“Cari tifosi, posso solo immaginarle le ultime 72 ore di ognuno di voi. In parte, probabilmente, le abbiamo passate nello stesso, identico modo: intontiti, increduli, tristi, sopraffatti, un po’ arrabbiati. La botta è ancora forte, inutile negarlo. Eravamo a centoventi secondi dalla storia. Solo centoventi secondi. A dirlo quasi non ci si crede. Eppure, nonostante il suo epilogo doloroso, questa stagione è stata speciale – forse oltre ogni aspettativa – per la forza con cui squadra, città e tifosi si sono uniti per raggiungere il paradiso. La consapevolezza che questa alchimia vada preservata è e sarà il motore propulsore per programmare il futuro con voglia e grandi ambizioni”. Inizia così la lunga lettera pubblicata sui social da Luigi De Laurentiis, patron biancorosso, tre giorni dopo la sconfitta del Bari rimediata all’ultimo respiro nel ritorno della finale playoff contro il Cagliari.
“Anche questo ci siamo ripetuti nella pancia del San Nicola lunedì pomeriggio, prima del rompete le righe, quando ci siamo incontrati nel luogo forse non più accogliente della nostra casa ma incredibilmente significativo: la palestra – si legge ancora -. Il luogo che in questi mesi ha accolto i sogni e le speranze di questo gruppo fantastico; ha visto sudore, grinta, rabbia e voglia di farcela, e in cui gli infortunati si sono spinti oltre i loro limiti per tornare il più presto possibile a disposizione della squadra e, se possibile, più forti. In quella palestra, per la prima volta in questo anno, abbiamo tutti buttato giù la corazza: ci siamo commossi, abbracciati, siamo stati in silenzio e ci siamo parlati. È stato emozionante, potente, vero. Ho guardato questo gruppo che ho visto crescere giorno dopo giorno e partita dopo partita, fino a diventare un unico grande cuore che si è unito sotto i nostri colori. Ho guardato il mister, il direttore, capitan Di Cesare, la squadra e tutti quelli che lavorano per questa società dietro le quinte con costanza e passione. Ho guardato ognuno di loro negli occhi, nessuno di noi riusciva a trattenere le lacrime. Nessuno. «Sono orgoglioso di voi, di ciò che avete fatto e di come lo avete fatto!» è stata la prima cosa che sono riuscito a dire dopo un lunghissimo silenzio collettivo. Perché a questo gruppo – solido, autentico, fatto di uomini veri – sento di non poter rimproverare nulla. Perché so che hanno condiviso da subito un obiettivo senza mai titubare: fare il massimo per la città, i tifosi e il club”.
“Ora per me, per la SSC Bari, è tempo di metabolizzare la delusione e le emozioni di questi giorni, senza dimenticarle, e di rimetterci al lavoro per costruire la prossima stagione e il nostro futuro – conclude -. A voi, che invece avete tutto il diritto di prendervi il giusto tempo per far cicatrizzare questa ferita che so essere ancora viva e profonda, sento di dire solo grazie. Questa stagione è stata speciale soprattutto per l’amore incondizionato, il supporto, la grinta e la voce che non avete mai fatto mancare al vostro Bari, anche nelle trasferte più lontane; per aver portato l’attenzione di una nazione intera sul meraviglioso popolo biancorosso; per i numeri, il calore e la bellezza di questa tifoseria. E questa è e dovrà essere sempre la nostra forza. Ora al lavoro! La nuova stagione è alle porte”.