Pugilato, il barese Lezzi torna sul ring: sabato 30 marzo la sfida con l’indiano Lokesh Dangi a Molfetta

Sabato 30 marzo, al Palapanunzio di Molfetta, il pugile barese Lezzi scenderà sul ring per la battaglia numero 52 della sua carriera. Questa volta a sfidarlo, in un match internazionale, sarà l’indiano Lokesh Dangi, con un bilancio di 7vittorie (4ko) e 5 sconfitte. L’evento è a cura di NapoleoneBoxingPromotion in collaborazione con Asd PienzaBoxe .

“Questa volta ho avuto del tempo per preparare la sfida“ l’invito è per tutti i baresi sostenitori amici e conoscenti”, il messaggio di Lezzi che chiama la città di Bari al suo fianco e che promette spettacolo.

Violenta la fidanzata, la chiude in casa e le butta addosso sedie e cassetti: 30enne barese condannato a 14 anni

Un 30enne barese è stato condannato a 14 anni con l’accusa di maltrattamenti e violenza sessuale aggravata nei confronti della fidanzata più giovane, oggi 23enne.

Secondo quanto ricostruito dall’accusa, il giovane avrebbe picchiato la compagna, minacciandola di morte se lo avesse lasciato e segregandola in casa. Ma non solo.

Avrebbe anche costretto la ragazza ad avere rapporti sessuali con lui, usando bottiglie di vetro, corde e nastro per imballaggio, a lasciare la scuola e ad evitare rapporti con amici e familiari. In più l’avrebbe picchiata con scope, secchi, cassetti estratti dal comò. La vittima, in un’occasione, avrebbe perso conoscenza, senza essere portata mai al Pronto Soccorso.

Il Tribunale di Bari ha previsto anche le misure della libertà vigilata, del divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori e del divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori una volta terminata la pena.

Degrado corso Italia, un barese a Leccese: “Sindaco un sabato vieni a casa mia con questo schifo sullo sfondo”

“Signor Sindaco, con la gentilezza e simpatia che la distingue, potrebbe un sabato qualsiasi, libero da impegni istituzionali, venire a farsi fotografare in Corso Italia? Magari di fronte a casa mia, se non le crea imbarazzo, con questo schifo sullo sfondo?”.

L’invito sarcastico di un cittadino barese, inviato alla nostra redazione, è accompagnato da alcuni scatti che testimoniano quello che denunciamo da anni. Lo scempio dell’inferno di corso Italia.

“È questa la meravigliosa e strepitosa Bari Metropolitana oggetto e obiettivo della sua recente campagna elettorale?”, aggiunge il lettore. Nonostante alcune misure adottate nel corso degli ultimi mesi, corso Italia resta terra di clochard che, senza un posto dove andare, improvvisano sistemazioni dove poter dormire e “sostare”.

Estorsioni e narcotraffico, 31 arresti nel Barese. Sgominati due clan rivali vicini ai Parisi e agli Strisciuglio – VIDEO

I provvedimenti scaturiscono dall’indagine “Messa a Fuoco” avviata a seguito di un incendio doloso di veicoli avvenuto in Turi. Dei 37 indagati, 15 indagati sono stati colpiti dalla misura della custodia cautelare in carcere, 16 da quella degli arresti domiciliari mentre gli altri 6 sono stati destinatari dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.

Continue reading

Droga coltivata e venduta su un sito web con sponsorizzazioni: sequestrati 610 chili di marijuana nel Barese

I finanzieri del Comando Provinciale di Bari e della Compagnia di Monopoli hanno eseguito nei giorni scorsi un decreto di sequestro preventivo di 610 chili di marijuana nei confronti di due persone, mamma e figlio, che risultano indagate per la vendita illecita di sostanze stupefacenti.

Dalle indagini è infatti emersa la vendita illecita di cannabis con modalità e finalità in aperto contrasto con la normativa di settore e con la legge. La produzione di canapa sativa non era finalizzata all’inserimento in una filiera industriale destinata ad usi consentiti dalla legge di riferimento, quindi destinata alla produzione di alimenti, cosmetici, materiale organico o semilavorati artigianali, ma, al contrario, era ceduta a privati dopo il confezionamento in bustine di plastica contenenti poche quantità di prodotto.

La vendita avveniva anche tramite un sito web gestito direttamente dai coltivatori e sul quale era sponsorizzata la commercializzazione di confezioni di diversa qualità di cannabis in quantitativi dai 3 ai 100 grammi. L’acquisto poteva essere effettuato con modalità di e-commerce di inserimento nel carrello, pagamento e spedizione all’indirizzo richiesto.

Sanremo 2025, mix tra barese e napoletano: la scelta di Serena Brancale divide il pubblico. Oggi ancora sul palco

Serena Brancale ha esordito ieri sera sul palco dell’Ariston di Sanremo in occasione della prima serata del Festival in cui si sono esibiti tutti i 29 cantanti in gara scelti da Carlo Conti.

