. Il gruppo ha inoltre scelto di dedicare alcuni ricercatori presenti sul polo di Bari per sviluppare il progetto Impact, vinto nell’ambito di Horizon Europe e nell’Innovation radar dell’Unione europea.

Sanità Puglia, dalla Regione altri 150 milioni di euro: 2500 nuove assunzioni nel 2025

Pronti a garantire subito 1.000 nuove assunzioni nella sanità a partire dai primi mesi del 2025 alle quali si aggiungeranno ulteriori 1.500, per un totale di nuove assunzioni in sanità di quasi 2.500 unità. Con l’approvazione della delibera di giunta proposta dall’assessore regionale alla Sanità Raffaele Piemontese sulla “Rideterminazione e riparto del tetto di spesa delle aziende sanitarie” durante l’ultima seduta pre-natalizia, la Regione Puglia ha previsto un incremento del tetto di spesa per il personale di 150 milioni di euro. L’assessorato regionale alla Salute ha valutato attentamente lo spazio finanziario residuo e quello aggiuntivo previsto per il nuovo anno e predisposto una gestione integrata dei finanziamenti disponibili: dalla maggiore quota riconosciuta nella ripartizione del fondo sanitario regionale, ai fondi per il potenziamento dell’assistenza territoriale, a quelli per il completamento delle misure connesse all’emergenza Covid19. Le aziende sanitarie potranno, quindi, attivare subito le procedure necessarie all’assunzione di 1.000 unità fra medici, infermieri, operatori socio sanitari e altre figure tecniche. Inoltre saranno chiamate ad aggiornare i piani dei fabbisogni, con l’obiettivo di pianificare le ulteriori nuove assunzioni nel corso del 2025.

“Questa è una risposta concreta e strutturale alle necessità della nostra sanità pubblica” dichiara il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “Lo sblocco delle assunzioni ci consente di superare le criticità causate dalla carenza di personale e di rafforzare le strutture sanitarie regionali. La pandemia ci ha insegnato che la salute pubblica è il cuore della nostra comunità, e grazie a una gestione attenta delle risorse oggi investiamo con decisione per rafforzare i servizi sanitari, garantire i Livelli Essenziali di Assistenza e costruire una rete sanitaria più moderna, accessibile e vicina ai bisogni di tutti i pugliesi”.
“Questo piano – aggiunge l’assessore alla sanità Raffaele Piemontese – è il risultato degli ultimi mesi di lavoro e di analisi approfondite sui fabbisogni del nostro Servizio Sanitario Regionale. Non si tratta solo di numeri, ma di persone che ogni giorno saranno al fianco dei nostri cittadini: medici, infermieri, operatori sociosanitari, tecnici necessari a mandare avanti i nostri ospedali e le nostre strutture sanitarie pubbliche”.

“Le assunzioni saranno orientate a rafforzare gli organici perché stiamo chiedendo al sistema sanitario regionale di impegnarsi di più per ridurre le liste di attesa ma anche frutto di una programmazione che potrà fornire personale alle Case di comunità, agli Ospedali di comunità e alle Centrali Operative Territoriali (COT) e l’assistenza domiciliare. Questo è un investimento strategico per la salute dei pugliesi e per il futuro della nostra regione”, conclude l’assessore Piemontese.

Concorsi truccati, assunzioni dei politici e sindacato nelle mani del clan: il pentito inguaia l’Amtab e Decaro

Concorsi truccati, sindacato controllato dai clan e assunzioni legate al mondo della politica. L’Amtab finisce ancora nella bufera dopo le dichiarazioni del pentito Nicola De Santis, ex autista dell’azienda del trasporto pubblico barese vicino al clan Capriati di Barivecchia, nell’ambito della maxi inchiesta Codice Interno. Si parte dal concorso del 2008 per autisti, su cui la Procura di Bari ha anche avviato due indagini poi archiviate, per garantire l’assunzione di Massimo Parisi, il fratello del boss Savinuccio di Japigia che nel 2009 è sceso in campo per la campagna elettorale al Comune.

