Disastro popolare, caccia l’inquilino del secondo piano: “Piove in bagno Arca deve fare i lavori”

“È uno schifo. Il Comune di Bari si deve vergognare a far vivere le persone in questo stato”. Non appena ci ha visto Adele ha colto l’occasione per sfogarsi. La sua vita non è stata mai semplice. Un ex marito tossicodipendente, una figlia con un bambino di 12 anni che ha un ex anche lui dipendente dalla droga. Entrambe non lavorano e l’unico che guadagna è il figlio maschio. Questo però comporta diversi problemi burocratici ad Adele, che con i soli mille euro guadagnati dal figlio deve provvedere a tutto e non può chiedere nessun sussidio, neanche i libri di scuola per il nipote.

Adele, però, è arrivata a raccontarci tutto questo, partendo dalle condizioni del bagno della sua casa popolare. Un modo per farci capire in che situazione vive. “Ho cacciato l’inquilino del piano di sopra perché, ogni volta che andava in bagno, qui scendeva lo schifo. In bagno andavamo con l’ombrello e non si può vivere così. Gli ho detto che in casa non può stare fino a che non gli vengono ad aggiustare il bagno. Noi non possiamo stare in questo stato e quindi è giusto che sia così. Io stessa sono andata all’ufficio case per denunciare la situazione e mi hanno detto che verranno ad aggiustare. Ma fin quando non li vedo non ci credo”.

Come Adele ci sono tante famiglie che stanno vivendo queste situazioni al limite della disumanità. Senza i dovuti sussidi, senza gli aiuti da parte dello Stato, ma solo rogne su rogne e bollette da pagare che diventano stratosferiche. Come la Tari che dovrebbe pagare la barese, arrivata a oltre mille euro e per impossibile anche rateizzare.