La sua “Anema e Core” ha già spaccato in due il pubblico. C’è chi è rimasto colpito positivamente dalla performance dell’artista barese e chi la critica per aver mischiato il dialetto napoletano, usato per omaggiare Pino Daniele, a quello della sua città.

“Con Geolier tutti a lamentarsi del dialetto, come mai quest’anno nessuno dice nulla?”, si domanda un utente sui social. “Una confusione allucinante, non ho capito cosa vuole rappresentare”, commenta un altro. “Ha spaccato, deve andare sul podio assolutamente”, risponde invece un altro ancora.

La Zia, diretta dalla sorella Nicole, intanto ha ricevuto il sostegno della squadra del Bari. “Cia Serena in bocca al lupo per il tuo percorso a Sanremo, il Bari è con te e, mi raccomando, onora la nostra città”, le parole in un video messaggio del centrocampista barese Nunzio Lella con tanto di maglia numero 11 e il nome di Serena Brancale. L’artista barese questa sera tornerà sul palco del Festival di Sanremo in occasione della seconda serata. Sarà la quinta ad esibirsi.

Controllati 60 B&b nel Barese, l’85% ha evaso il Fisco: 4 milioni non dichiarati. Scoperte 7 strutture abusive

Attività di affittacamere sconosciute al fisco. Strutture organizzate come alberghi ma dichiarate come a conduzione famigliare. Guadagni incassati ma dichiarati solo in parte o omessi in fase di dichiarazione dei redditi. Sono complessivamente 60 le strutture ricettive del Barese, controllate lo scorso anno dalla guardia di finanza di Bari.

Si tratta di B&B oppure affittacamere che nell’85% dei casi avrebbero violato le norme tributarie presentando dichiarazioni dei redditi con importi differenti rispetto a quelli realmente incassati.

L’attività di contrasto all’illegalità, ha consentito di scoprire sette strutture abusive, 4 milioni di euro di redditi non dichiarati, un mancato versamento Iva pari a 650mila euro e “1,2 milioni di euro di redditi oggetto di ravvedimento operoso con versamento a titolo di imposte e sanzioni di oltre 350.000 euro”, spiega la guardia di finanza.

Accanto a violazioni penali e tributarie contestate ai gestori delle attività irregolari, i militari hanno accertato violazioni anche amministrative come “l’omessa esposizione della targhetta identificativa della tipologia, del codice alloggio e del tariffario aggiornato”.

In 11 casi inoltre le strutture non avrebbero identificato e registrato gli ospiti con la conseguente violazione del Tulps, testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.

Accoltellata in strada a Sassari, 50enne gravissima. Arrestato lo zio del marito: è il barese Domenico Ottomano

Il 55enne barese Domenico Ottomano è stato arrestato la mattina del 21 gennaio a Sassari dalla Polizia con l’accusa di tentato omicidio per aver accoltellato Roberta Mazzone, 50enne moglie del nipote, al termine di una lite sfociata per soldi.

L’uomo viveva come ospite a casa del nipote da alcuni mesi e poteva contare su una pensione di soli 350 euro. Troppo pochi per la donna che chiedeva un contribuito per sostenere le spesse domestiche.

Ottomano durante l’interrogatorio ha respinto ogni accusa, sostenendo che la vittima si sarebbe ferita accidentalmente durante uno scontro. Lo stesso 55enne ha chiamato il 118 per i soccorsi. La sua versione però non ha convinto nessuno ed è stato trasferito nel carcere di Bancali con l’accusa di tentato omicidio.

La donna ora è ricoverata in condizioni gravissime all’ospedale Santissima Annunziata dopo un intervento chirurgico d’urgenza per le gravi ferite riportate, ha un rene e un polmone perforati. Lotta tra la vita e la morte.

Omicidio a Lecce, ucciso il 43enne barese Giuseppe De Giosa: usato un kalashnikov. Si segue la pista della droga

È stato utilizzato un kalashnikov per l’omicidio di Giuseppe De Giosa, il 43enne di Bari, già noto alle forze dell’ordine, ucciso questo pomeriggio in via Papini a Lecce. Almeno tre i colpi esplosi, secondi i primi rilievi compiuti dalla polizia scientifica. La salma è stata trasferita in obitorio, in attesa dell’affidamento dell’autopsia.

All’interno della Fiat Panda con la quale la vittima è giunta sul posto e anche all’esterno, vicino al cadavere, sono stati rinvenuti sette chili di hascisc imballati e pronti per lo smercio. Circostanza che sembra avvalorare l’ipotesi dell’omicidio legato a contrasti nell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. La vittima, secondo le prime ipotesi investigative, potrebbe aver ‘invaso il territorio’ incorrendo nella reazione dei killer. Ma gli inquirenti non escudono alcuna pista. Le indagini della polizia sono coordinate dalla Dda di Lecce. Sul posto il procuratore aggiunto Guglielmo Cataldi e il sostituto Giovanna Cannarile.