Crac Banca Popolare, rinnovo del CdA. Azionisti a Invitalia e MCC: “Non escludeteci incontro urgente entro il 5 giugno”

La nota di AssoAzionistiBPB e Comitato Indipendente Azionisti BP: “Ci auguriamo che la rinnovata governance di Invitalia e di MCC voglia acconsentire all’incontro e aprire una stagione di pacificazione e di leale rapporto con le migliaia di piccoli risparmiatori, incolpevolmente penalizzati pesantemente dal commissariamento della nostra Banca”.

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Banca Popolare di Bari, perdite e rinnovo del CdA. Azionisti in protesta: “Esclusi dall’assemblea per paura”

Questa mattina un centinaio di azionisti della Banca popolare di Bari che in seguito al crac hanno perso gran parte dei propri risparmi, ha protestato davanti alla sede principale dell’istituto creditizio, a Bari. Con loro, in strada, le associazioni Asso Bpb azionisti e Comitato indipendente azionisti della Bpb.

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Banca Popolare di Bari, tagli e stipendi ridotti: lavoratori in sciopero lunedì 17 aprile. È la prima volta in 63 anni

Due “importanti” manifestazioni, a Bari e a Teramo, sono previste per lunedì prossimo, 17 aprile, in occasione dello sciopero dei lavoratori della Banca Popolare di Bari. Lo ha annunciato il segretario della Uilca Bpp, Ugo Pojero. “La Bpb – ha evidenziato il rappresentante sindacale – è il brutto anatroccolo del gruppo Mcc (Mediocredito centrale). Organici di filiali e uffici di direzione ridotti al minimo storico. Assistiamo solo a politiche sui tagli e nessuna politica sugli investimenti. Stipendi ridotti non sono più sostenibili nell’anno 2023. Sono previsti due importanti presìdi a Bari e Teramo per lo sciopero del 17 aprile e saremo lì con tanti lavoratrici e lavoratori. Ci aspettiamo – ha concluso Pojero – un cambio di atteggiamento da parte dell’azienda”.

Banca Popolare di Bari, in una nota, prende atto che “nonostante la disponibilità al dialogo, l’apertura e le proposte concrete avanzate, le sigle sindacali hanno risposto con un atteggiamento di chiusura ad ogni possibilità di interlocuzione costruttiva, confermando la mobilitazione prevista per la prossima settimana”. L’istituto ricorda come ieri si sia tenuto un incontro “durato oltre 5 ore, in occasione del quale i vertici della banca hanno ribadito ai rappresentanti sindacali presenti la massima apertura e il massimo sforzo propositivo nei confronti delle richieste da loro avanzate”.

Banca Popolare di Bari senza pace, si dimette il CFO. Azionisti preoccupati: “Situazione quasi irreversibile”

“Siamo sempre più preoccupati per la nostra Banca Popolare di Bari. Ci giunge notizia del recentissimo già intervenuto dimissionamento immediato del CFO (Responsabile Finanziario) della banca, in seguito alle gravi perdite subite dal patrimonio sociale a causa, sembrerebbe, di un errato investimento finanziario”. Inizia così la nota del Direttivo AssoAzionistiBPB e del Direttivo Comitato Indipendente Azionisti BP.

“Da informative ricevute sembrerebbe, infatti, che una rilevantissima somma sia stata investita in titoli di stato (alcuni mesi fa) e prima del balzo dei tassi di interesse E che, in conseguenza dell’andamento del mercato dei titoli di stato, il valore nominale dell’investimento a suo tempo realizzato, abbia subito quest’oggi un notevole decremento, con riflessi negativi sul conto patrimoniale societario – si legge nel comunicato -. L’operazione – stante il rilevantissimo valore – dovrebbe esser stata avallata dagli attuali amministratori, e però pare che a pagarne il prezzo – oltre a noi azionisti- è stato unicamente il CFO, quale capro espiatorio. Se a ciò si aggiunge l’imminente sciopero dei dipendenti della Banca indetto da tutte le sigle sindacali per protesta contro gli attuali vertici di BPB (primo nella storia della Banca), è da ritenersi ancor più fondata la richiesta da noi tempo fa avanzata di azzeramento e rinnovo totale dell’attuale governance della banca. E ciò prima che la situazione diventi irreversibile e che i conti aziendali precipitino ulteriormente aggravando le forti perdite di bilancio registrate anche nel 2022. Non accetteremo mai che le nostre azioni continuino a essere carta straccia, anche per colpa di inadeguati amministratori incapaci di rilanciare un glorioso istituto di credito”.