“Tre, quattro giorni prima del concorso, che era lì, nelle aule universitarie di via Re David, l’ex direttore Nunzio Lozito è andato a Roma, allo Studio Staff, c’aveva una lista di chi doveva entrare, perché erano il primo e il secondo gruppo. Il primo gruppo sono entrati tutti, ma alcuni di questi avevano già le domande, diciamo le schede in cui rispondere, invece ad altri hanno cambiato il codice a barre. Io sono andato al secondo piano, adesso non ricordo bene, le schede erano buttate su un tavolo e il codice a barre si spostava da una scheda all’altra. Alcuni che hanno dato la risposta sbagliata si è ritrovato con quella corretta, e viceversa, dopo che sono state scambiate le schede”, le parole di De Santis agli inquirenti della Dda. “Prima che avveniva il concorso a Massimo Parisi fu garantito che lui a quel concorso l’avrebbe superato perché dovevano fare la campagna all’epoca a Giorgio D’Amore alla circoscrizione di Japigia e Torre a Mare e all’ex sindaco Decaro. Chi procacciava voti? Michele De Tullio, tutti quanti, ma anche noi. Solo che noi, diciamo la mia famiglia all’epoca, anziché votare Decaro, ha votato a Elio Sannicandro e mio fratello, infatti, al concorso è stato scartato, pure se aveva lavorato per tanto tempo con l’agenzia interinale – le parole di De Santis riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno -. Mi sa che Giorgio D’Amore prese sette-ottomila, novemila voti, e si vantava di questi 2mila voti che avevano dato a Japigia e Torre a Mare”.

Si torna a parlare del presunto incontro a Torre a Mare con l’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro. “All’epoca diciamo che noi ci siamo incontrati a Torre a Mare, subito dopo, prima del concorso, c’è stata la campagna elettorale. E in quel periodo là, Michele De Tullio, Tommaso Lovreglio, Massimo Parisi, si sono dati da fare per procacciare i voti – aggiunge -. Massimo, diciamo, quando ha fatto il concorso era già attento perché prima della campagna elettorale, noi abbiamo avuto un incontro a Torre a Mare, con l’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, c’era Giorgio D’Amore (un altro politico) e c’erano altri, e stavamo io, Michele De Tullio e Massimo. Massimo all’epoca era già sicuro che entrava, perché Michele De Tullio disse: ‘Massimino sta già dentro, abbiamo più di duemila voti'”.

“All’epoca, nel 2004, ci siamo iscritti a una agenzia interinale. All’epoca si chiamava Ergoline, era un’azienda campana. Ci siamo iscritti là e abbiamo iniziato a lavorare. Io sono entrato nei trasporti disabili. Diciamo, la chiamata all’agenzia viene sempre dai vertici aziendali, all’epoca era il presidente Savino Lasorsa che dava la lista e chiamavano sempre le stesse persone – continua De Santis -. Pure se all’agenzia eravamo iscritti 50 autisti, alla fine lavoravamo in 7-8 persone. Io sono entrato tramite politica, ma anche qualcuno che appartiene al clan è stato iscritto all’agenzia con la forza, minacciando i vertici. Anche prima del 2004, sulle autogrù che gestivano i vigili urbani di Bari, sono entrati i fratelli Lafirenze, Franco Gaetano diciamo tutte persone… Con la forza, diciamo, hanno minacciato il presidente Savino Lasorsa e sono stati assunti. Nel 2008-2009 è stato fatto un concorso di parecchi autisti e lì, diciamo, chi ha lavorato prima con l’agenzia aveva un punteggio, diciamo, superiore rispetto ad altri. Là funziona così: là all’agenzia interinale si iscrive chiunque, va all’agenzia e si iscrive. Ma poi, da su all’azienda, fanno la richiesta di 15 nominativi e dicono: ‘Mi devi mandare Tizio, Caio e Sempronio’. Capito? Gli altri non lavoreranno mai”.

Ma non finisce qui perché dopo le assunzioni le persone vicine ai clan riuscivano a scalare posizioni all’interno. “A me e Parisi da subito ci hanno messo nel direttivo, per avere permessi sindacali, senza votazione, senza niente. In alcuni sindacati c’eravamo noi, e in altri minori non c’era nessuno. E quindi, prevaleva sempre quel sindacato – ha aggiunto De Santis -. All’epoca non avevamo il premio di produzione, 2002, 2003, il premio produzione a livello nazionale fu eliminato ai nuovi assunti, ai 140. Come entrammo noi, e anche subito dopo, abbiamo iniziato a far leva, Massimo è entrato e non aveva il premio di produzione, ha iniziato a far leva ai segretari di fare un tavolo con l’azienda, e all’epoca facemmo l’accordo con Lozito, di emettere questo premio di produzione a tutti i lavoratori. Ha fatto leva su Piero Venneri e anche su altri, poi ha fatto leva anche su sindacalisti, segretari e aziendali. Piero doveva parlare con Lozito (ndr, l’allora presidente) e far riconoscere questo premio anche a loro. Piero ascoltava Massimo perché sapeva che era il fratello di Savino. Il sindacato, a noi, era in via Caldarola, a Japigia. Stavo nel direttivo anche io”.

