Inchiesta a Bari, si allontana lo scioglimento del Comune. Per il Governo è l’ultima spiaggia: spunta l’ipotesi “tutor”

Il ministro Piantedosi, intervenuto ieri nell’assemblea dell’Anci, ha affermato che lo scioglimento di un Comune è considerato dal Governo come l’ultima ipotesi da prendere in considerazione. “Un percorso lacerante e doloroso”, così è stato definito.

Chiaro che i pensieri vanno al caso di Bari dopo il lavoro svolto dalla commissione nominata dal Viminale dopo la maxi inchiesta Codice interno che ha evidenziato l’infiltrazione mafiosa nel tessuto economico, sociale e politico della città. Per le situazioni “meno gravi”, come quella del capoluogo pugliese, potrebbe essere previsto un “tutor” che potrebbe aiutare le amministrazioni a risolvere le criticità emerse.  Non si escludono ancora oggi iniziative però di tipo diverso.

La Corte d’Appello respinge il ricorso del barese Donato Cippone: “Decaro eleggibile all’Europarlamento”

La quinta sezione civile della Corte d’appello di Napoli (presidente Caterina Molfino) ha respinto con sentenza il ricorso del commerciante barese Donato Cippone che chiedeva ai giudici di accertare l’ineleggibilità dell’ex sindaco di Bari, Antonio Decaro, alla carica di deputato del Parlamento europeo e di dichiararne la decadenza. Secondo Cippone, che dovrà rifondere a Decaro le spese processuali per 12.650 euro, l’ex sindaco di Bari non sarebbe stato eleggibile alle elezioni dell’8 e 9 giugno 2024 perché non aveva presentato le proprie dimissioni e cessato le proprie funzioni almeno 180 giorni prima della data di scadenza del Parlamento europeo.

Tesi, questa, ritenuta infondata dalla Corte d’appello che ha ritenuto, così come sostenevano i legali di Decaro, che i sindaci dei comuni con più di 15mila abitanti possono essere eletti al Parlamento europeo anche se devono poi dichiarare, entro 30 giorni dalla proclamazione, se optano per tale carica (come è successo per Decaro) o per la conservazione dell’incarico di sindaco. Nel corso dell’udienza – annotano i giudici in sentenza – il procuratore generale, pur avendo ricevuto il 24 luglio scorso la comunicazione del ricorso “ed essendo così posto in grado di intervenire nel processo, è rimasto silente”.

Eduscopio 2024, ecco le migliori scuole baresi: Socrate e Salvemini al top tra i licei. Ma la provincia batte la città

Socrate miglior liceo classico e Salvemini miglior liceo scientifico di Bari. Questo è quanto emerge dal report 2024 della piattaforma Eduscopio della Fondazione Agnelli. Le scuole superiori vengono valutate in base alla media dei voti conseguiti all’università e sulla rapidità degli studenti nel superare gli esami.

Il miglior liceo classico della provincia però non è il Socrate, bensì il polo liceale Majorana-Laterza di Putignano. Dopo il Socrate a Bari troviamo il Flacco e il Cirillo. Bene tra i licei scientifici il Salvemini di Bari che occupa il secondo posto generale in provincia dopo il liceo Da Vinci-Majorana di Mola di Bari. Gradino più basso del podio per lo Scacchi che supera il Fermi rispetto al report del 2023 (rispettivamente secondo e terzo nella classifica della città di Bari). 

Bene anche il liceo Bianchi Dottula, secondo in provincia nelle scienze umane per l’opzione economico sociale. Come liceo linguistico risulta primo a Bari e terzo nella classifica provinciale. Si classifica bene anche l’indirizzo tecnico economico del Giulio Cesare.

Una seconda classifica è poi dedicata ai professionali e ai tecnici in base all’indice di occupazione. Qui troviamo l’istituto tecnico economico Marco Polo con un indice di occupazione pari al 53%, primo posto a Bari e terzo in provincia, e l’istituto tecnico tecnologico Marconi, primo a Bari con il 51% di diplomati che trovano lavoro. Cresce l’istituto professionale Ettore Majorana, stabile l’istituto professionale alberghiero Perotti.

Bari, aggressione choc nella succursale della Perotti: studente pestato a sangue nella sua classe

Un’altra aggressione a scuola nel Barese. Questa volta la vittima è uno studente del quinto anno dell’istituto professionale Perotti, aggredito da un giovane venuto all’esterno mentre si trovava nella sua classe. Ieri, secondo quanto raccontato da La Gazzetta del Mezzogiorno, l’aggressore si è introdotto nel plesso di via Giuseppe Re David, dove è ospitata la succursale del Perotti, e non ha trovato nessun ostacolo. Ha così raggiunto indisturbato l’ultimo piano dell’edificio.

Qui si è avvicinato un collaboratore scolastico che ha provato a fermarlo, senza successo. Dopo averlo allontanato con spintoni, l’aggressore è arrivato davanti alla classe della vittima, ha aperto la porta, si è avvicinato ad uno studente e lo ha iniziato a colpire con schiaffi, pugni e calci nello stupore generale. Si sono vissuti attimi di panico, qualcuno ha cercato invano di fermarlo mentre l’insegnante e altri compagni hanno iniziato ad urlare. Dopo alcuni minuti l’aggressore è uscito di corsa, raggiungendo l’uscita. Sul posto Carabinieri e 118, sono stati ascoltati i testimoni e la vittima. Le indagini sono state avviate.

