Laforgia rinuncia alla difesa di Pisicchio: “Basta speculazioni e interferenze. Non sapevo nulla dell’arresto”

L’avvocato Michele Laforgia rinuncia al mandato difensivo di Alfonso Pisicchio. A comunicarlo è lui stesso in una nota. “Lo faccio allo scopo di evitare, anche a tutela dell’indagato, qualsiasi ulteriore speculazione sulla presunta – e inesistente – interferenza fra la mia attività professionale e il mio impegno civile e politico”.

“Ovviamente non sapevo e non potevo sapere nulla dell’ordinanza custodiale applicata anche nei confronti di Alfonso Pisicchio, dal quale ero stato nominato difensore a seguito di una perquisizione eseguita nel lontano luglio 2020 – aggiunge -. Com’è noto, la legge non consente ai difensori di accedere a notizie coperte dal segreto istruttorio e men che meno di venire a conoscenza, in anticipo, della adozione e della imminente esecuzione di una misura cautelare. Quello che sapevo, e che era noto a tutti, compresi naturalmente gli indagati, gli organi istituzionali e l’opinione pubblica, è che potevano esservi nuovi arresti. avendone riferito – in modo più o meno dettagliato – gli organi di informazione, e che vi era da quasi quattro anni un procedimento pendente per gravi reati a carico di Pisicchio e altre persone”.

“Colgo l’occasione – conclude la nota – per ribadire che il diritto di difesa è garantito dalla Costituzione e non può essere confuso con la connivenza con il delitto e con chi delinque. Nella mia lunga vita professionale ho difeso indagati e imputati, presunti innocenti sino a sentenza definitiva, non i reati dei quali erano accusati e che possono essere loro attribuiti solo al termine di un regolare processo. Proprio per questo, l’impegno civile e politico non è e non può essere ritenuto in contrasto con l’esercizio della professione di avvocato, che è espressione del principio di legalità: chi sostiene o insinua il contrario ignora le regole fondamentali dello Stato di diritto o è in malafede”.

Aesthetic Franco: “Ricattato da giornalista”. Antonio mette in riga il chirurgo: “Rovini i pazienti”

È bastata una sola delle decine di testimonianze raccolte sui suoi disastrosi interventi e la telefonata scomposta del suo legale, per far perdere le staffe al piccolo chirurgo estetico Antonio Francesco Franco. L’inchiesta continua.  Vi faremo scoprire cos’ha combinato, le denunce che sta ricevendo, non solo per il suo operato, ma per la prassi di farsi pagare in nero.

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Fa jogging, passa col semaforo rosso e viene multata dalle vigilesse. Avvocato si sfoga sui social: “Ridicoli”

“Breve storia triste. Corsetta stamattina presto in città, al semaforo rosso nessun’auto. Attraverso, insieme ad almeno altri 4 pedoni tutti uomini. Multa. Solo a me, naturalmente. 29,40 euro per rimpinguare le casse vuote”. Inizia così la denuncia social a firma di Caterina Rizzelli, avvocato di Lecce. “Mezz’ora ferma perché le vigilesse non trovavano neanche la norma di riferimento e il quantum (129? 164?) – si legge nel post -. Un Comune che ama i suoi cittadini e protegge le auto dalla forza impattante dei suoi pedoni. In giro cani di grossa taglia senza museruola, monopattini in due, bici contromano e Tir sui marciapiedi. Tutte infrazioni che passano inosservate. Vi presento il Comune di Lecce. Io pago ( per evitare ogni incontro ravvicinato) ma voi siete e resterete ridicoli”.