Azioni illiquide, condannata l’ex Banca Popolare di Bari: dovrà risarcire due azioniste per oltre 170mila euro

L’ex Banca popolare di Bari, ora BdM, è stata condannata dal Tribunale di Bari a risarcire due risparmiatrici del Barese per oltre 170mila euro per le azioni illiquide vendute alle due. A renderlo noto l’avvocato Massimo Melpignano, responsabile nazionale Banca e finanza di Konsumer Italia che ha fornito assistenza alle due donne, madre e figlia.

Nella sentenza sono state evidenziate “le gravi responsabilità della banca” e i giudici hanno accolto la domanda di risoluzione degli ordini di acquisto “per grave inadempimento”. Il Tribunale di Bari ha sottolineato il “rischio connaturato alle azioni illiquide della Banca popolare di Bari” e le inadempienze dell’istituto di credito che avrebbe prospettato alle risparmiatrici “il rischio di perdita parziale, prossima alla metà, e non per intero” del capitale. Da qui “la conseguente valutazione d’inadeguatezza degli investimenti in relazione ai comprovati obiettivi” spiegati alle due.

“Viene scritta un’altra pagina favorevole ai risparmiatori nella dolorosa vicenda delle azioni illiquide, in particolare di quelle della ex Banca Popolare di Bari – dichiara Melpignano – Le centinaia di sentenza favorevoli ai diritti di risparmiatori non fanno onore alle banche, colpevoli di aver venduto le azioni illiquide emesse da esse stesse e inidonee alle esigenze dei consumatori”.

“Non ci fermiamo mai e non siamo accomodanti con nessuno, dichiara Premuti. Pronti al dialogo e al confronto, ma irremovibili sulla tutela dei consumatori”, conclude Fabrizio Premuti, presidente di Konsumer Italia.

Banca popolare di Bari, truffa da 8 milioni di euro su prodotti finanziari illiquidi: 88 indagati

Sono 88 le persone indagate nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Bari. Tra loro ci sono anche vertici pro tempore della Banca Popolare di Bari e i responsabili delle filiali dell’istituto di credito. L’accusa a loro carico è quella di aver truffato in concorso gli investitori per un importo complessivo che supera gli 8 milioni di euro. Agli indagati è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini avviate dopo le denunce presentate da 176 persone indotte, attraverso artifizi e raggiri e approfittando della particolare situazione di vulnerabilità, all’acquisto di prodotti finanziari “illiquidi” e ad elevata rischiosità emessi dalla Banca popolare di Bari.

Stando alle ricostruzioni delle fiamme gialle, le persone indagate «non avrebbero fornito agli investitori notizie appropriate per effettuare consapevolmente le proprie scelte di investimento». La procura contesta agli indagati di aver violato le disposizioni in materia di intermediazione finanziaria, manipolando il questionario di profilatura del rischio, con la finalità di porre le basi per la successiva collocazione di strumenti finanziari evidentemente inadeguati alle caratteristiche personali e agli obiettivi della persona offesa. Inoltre sarebbe stata omessa la raccolta di tutte le informazioni necessarie ai fini della valutazione dell’adeguatezza dello strumento finanziario da collocare in relazione all’esperienza, alla conoscenza e agli obiettivi di investimento della clientela; la consegna ai clienti dei documenti previsti per legge e l’adeguata informazione sulla natura illiquida e particolarmente rischiosa del titolo, non negoziato su mercati regolamentati e caratterizzato da un’alea, che doveva essere specificatamente rappresentata. La contestazione riguarda, altresì, la predisposizione e l’utilizzo di un modello di questionario di profilatura dei clienti che agevolava l’attribuzione all’investitore di un profilo di rischio sintetico medio/medio-alto, adeguato al collocamento di azioni proprie della Banca Popolare di Bari; l’attribuzione fraudolenta agli strumenti finanziari di un livello di rischio sintetico minore rispetto a quello attribuito alle azioni, quotate e non quotate, di banche terze, al fine di manipolare la valutazione di adeguatezza/appropriatezza delle operazioni di investimento dei clienti; indicazione nel prospetto di vendita degli strumenti finanziari di informazioni poco chiare sui fattori di rischio degli stessi e l’attuazione di procedure inadeguate finalizzate alla trattazione degli ordini di vendita in palese violazione della parità dei soci con conseguente impossibilità di vendere le azioni stesse nel momento in cui vi era la possibilità.

 

Cassano, assalto armato allo sportello della Banca Popolare: banda in fuga col bottino. Indagini in corso

Lo sportello automatico della Banca Popolare di Bari di Cassano, situato in via Vittorio Emanuele II, è stato fatto saltare nella notte tra sabato e domenica da una banda di malviventi. Alle 4 una forte esplosione ha svegliato i residenti. I Carabinieri sono arrivati in pochi minuti sul posto, ma i ladri sono riusciti a far perdere le proprie tracce dopo essere saliti a bordo di un’auto guidata da un complice. Il bottino è ancora in fase di quantificazione. Indagini in corso per risalire all’identità dei malviventi, grazie anche all’utilizzo delle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Pare che i banditi siano entrati in azione anche armati.