Amtab a pezzi, assunti gli amici di mafiosi e politici. Bari si sveglia ora: “Vergognatevi tutti”

Antonio è semplicemente on fire in questi giorni. Questa volta è il momento di tornare a parlare dell’Amtab dopo le dichiarazioni dell’ex dirigente Gianni Del Core che rivelato di aver subito pressioni per le assunzioni non solo dai clan mafiosi, ma anche da parte di Pierluigi Vulcano, ex numero uno dell’azienda del trasporto pubblico barese, con l’obiettivo di tendere una mano alla politica. Tutti sembrano cadere dal pero, noi no.

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Amtab, le rivelazioni dell’ex dirigente Del Core: “Vulcano mi chiedeva assunzioni per accontentare la politica”

Pressioni ricevute per le assunzioni non solo da Michele De Tullio e Tommaso Lovreglio, i dipendenti Amtab incensurati e parenti dei boss del clan Parisi di Japigia, ma anche da parte di Pierluigi Vulcano, ex numero uno dell’azienda del trasporto pubblico barese. A rivelarlo è stato Gianni Del Core, ex dirigente dell’Amtab, durante il processo dell’inchiesta Codice Interno. L’Amtab è stata commmissariata a seguito delle indagini che hanno accertato l’infiltrazione mafiosa.

“Fino a che ho potuto diciamo fare questa segnalazione in maniera normale, apparentemente normale, è stata fatta – le parole di Del Core riportate da La Gazzetta del Mezzogiorno -. Quando invece poi le richieste sono cominciate a venire da organi politici, o sindacali, io ho detto che non era più compito mio perché non riuscivo più a controllare, a gestire l’andamento di questa situazione”.

“Non avevo un buon rapporto con Vulcano, c’era questa situazione particolare che mi ha spinto ad andare in pensione prima del dovuto. Diceva di dover accontentare la politica, aveva bisogno di visibilità politica”, aggiunge Del Core che ha anche rivelato alcuni momenti di tensione nel suo ufficio proprio con Vulcano.

Oltre le polemiche, Plastic-Puglia assume 12 operai a tempo indeterminato: “Serve altro personale”

La Plastic-Puglia, azienda leader nell’irrigazione a goccia dal 1967, sorprende ancora una volta per una scelta coraggiosa: l’assunzione di 12 lavoratori a tempo indeterminato. Abbiamo fatto visita ancora una volta al Barone Colucci, le storie di Antonio e Giuseppe sono emblematiche.

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Oncologico Bari, 135 nuove assunzioni: oggi la firma di 3 biologi. In arrivo 48 infermieri e 39 medici

Nuove assunzioni all’Oncologico di Bari, sono in tutto 135 e i primi tre, biologi, hanno firmato oggi. “La firma dei contratti e la presa in servizio delle prime unità – afferma il direttore generale dell’oncologico Alessandro Delle Donne – arriva ad appena un mese dall’approvazione regionale del nuovo tetto di spesa per il piano delle assunzioni, che vede un aumento di ben 9 milioni e 200mila euro. I nostri uffici amministrativi sono stati celeri e sul pezzo per arruolare nuovo personale”.

“Il capitale umano – prosegue – è indispensabile per dare maggiori risposte alla domanda assistenziale oncologica che si rivolge al nostro Istituto e che ultimamente è cresciuta in modo esponenziale. Andiamo così a concretizzare il nostro piano di rilancio e per questo ringrazio ancora una volta il Presidente Michele Emiliano e poi gli uffici regionali, in particolare il capo di gabinetto Giuseppe Catalano, il direttore del Dipartimento Salute Vito Montanaro e la dirigente Antonella Caroli”. Oltre ai biologi, sono previste le assunzioni di 48 infermieri, 39 medici, 23 tecnici di laboratorio. Poi arriveranno nuovi anestesisti per le sale operatorie, chirurghi, infermieri specializzati, radiologi, tecnici di radiologia e medici e infermieri di medicina nucleare.

