Lo riconoscono ma paga un euro per il caffè, l’oltraggio costa caro: Gianni Palermiti fece incendiare un bar

La vicenda risale al 25 gennaio 2018 ed emerge dalla maxi inchiesta della Dda di Bari. Protagonista è Giovanni Palermiti, figlio di Eugenio, braccio destro di Savinuccio Parisi. Mandò uno dei suoi affiliati, Francesco Vessio, a bruciare il bar da poco inaugurato su viale Japigia dopo l’oltraggio subito.

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Mafia e arresti a Bari, le mani del clan Parisi nel settore del caffè: “Imposto ai bar guadagni di 10 euro a chilo”

Le indagini che hanno portato ieri all’esecuzione di 130 misure cautelari a Bari (tra carcere, domiciliari e l’amministrazione giudiziaria dell’azienda di trasporto pubblico Amtab e della società Maldarizzi Automotive) hanno anche rivelato gli affari del clan mafioso Parisi nel settore del commercio del caffè, portato avanti costringendo bar e attività commerciali a vendere esclusivamente il prodotto della malavita, spesso dopo averlo acquistato a nero.

“Quello del caffè – si legge negli atti della Dda di Bari – si è dimostrato un settore idoneo ad attrarre gli investimenti del clan. Il prodotto finito, in particolare, permette, fornendolo ad un prezzo maggiorato, interessanti ricavi con bassi investimenti, motivo per il quale il settore è diventato di considerevole interesse per le organizzazioni criminali”. Investendo il denaro sporco, infatti, il clan sarebbe riuscito a ricavare circa 10 euro per ogni chilo di caffè venduto.

“Le diverse realtà commerciali, pur pagando un prodotto di scarsa qualità a prezzi maggiorati rispetto al valore di mercato ottengono, in cambio, la protezione mafiosa delle attività e guadagni ampliati e sottratti all’imposizione fiscale”. Riconducibili al clan, secondo gli inquirenti, sarebbero state le imprese Torregina Caffè, Raro srl e Caffè Sartoriale. La prima riconducibile a Tommaso ‘Tommy’ Parisi (cantante neomelodico e figlio del boss ‘Savinuccio’) e Christopher Luigi Petrone, della seconda era “socio occulto” il fratello del boss, Massimo Parisi. Tutti e tre sono in carcere. Quella del clan, rileva ancora il pm, è “una tecnica imprenditoriale caratterizzata da impliciti metodi estorsivi ed impositivi, che si pone nei confronti degli imprenditori come vicina alle attività commerciali, favorendone i profitti, e in grado di essere preferita alla legalità dello Stato”.

“Bar Moderno in vendita”, in passato offerti 8 milioni di euro. Scalera: “Valutiamo offerte serie”

“Il Bar Moderno non è stato messo in vendita”, parola di Vito Scalera. Un ritornello che a distanza di anni torna puntualmente a circolare in città. Siamo andati a trovarlo in viale Papa Pio XII dopo i rumors circa una possibile cessione dell’attività, storico punto di riferimento per tutti i baresi. “Per l’ennesima volta è ripresa a circolare questa notizia – spiega -. Non l’ho messo mai in vendita e non ho intenzione di farlo, ma se arriva una buona proposta ci penso. I medici mi hanno imposto di smettere, ho speso tanto nella mia vita dal punto di vista fisico e mentale. Se dovesse succedere, farebbe molto male. Dovrei scappare da questa città, non lo sopporterei. In passato ci fu un’offerta seria, non accettai per tanti motivi. Erano in vita i miei genitori e li avrei uccisi vendendo il bar”.

“Non è una questione di soldi, ma di valori. Oggi il mondo sta cambiando e ho detto ai miei figli di non prendere la mia strada, loro sono d’accordo a metà – prosegue Scalera -. Fa male anche a loro. Se arriva un’offerta seria, sono pronto a valutarla”.

Bar in fiamme nel centro di Trani, ipotesi dolo. I titolari non si arrendono: “Torneremo presto”

Un incendio di probabile natura dolosa è divampato la scorsa notte intorno alle tre in un bar di piazza Campo dei longobardi, in pieno centro a Trani. Non si registrano feriti né persone intossicate. Secondo quanto si apprende le fiamme hanno danneggiato suppellettili e arredi del locale. Sul posto, oltre ai vigili del fuoco e al personale del 118, sono intervenuti i carabinieri che indagano su quanto accaduto aiutati dai filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza della zona. Sul profilo social del bar è comparso un messaggio: “Non sei altro che il nulla mischiato col niente. Il Macao non smetterà mai di vivere”. Nel post pubblicato su Instagram, i proprietari hanno allegato foto e video delle fiamme che travolgono sedie e tavolini e che distruggono la porta di ingresso. “Torneremo presto”, scrivono alla fine del post.