Bari, software per tenere contabilità in nero: 28 dentisti evadono le tasse per 6 milioni – TUTTI I NOMI

La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di 28 dentisti di Bari e provincia, di tre società esercenti l’attività di studio odontoiatrico, dell’ingegnere informatico di Palo del Colle (Bari) Tommaso Carbone e di una sua società. I 29 sono indagati per dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici. Le quattro società rispondono invece per la responsabilità amministrativa degli enti. Per l’accusa, negli anni tra il 2015 e il 2020, gli indagati avrebbero evaso imposte per oltre 6 milioni di euro. Le indagini, partite da una verifica fiscale avviata dal nucleo di polizia economico-finanziaria della finanza di Bari, hanno consentito di individuare in Carbone l’ideatore e il fornitore di un software gestionale che permetteva ai professionisti che lo utilizzavano di tenere una contabilità dei compensi ricevuti ma non dichiarati. Il sistema gestionale avrebbe consentito di creare delle “schede cliente” nelle quali, dopo aver premuto il tasto F12 della tastiera e digitato una password, era possibile rendicontare i compensi percepiti in nero. Il gestionale permetteva anche di memorizzare la contabilità parallela su supporti esterni, rimovibili in caso di controlli e non accessibili senza prima aver premuto F12 e digitato la password.

Il sistema permetteva quindi di tenere distinti due archivi informatici: uno interno definito “gestionale” con i dati delle fatture, uno esterno chiamato “storico” per raccogliere “i dati nella loro totalità”, come spiega la finanza in un comunicato, e dunque anche quelli non annotati nella contabilità ufficiale. Carbone avrebbe anche creato delle chat per parlare con i suoi clienti, “rimandando ulteriori spiegazioni ad incontri di persona e facendo riferimento alla contabilità ‘black'”, scrive sempre la finanza. A supporto delle indagini anche le dichiarazioni di diversi pazienti, che hanno dichiarato di aver versato importi in contanti dopo le visite senza ricevere fattura.

Ecco i dentisti indagati (uno nel frattempo è deceduto): Alberto Armenio, nato a Bari, 55 anni; Giuseppe Azzone, nato ad Acquaviva delle Fonti, 58 anni; Francesco Burdo, nato a Gravina in Puglia, 67 anni; Michele Cappiello, nato ad Altamura, 44 anni; Tommaso Carbone, nato in Venezuela, 59 anni; Giuseppe Cipollino, nato a Bari, 54 anni; Pietro Convertino, nato a Bari, 57 anni; Fabrizio Dell’Atti, nato a Bari, 43 anni; Giuseppe Di Bari, nato a Bari, 56 anni; Angela Carmela Dicillo, nata a Bari, 62 anni; Angelo Gennari, nato a Bari, 35 anni; Ercole Gennari, nato a Bari, 71 anni; Gianfranco Girardi, nato a Gioia del Colle, 46 anni; Ennio Luigi Gisotti, nato a Bari, 82 anni; Annarita Iaffaldano, nata a Conversano, 49 anni; Vanni Laselva, nato a Putignano, 47 anni; Maria Lorusso, nata a Polla, 37 anni; Roberto Maffei, nato a Bari, 60 anni; Mario Massaro, nato ad Altamura, 64 anni; Massimo Orefice, nato a Napoli, 59 anni; Valerio Partipilo, nato a Bari, 71 anni; Luigi Vinicio Quattromini, nato a Taranto, 64 anni; Michele Rinaldi, nato a Bitonto, 44 anni; Sabino Scarpelli, nato a Lanciano, 62 anni; Antonella Scorca, nata a Bari, 39 anni; Matteo Signorile, nato a Bari, 65 anni; Paolo Michele Tomasicchio, nato a Bari, 46 anni; Giuseppe Tucci, nato a Gravina, 69 anni; Annunziato Andrea Vallone, nato a Vibo Valentia, 53 anni.

La TomProject di Carbone, gli Studi dentistici Maffei, lo Studio Partipilo di Bari e lo Studio Convertino di Alberobello devono rispondere per la responsabilità amministrativa degli enti.

Bari, software per tenere contabilità in nero: dentisti evadono le tasse per 6 milioni. Sono 29 gli indagati

La Procura di Bari ha chiuso le indagini nei confronti di 28 dentisti di Bari e provincia, di tre società esercenti l’attività di studio odontoiatrico, dell’ingegnere informatico di Palo del Colle (Bari) Tommaso Carbone e di una sua società.

I 29 sono indagati per dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici. Le quattro società rispondono invece per la responsabilità amministrativa degli enti. Per l’accusa, negli anni tra il 2015 e il 2020, gli indagati avrebbero evaso imposte per oltre 6 milioni di euro. Le indagini, partite da una verifica fiscale avviata dal nucleo di polizia economico-finanziaria della finanza di Bari, hanno consentito di individuare in Carbone l’ideatore e il fornitore di un software gestionale che permetteva ai professionisti che lo utilizzavano di tenere una contabilità dei compensi ricevuti ma non dichiarati. Il sistema gestionale avrebbe consentito di creare delle “schede cliente” nelle quali, dopo aver premuto il tasto F12 della tastiera e digitato una password, era possibile rendicontare i compensi percepiti in nero. Il gestionale permetteva anche di memorizzare la contabilità parallela su supporti esterni, rimovibili in caso di controlli e non accessibili senza prima aver premuto F12 e digitato la password.

Il sistema permetteva quindi di tenere distinti due archivi informatici: uno interno definito “gestionale” con i dati delle fatture, uno esterno chiamato “storico” per raccogliere “i dati nella loro totalità”, come spiega la finanza in un comunicato, e dunque anche quelli non annotati nella contabilità ufficiale. Carbone avrebbe anche creato delle chat per parlare con i suoi clienti, “rimandando ulteriori spiegazioni ad incontri di persona e facendo riferimento alla contabilità ‘black'”, scrive sempre la finanza. A supporto delle indagini anche le dichiarazioni di diversi pazienti, che hanno dichiarato di aver versato importi in contanti dopo le visite senza ricevere fattura.