Banca Popolare di Bari apre per la prima volta alle associazioni degli azionisti: “Spiraglio pacifico”

All’orizzonte, non più solo cause civili e processi penali ma una soluzione normativa, definitiva e pacificatoria. Buone speranze per gli azionisti della Banca Popolare di Bari, l’istituto assorbito, dopo il crac, dal gruppo bancario Mediocredito Centrale. All’orizzonte, infatti, oggi non ci sono più solo cause civili e processi penali, ma si affaccia una soluzione politica, definitiva e pacificatoria. Lo hanno annunciato stamane in conferenza stampa, AssoAzionistiBpB e Comitato indipendente azionisti BpB, dopo l’incontro con il Consiglio di Amministrazione dell’istituto bancario.

“Ieri – ha riferito Giuseppe Carrieri, presidente di AssoAzionistiBpB – Pasquale Casillo e Cristiano Carrus, presidente e AD di Banca Popolare di Bari, ci hanno mostrato per la prima volta un’apertura. Si sono detti disponibili ad affiancare le nostre associazioni nel percorso per la presentazione di un pacchetto normativo (di disegno di legge o emendamento), che consenta ai soci di ottenere un ristoro o risarcimento per i danni subiti. Parliamo di circa 70 mila azionisti che hanno investito i propri risparmi nella banca e li hanno, incolpevolmente, visti dissolversi nel nulla per la mala gestio di alcuni, su cui la Procura ipotizza anche profili penali”.

“Con i tecnici della Bpb – continua Carrieri – concorderemo i prossimi passi e nelle prossime settimane incontreremo le rappresentanze politiche e parlamentari pugliesi e baresi di tutti gli schieramenti. Ci auguriamo che questa sia la strada giusta e la volta buona per rimarginare una ferita economica e sociale profonda e ancora aperta. Come è accaduto ai risparmiatori di banche venete, che hanno vissuto incubi analoghi ma di recente sono stati ristorati, ora tocca ai parlamentari del Sud impegnarsi per i cittadini meridionali per restituire loro una buona parte delle somme investite”.

Gli fa eco Saverio D’Addario, che guida il Comitato indipendente azionisti BpB: “La questione ora è rimessa alla politica. Perché la BpB è ormai controllata dallo Stato. E lo Stato deve trattare allo stesso modo i cittadini e i risparmiatori danneggiati dalle banche, siano esse venete o pugliesi. Per fortuna la Bpb oggi non sembra più nemica né indifferente alle nostre richieste ma si è detta disposta ad accompagnarci in questo percorso. Ed è importante coinvolgere tutte le forze politiche, nell’interesse di tutti, risparmiatori, banca e territorio. Per tornare a guardare avanti, mentre oggi circa 3mila-4 mila cause legali stanno intasando i Tribunali”.

Crac Banca Popolare, rinnovo del CdA. Azionisti a Invitalia e MCC: “Non escludeteci incontro urgente entro il 5 giugno”

La nota di AssoAzionistiBPB e Comitato Indipendente Azionisti BP: “Ci auguriamo che la rinnovata governance di Invitalia e di MCC voglia acconsentire all’incontro e aprire una stagione di pacificazione e di leale rapporto con le migliaia di piccoli risparmiatori, incolpevolmente penalizzati pesantemente dal commissariamento della nostra Banca”.

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Banca Popolare di Bari, perdite e rinnovo del CdA. Azionisti in protesta: “Esclusi dall’assemblea per paura”

Questa mattina un centinaio di azionisti della Banca popolare di Bari che in seguito al crac hanno perso gran parte dei propri risparmi, ha protestato davanti alla sede principale dell’istituto creditizio, a Bari. Con loro, in strada, le associazioni Asso Bpb azionisti e Comitato indipendente azionisti della Bpb.

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Banca Popolare di Bari senza pace, si dimette il CFO. Azionisti preoccupati: “Situazione quasi irreversibile”

“Siamo sempre più preoccupati per la nostra Banca Popolare di Bari. Ci giunge notizia del recentissimo già intervenuto dimissionamento immediato del CFO (Responsabile Finanziario) della banca, in seguito alle gravi perdite subite dal patrimonio sociale a causa, sembrerebbe, di un errato investimento finanziario”. Inizia così la nota del Direttivo AssoAzionistiBPB e del Direttivo Comitato Indipendente Azionisti BP.

“Da informative ricevute sembrerebbe, infatti, che una rilevantissima somma sia stata investita in titoli di stato (alcuni mesi fa) e prima del balzo dei tassi di interesse E che, in conseguenza dell’andamento del mercato dei titoli di stato, il valore nominale dell’investimento a suo tempo realizzato, abbia subito quest’oggi un notevole decremento, con riflessi negativi sul conto patrimoniale societario – si legge nel comunicato -. L’operazione – stante il rilevantissimo valore – dovrebbe esser stata avallata dagli attuali amministratori, e però pare che a pagarne il prezzo – oltre a noi azionisti- è stato unicamente il CFO, quale capro espiatorio. Se a ciò si aggiunge l’imminente sciopero dei dipendenti della Banca indetto da tutte le sigle sindacali per protesta contro gli attuali vertici di BPB (primo nella storia della Banca), è da ritenersi ancor più fondata la richiesta da noi tempo fa avanzata di azzeramento e rinnovo totale dell’attuale governance della banca. E ciò prima che la situazione diventi irreversibile e che i conti aziendali precipitino ulteriormente aggravando le forti perdite di bilancio registrate anche nel 2022. Non accetteremo mai che le nostre azioni continuino a essere carta straccia, anche per colpa di inadeguati amministratori incapaci di rilanciare un glorioso istituto di credito”.

Banca Popolare di Bari, azionisti in protesta scrivono a Emiliano: “Regione dia risposte sui ristori”

Assoazionisti Banca popolare di Bari e il Comitato indipendente azionisti chiedono alla Regione Puglia di “dare effettivo corso al sostegno finanziario ai soci, per le azioni legali che stanno intraprendendo, come disposto nella legge regionale del 16 dicembre scorso, con la quale – ricordano in una lettera inviata al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – sono stati stanziati 300mila euro a sostegno finanziario delle spese legali degli azionisti che hanno subito danni dall’acquisto di azioni bancarie”.

In una manifestazione di protesta che si è svolta stamattina a Bari con cartelli e striscioni, gli azionisti che si ritengono truffati dalla vecchia gestione dell’istituto di credito per aver acquistato anni fa azioni il cui valore è stato poi azzerato, chiedono anche di “concretizzare un intervento normativo per ristorare i soci dell’azzeramento del valore azionario, alla luce dell’ordine del giorno approvato in Senato nel corso della sessione di bilancio” che impegnava il Governo a valutare la possibilità dio istituire un fondo destinato al ristoro dei risparmiatori e soci della banca.

Infine, ai rappresentanti politici locali, chiedono di “sostenere la richiesta di dimissioni dell’intero Consiglio di amministrazione che sta affossando la banca invece di risanarla e sta sempre più depauperando il patrimonio dei soci”.