Sanità Puglia, via libera dalla Regione per 2300 nuove assunzioni entro il 1° gennaio 2025: il piano

La Giunta ha approvato i piani assunzionali 2024 e 2025 per le 10 aziende e enti del Servizio sanitario regionale. Tale importante opportunità è stata consentita dal sostanziale pareggio di bilancio del 2023 grazie anche all’impegno delle strutture regionali e delle Asl, Aou e Ircss.

Le principali fonti per il finanziamento dei piani assunzionali approvati oggi sono: le risorse aggiuntive per il personale per specifici obiettivi (il decreto ministeriale 77/2022), il “tesoretto” non utilizzato riveniente dallo spazio finanziario 2023 e i fondi rivenenti dalle cessazioni non previste dal personale sanitario. Questo “mix” di risorse, attentamente ripartito sulla base delle richieste di Asl e Enti, concorrerà all’apertura degli spazi finanziari per le assunzioni.

Le aziende hanno fatto richiesta di circa 2.300 nuove assunzioni, per circa 127 milioni di euro su base annuale. Per il 2024 a disposizione ci sono circa 71 milioni di euro: si procederà così ad assunzioni scaglionate: circa 1.400 dal primo luglio 2024, circa altre 950 dal 1° gennaio 2025, soddisfacendo in tal modo tutte le richieste delle Aziende.

Dal 1 aprile 2025 potranno essere avviate ulteriori assunzioni in sostituzione (turn over) delle cessazioni 2025 (con una prima stima di circa 1.100 unità), con l’incremento del Fondo sanitario nazionale. Nei provvedimenti adottati oggi c’è una particolare attenzione per i due Irccs pubblici (“Istituto Tumori Giovanni Paolo II” di Bari e “De Bellis” di Castellana G.) per i quali la Giunta ha autorizzato circa 100 assunzioni extra tetto da potersi effettuare dal 1 luglio 2024, in considerazione della particolare importanza dei servizi erogati ai cittadini e dei risultati gestionali conseguiti.

“Apprendiamo con favore dagli organi di stampa dell’approvazione in giunta dei piani assunzionali 2024 e 2025 per le 10 aziende e enti del Servizio Sanitario Regionale – esordisce il Segretario Regionale Nursind, Francesco Balducci -. Apprendiamo dalle stesse fonti che saranno effettuate 2.300 nuove assunzioni, di cui 1.400 nel 2024 e 950 nel 2025, soddisfacendo in tal modo tutte le richieste delle aziende. Infine, altre 1100 assunzioni saranno avviate dal 1° aprile 2025 in sostituzione delle cessazioni 2025. Come organizzazione sindacale del comparto maggiormente rappresentativa delle professioni infermieristiche esprimiamo soddisfazione per il provvedimento approvato e ci aspettiamo il celere avvio dei concorsi per consentire quanto prima l’assunzione del personale necessario.

“Tuttavia, trattasi di numeri ancora insufficienti a soddisfare il reale fabbisogno di personale dei vari profili (e in particolare di quello infermieristico) nelle aziende e negli enti sanitari della regione le cui dotazioni organiche, già inferiori alla media nazionale, si sono via via impoverite negli anni per il mancato turn over dei pensionamenti – si legge nella nota -. Il Nursind auspica al più presto una revisione quali-quantitativa delle dotazioni organiche che tenga conto finalmente: dei reali bisogni di salute della popolazione pugliese; dell’età media della maggior parte del personale attualmente in servizio, ormai prossima ai 60 anni; delle limitazioni dovute a malattie professionali e patologie varie dello stesso personale e delle linee guida nazionali per la determinazione dei fabbisogni di personale che, se correttamente applicate, darebbero come fabbisogno un numero molto più alto. Inoltre, alla luce dei buoni risultati economici, resi possibili dai sacrifici fatti da tutto il personale sanitario e di supporto, il Nursind auspica al più presto la ripresa del confronto regionale per la discussione e l’applicazione di importanti istituti contrattuali ancora sul tavolo e tutt’ora inapplicati”.