Bancarotta fraudolenta, i soldi della Popolare di Bari in Lussemburgo: in 10 a processo. Tra loro i Jacobini – NOMI

Il gup Giuseppe De Salvatore ha rinviato a giudizio 10 persone per bancarotta fraudolenta e riciclaggio in merito ai crac di due società immobiliari, Immobil Icon e Logistica Sud, controllate dalla Maiora di Vito Fusillo, che avrebbero portato i soldi della Popolare di Bari fino in Lussemburgo. Secondo l’accusa le due società, fallite con un buco di 25 milioni, sono state svuotate attraverso un’operazione da 200 milioni svolta sull’asse Bari-Lussemburgo.

Tra le 10 persone ci sono anche Marco e Gianluca Jacobini, rispettivamente ex presidente ed ex condirettore generale. Rinviati a giudizio anche l’imprenditore Fusillo, gli ex amministratori Nicola Valerio Lamanna e Vincenzo Trono, l’ex vicedirettore generale Gregorio Monachino e l’ex dirigente Nicola Loperfido di PopBari, i finanzieri Massimo Catizone, Raffaele Mincione e Girolamo Stabile. Il processo inizierà il 6 febbraio 2025 davanti alla Seconda sezione collegiale del Tribunale di Bari.

Bari, bancarotta fraudolenta nel settore edilizio: indagini su 5 società riconducibili alla famiglia Mazzitelli

Il decreto di perquisizione, emesso dalla Procura di Bari, riguarda 4 persone fisiche (in totale sono 7 gli indagati) e 5 società, tutte riconducibili alla famiglia Mazzitelli di Bari. Le ipotesi di reato sono di “bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione e impropria (da atti dolosi e da false comunicazioni sociali)”

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Bancarotta fraudolenta nel settore edilizio, perquisizioni nel Barese: 4 indagati. Nel mirino 5 società

L’operazione odierna trae origine da un’indagine avviata dalla Procura di Bari su una serie di operazioni poste in essere da una società (e in un caso dalla sua controllante), operante nel settore delle costruzioni edili, per la quale è in atto la procedura di concordato preventivo, instaurata a seguito del ricorso per l’apertura della liquidazione giudiziale avanzato dalla Procura della Repubblica barese nel 2022.

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Bancarotta fraudolenta, condannati due imprenditori a Foggia: confiscati beni di oltre 2 milioni di euro

Il Tribunale di Foggia ha condannato a 2 anni e 6 mesi di reclusione due imprenditori per bancarotta fraudolenta e infedele dichiarazione, disponendo inoltre la confisca di beni per un valore superiore ai 2 milioni di euro corrispondenti al profitto dei reati accertati. Le indagini sono iniziate nel corso di una verifica fiscale condotta dalla guardia di finanza di Foggia nei confronti di un’attività di commercio all’ingrosso ed al dettaglio di materiali edili.

Nel corso dell’ispezione era stato scoperto un flusso continuo di vendite in nero. Le merci venivano registrate in una contabilità parallela occultata nel sistema informatico dell’azienda mediante un artificio tecnico che consentiva di escluderle da quella ufficiale. Scoperto anche un magazzino completamente sconosciuto al fisco ed utilizzato per l’attività d’impresa parallela La ricostruzione delle cessioni effettuate – spiegano ancora gli investigatori – ha consentito di far luce su un apparente stato di crisi finanziaria, che aveva determinato il ricorso al concordato preventivo, ma in realtà determinato dalla distrazione dei beni dell’impresa continuata anche durante la procedura concorsuale.

Le indagini hanno permesso di identificare anche l’amministratore di fatto della società, un imprenditore originario di Castelluccio dei Sauri. Il provvedimento di confisca riguarda 4 fabbricati e 4 terreni nella disponibilità dell’impresa condannata, ma fatti confluire in società di diritto irlandese ed inglese.

Bari, evasione fiscale di 1,7 milioni di euro e bancarotta fraudolenta: arrestati due imprenditori

Quattro imprenditori sono accusati di bancarotta fraudolenta aggravata documentale e patrimoniale, oltre che societaria, in relazione al mancato pagamento delle imposte. Due sono stati arrestati, per tutti è stata notificata la misura interdittiva del divieto temporaneo dell’esercizio imprenditoriale. Avrebbero provocato il dissesto di una società barese operante nel settore del commercio all’ingrosso di gomma greggia e di materie plastiche con sede a Bari, distrutto e occultato “buona parte dell’impianto amministrativo-contabile della società rendendo particolarmente complessa la ricostruzione dell’attivo patrimoniale”. L’operazione è stata effettuata dai Finanzieri del Nucleo Operativo Metropolitano di Bari. Secondo quanto è emerso dalle indagini, i quattro avrebbero sottratto senza giustificazione 120mila euro dalle casse della società e sistematicamente omesso di pagare le imposte, contraendo un debito di 1,7 milioni di euro in un solo anno.